La serie A si ferma l’11 e il 12 dicembre

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Com’era prevedibile la Lega calcio e L’AIC – il sindacato calciatori – non hanno raggiunto alcun accordo sul contratto collettivo. Il nodo principale che separa le due parti è rappresentato dal settimo punto del contratto collettivo – gli allenamenti separati per i giocatori fuori rosa. L’Aic ha lasciato l’incontro, senza ascoltare la proposta di mediazione di Abete, e ha annunciato lo sciopero per la giornata dell’11 e del 12 dicembre.

In realtà Lega calcio e sindacato sono in disaccordo anche su un’altra questione, l’obbligo per il calciatore di accettare il trasferimento se la nuova società gli garantisce le stesse condizioni della vecchia, ma per rendere più facile un’intesa questo punto è stato cancellato dalla bozza di contratto proposta dalla bozza della FIGC.

Oddo cacciato dall’Aic, sciopero sempre più vicino

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Una storia di spionaggio nel mondo del calcio si è appena conclusa male, ma probabilmente a breve verrà già girato il seguito. Il protagonista della vicenda è Massimo Oddo, il quale visto lo scarso rendimento del passato e l’infortunio recente, ha deciso di impegnarsi più nell’attività sindacale che in quella di calciatore.

Fatto sta che nei giorni scorsi il milanista, accompagnato dai suoi avvocati, aveva incontrato autonomamente e senza l’autorizzazione dell’Aic i rappresentanti della Lega Calcio, con cui ha lavorato per trovare un punto d’incontro sul nuovo contratto collettivo. E ci stava pure riuscendo, se non fosse che è stato scoperto dai suoi dirigenti.

L’Aic annuncia lo sciopero, Oddo lo revoca, tensione sui contratti

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Si sciopera o non si sciopera? Sembra che non l’abbiano capito nemmeno i diretti interessati. Questo tira e molla che va avanti da circa 4 mesi sembrava essersi interrotto ieri pomeriggio dopo che l’Aic, l’Associazione dei calciatori, aveva deciso di far saltare le trattative. Il motivo era che non c’erano i presupposti per continuare in questo modo perché tanto non si sarebbe trovato nessun accordo.

In particolare i punti su cui nessuna delle due parti era disposta a trattare erano l’obbligo dei trasferimenti dei calciatori, la flessibilità dello stipendio e la gestione dei calciatori fuori rosa. Una situazione talmente bloccata che non solo l’Aic aveva deciso di non presentarsi all’incontro programmato per martedì 2 novembre con la Lega Calcio, ma addirittura aveva fatto ipotizzare un anticipo dello sciopero del calcio da dicembre al 10 novembre, turno infrasettimanale.

Corruzione ad Euro 2012: ecco le prove

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Il dirigente cipriota Spyros Marangos ha pronte le prove della presunta corruzione avvenuta ai danni dell’Italia per “scipparle” l’Europeo del 2012 ed assegnarlo a Polonia ed Ucraina. Dietro tutto questo raggiro ci sarebbe la mano del miliardario ucraino Hryhoriy Surkis, fratello del presidente della Dinamo Kiev.

In particolare, spiega Marangos, il giorno prima delle votazioni la candidatura congiunta dei due Paesi dell’Est Europa ottenne improvvisamente 8 voti contro 4 dell’Italia, mentre fino a qualche giorno prima i valori erano contrari. Marangos scoprì così che un delegato aveva ottenuto una mazzetta da 3,15 milioni di euro, mentre altri tre avevano ricevuto due milioni a testa. Cercò di comunicarlo a Platini, ma il presidente dell’Uefa non gli rispose nemmeno.

La Juve potrebbe richiedere gli scudetti tolti

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Ventisette ottobre. E’ il giorno dell’assemblea azionisti della Juventus al Centro congressi del Lingotto di Torino. Probabilmente questa assemblea sarà ricordata perché è stata la prima del presidente Agnelli e segnerà l’ingresso nel Consiglio di Amministrazione della squadra di Pavel Nedved. Con l’entrata della furia ceca, del direttore generale Beppe Marotta, dell’avvocato Michele Briamonte e di Aldo Mazzia, il Cda sarà di 11 membri – contro i 7 attuali – tutti indicati dalla Exor (l’azionista di maggioranza della Juventus).

L’assemblea è stata aperta da Andrea Agnelli, che ha subito sottolineato come la sua nomina a maggio, e quindi la sua presenza nell’assemblea rappresenti

l’unità d’intenti della nostra famiglia, la mia e di mio cugino John Elkann.

Europei 2012, la corruzione dietro l’assegnazione a Polonia ed Ucraina

L’Europeo del 2012 doveva essere assegnato all’Italia, e solo una storia di corruzione ha spostato il tiro verso Polonia ed Ucraina. E’ quanto afferma da tempo Spyros Marangos, dirigente cipriota che sapeva per certo, fino al giorno prima, che l’assegnazione della rassegna calcistica sarebbe andata al nostro Paese.

Un fatto che Marangos conosce da due anni, e che ha tentato di denunciare in tutti i modi contattando l’Uefa, la Federazione italiana ed il reparto disciplinare di quella cipriota, ma nessuno gli ha mai risposto, o se gli rispondevano poi decidevano di non incontrarlo. Per questo il dirigente ha deciso di rivolgersi ai giornali ed è scoppiata la bomba.

Adrian Mutu chiede scusa

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E’ il giorno delle scuse per Adrian Mutu, l’attaccante della Fiorentina che lo scorso sabato si è reso protagonista di un grave fatto di cronaca, rompendo il setto nasale ad un cameriere all’interno di un locale del capoluogo toscano. Nella giornata di ieri il rumeno aveva tentato di giustificarsi, dicendo di aver risposto con la violenza ad offese razziste da parte del cameriere in questione (tra l’altro smentite nelle ultime ore dal legale del ragazzo aggredito). Oggi invece arriva il mea culpa:

Voglio porgere le mie scuse più sincere e profonde alla proprietà, alla società, allo staff tecnico, ai miei compagni e a tutta la tifoseria. Mi rendo conto che quanto accaduto non sarebbe mai dovuto accadere. Non mi perdono, in particolare, di essermi lasciato coinvolgere stupidamente in una lite dalla quale, invece, avrei dovuto rifuggire, tanto più in considerazione del fatto che trascorrevo una serata in compagnia di amici venuti appositamente dalla Romania per festeggiare la loro figlia, che il giorno dopo avrei battezzato in una Chiesa Ortodossa di Firenze.

Mutu aggredisce un cameriere

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Speravamo di sentir parlare di lui di qui ad una settimana, quando finalmente scadranno i termini della squalifica di nove mesi per uso di sibutramina. Speravamo che il suo nome venisse associato al riscatto della squadra viola dopo un inizio di stagione non proprio esaltante, complici anche i numerosi infortuni che hanno ridotto il numero degli uomini a disposizione di Mihajlovic.

Speranze vane, perché il nome di Adrian Mutu viene nuovamente associato ad un fatto di cronaca. Sull’accaduto stanno ancora indagando le forze di Polizia, ma pare che l’attaccante della Fiorentina abbia brutalmente aggredito un cameriere in un locale notturno.

Mondiali 2018, la corruzione aleggia tra le candidature

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Probabilmente si tratta solo di mele marce (o almeno ce lo auguriamo), ma siccome la macchina dei Mondiali è ricca di soldi, sono molti gli individui poco raccomandabili che vi si fiondano sopra nel tentativo di ricavarci il più possibile. Lo scenario è uno ormai troppo comune: un albergo, degli imprenditori di uno dei Paesi candidati ed un alto dirigente di una federazione che chiede un “aiutino”.

L’alto dirigente è Amos Adamu, componente dell’esecutivo Fifa, gli imprenditori sono per fortuna falsi. Si tratta di giornalisti americani che prima dell’arrivo di Adamu hanno riempito la stanza di cimici e telecamere. E così, secondo quanto riportato dal Sunday Times, Adamu pare aver chiesto 800 mila dollari per costruire 4 campi di calcio in Nigeria per assicurare il voto del suo Paese agli Usa.

Liverpool, l’ex proprietario Hicks è una furia: chiesti un miliardo di danni

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Mentre i tifosi del Liverpool esultavano alla notizia della cessione della società alla franchigia che controlla i Boston Red Sox, l’ex proprietario Hicks torna all’attacco e si scaglia contro tutti, in particolare contro la Royal Bank of Scotland, rea di avergli messo i bastoni tra le ruote. Per questo aveva inizialmente deciso di chiedere i danni per un miliardo di sterline, anche se qualche ora dopo i suoi collaboratori sono riusciti a calmarlo e a momentaneamente “congelare” la richiesta.

Queste le parole di Hicks in conferenza:

Avevamo i fondi per pagare la RBS, ma il presidente e gli impiegati hanno cospirato contro di noi. Non ci consentono di estinguerlo (il debito da 237 milioni, ndr), e so esattamente perché. Questo è stato un complotto organizzato protratto per mesi tra la RBS e Broughton.

Barcellona, Laporta denunciato per i troppi debiti

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E’ stato presidente del Barcellona fino a 4 mesi fa, ma di Laporta si continua a parlare in Catalogna. Non solo perché è in lizza per diventarne governatore, ma per un affare ben peggiore: una gestione definita “dissennata” del club, specie nell’ultimo anno, che ha portato ad un rosso da 79 milioni di euro. Per questo l’assemblea dei soci, seppur spaccata in due, ha deciso di denunciare l’ex presidente.

Non sarebbe grave la posizione di Laporta se il Barça avesse i conti in ordine, ma purtroppo, come la maggior parte dei club europei, era già pieno di debiti. Con questi ulteriori 79 milioni il debito dei blaugrana sale a quota 430 milioni, più del Liverpool salvato in extremis dal fallimento e quasi quanto l’inguaiatissimo Manchester United. Ma non è solo questo ad essere contestato all’uomo d’affari catalano.