Edmundo “o animal” senza patente dopo 47 multe!

In campo aveva la fama di “animale” a causa di quel carattere ribelle che ne ha caratterizzato la lunga carriera. Ed anche fuori dal rettangolo verde non si può dire certo che si sia sempre comportato in modo “civile”. In Italia Edmundo è ricordato con estremo affetto dai tifosi di Napoli e Fiorentina, sebbene in nessuna delle due esperienze sia riuscito a portare vantaggi alla causa.

Come non ricordare ad esempio la stagione ’98-’99? Il brasiliano formava una meravigliosa coppia d’attacco con Gabriel Batistuta in una Fiorentina campione d’inverno e proiettata verso la vittoria finale. O Animal aveva fatto inserire una clausola nel proprio contratto che prevedeva la partenza per il Brasile nel periodo del Carnevale. Ma in quello stesso periodo Batigol subì un serio infortunio e ci si sarebbe aspettati che Edmundo rinunciasse alla samba per contribuire alla causa viola. Non fu così e la Fiorentina venne tagliata fuori dai giochi. Per non parlare poi della sua esperienza con la maglia del Napoli con la squadra retrocessa a fine stagione…

Poi arrivò la J-League giapponese e ancora il campionato brasiliano con le maglie di Palmeiras e Vasco da Gama, fino al ritiro dello scorso anno a 37 anni suonati. Ora Edmundo torna a far parlare di sé per una vicenda che ha ben poco a che fare con il calcio, ma che conferma ancora una volta la sua fama di “animale”: 47 infrazioni stradali commesse in tre anni, per un totale di 219 punti persi sulla patente!

Felipe Melo dà un pugno a Lopez e scatta la denuncia

Doveva essere la giornata della solidarietà, e dai calciatori in campo non si chiedeva nulla di più che essere sportivi, ma ancora una volta il calcio italiano ha fatto una di quelle figure di cui non andare fieri. A parte la gara dell’Olimpico in cui se ne sono viste di tutti i colori, c’è un’altra partita che passerà agli annali della vergogna del calcio, ed è Fiorentina-Cagliari.

Al novantesimo, con i viola che portano a casa i 3 punti, sul taccuino dell’arbitro risultano 7 ammonizioni e due espulsioni, più un parapiglia che però, stando alle fonti ufficiali, sul referto arbitrale non c’è. Ma ne sa qualcosa la società del Cagliari, che ha annunciato poco dopo la fine della partita che denuncerà l’accaduto alla Procura Federale. L’accusa è di aggressione dei calciatori viola nei confronti dei cagliaritani.

Il calcio business non si ferma, ma quanti striscioni per l’Abruzzo

Il mondo del calcio ha perso l’ennesima buona occasione per dimostrare di non essere una realtà a sé stante, fatta solo di miliardi ed interessi. Il popolo dei calciofili chiedeva una settimana di stop in rispetto del dolore che ha colpito l’Abruzzo nei giorni scorsi, ma l’unica soluzione dalla Lega è stata quella di far osservare un minuto di silenzio e di far indossare agli atleti il lutto al braccio.

Non così la Serie B, fermata per un turno, ma solo perché in occasione della Pasqua anticipava al venerdì la giornata di campionato, andando a coincidere proprio con il giorno dei funerali delle vittime del terremoto.

Molti degli atleti si erano detti favorevoli allo stop, ma poi hanno prevalso le ragioni del business a tutti i costi, costringendoci ad una giornata di calcio in un clima quasi surreale. Ma laddove ha mancato la Lega, ha cercato di rimediare il grande cuore dei tifosi italiani che su tutti i campi hanno mostrato solidarietà verso il popolo abruzzese, esponendo striscioni spesso commoventi.

L’Adriano innamorato. E Mou non lo vuole più

Oramai è diventato il beniamino del nostro blog e non passa giorno senza che gli dedichiamo almeno un articolo. So che la situazione potrebbe annoiarvi e convincervi a cambiare tipo di lettura, ma le voci che arrivano ogni giorno dal lontano Brasile ci costringono ad occuparci ancora una volta della faccenda. La speranza è che questa sia l’ultima e che da un momento all’altro l’Imperatore spunti miracolosamente nel bel mezzo della Pinetina, in scarpini e tuta, pronto a rimettersi agli ordini di Mourinho.

Succederà prima o poi o dobbiamo rassegnarci all’idea di averlo perso definitivamente? La seconda ipotesi sembra la più probabile, specie dopo le parole dello Special One

Come calciatore credo non sia possibile possa tornare con noi in questi due mesi. Come persona vediamo di fare qualcosa per aiutarlo. Finora ci abbiamo provato tutti, il sottoscritto, Mancini, Oriali, Branca e il presidente ma non ci siamo riusciti. Da quando è andato in Brasile non sono più riuscito a sentirlo.

Tutta la verità su Adriano, tra alcol, marijuana e pistole

E tre. E’ la terza volta nelle ultime ventiquattro ore che tiriamo fori la vicenda-Adriano, come se fosse l’unico argomento di discussione, nonostante la Juve che frena, l’Inter che corre, il Genoa che consolida il quarto posto e tutti gli altri temi caldi di questa domenica-spezzatino.

Ma il caso dell’Imperatore continua a tenere banco sulle prime pagine dei giornali e noi non possiamo esimerci dal riportare le ultime indiscrezioni provenienti dal Brasile, che spiegano (in parte) la preoccupazione di mister Mourinho.

Solo qualche ora fa eravamo corsi dietro alle voci che davano l’Imperatore rinchiuso nella sua casa di Rio de Janeiro, triste e solo, deluso per la panchina inflittagli da Dunga e incapace di superare il triste momento. Ma quale tristezza, quale solitudine! Adriano in realtà negli ultimi giorni se l’è spassata alla grande tra le vie della sua città, tra fiumi di alcol, droga e compagnie poco raccomandabili.

Calciatori violenti: nei guai anche Dalmat

Pensavate forse che l’unico bad boy del calcio internazionale fosse Joey Barton? D’accordo, lui ha superato ogni limite umanamente immaginabile, finendo spesso al cospetto del giudice e pagando anche con un paio di mesi di galera per le sue malefatte, ma in giro per il Vecchio Continente non è l’unico ad essersi distinto per brutali aggressioni o risse provocate.

Poco fa  vi abbiamo raccontato del guaio combinato da Djibril Cissé, arrestato e poi rilasciato per aver aggredito una ballerina di lapdance (anche se non è ancora chiara la dinamica dei fatti), prendendola alla gola. Se le accuse venissero confermate, l’attaccante del Sunderland, in prestito dal Marsiglia, rischierebbe veramente grosso.

Stessa sorte che potrebbe toccare ad un altro francese, vecchia conoscenza del calcio italiano per aver vestito la maglia dell’Inter. Si tratta di Stephane Dalmat, capitano del  Sochaux (Prima Divisione Francese), anche lui resosi protagonista di un’aggressione ai danni di una donna.

Arrestato Djibril Cissè

Continua la moda dei calciatori della Premier League a farsi arrestare. Stavolta a finire davanti al giudice sarà Djibril Cissè, calciatore francese in forza al Sunderland. Come per altri suoi

Costa d’Avorio, 22 morti allo stadio

Una giornata di festa che si trasforma in tragedia, l’ennesima intorno al circo pallonaro. Stavolta la triste notizia arriva dall’Africa e, in particolare, dalla città di Abidjan, dove i padroni di casa della Costa d’Avorio si apprestavano a scendere in campo contro il Malawi per una gara di qualificazione ai Mondiali del 2010.

La dinamica precisa dei fatti è ancora tutta da verificare, ma dalle prime voci che arrivano dallo stadio pare che ci sia stato il crollo di un muro, che avrebbe provocato un fuggi fuggi generale. Ad aggravare la situazione ci sarebbe stato poi l’intervento della polizia con lancio di lacrimogeni per disperdere la folla.

Di qui la ressa nella quale pare siano rimaste a terra 22 persone senza vita, mentre i feriti sarebbero 132. Nonostante ciò la gara si è giocata ugualmente ed è quasi inutile ricordare che i padroni di casa hanno vinto per cinque reti a zero (doppietta di Drogba), in un’atmosfera quasi irreale.

Da Adriano a Ronaldinho: i campioni derubati

La tecnica è sempre la stessa: si aspetta che il padrone di casa esca e poi ci si introduce nell’appartamento per far razzia di qualunque cosa valga la pena portar via. Facile la vita del ladro, specie se l’obiettivo del furto è un calciatore famoso, le cui tappe nel corso della giornata sono note a tutti, tanto da permattere di agire indisturbati.

Lo sa bene Adriano che lo scorso ottobre, al ritorno da una gara di campionato, trovò la sua villa svaligiata, proprio mentre lui giocava ed esultava per il gol ritrovato. E lo sa bene anche Ronaldinho, che non deve aver passato un felice Natale, visto che qualche giorno prima i topi di appartamento avevano violato la sua intimità casalinga, avendo almeno il buon cuore di lasciargli il Pallone d’Oro.

Che dire di poi di Mexes, privato dell’automobile con tanto di figlioletta a bordo? Eh si, essere ricchi e famosi non sempre conviene e nell’ultimo periodo lo hanno capito anche nella terra di Sua Maestà, dove i furti nelle ville dei campioni sono ormai quasi all’ordine del giorno.