Fifa: l’Inghilterra fornisce le prove della corruzione nell’assegnazione del Mondiale

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Ci sono le prove! A scoperchiare il vaso di Pandora è stata la commissione parlamentare britannica che ha voluto vederci chiaro su come mai una candidatura che in molti davano per vincente come quella inglese per il Mondiale del 2018 potesse prendere appena due voti. A fornire le prove sarebbe stato Lord David Triesman, presidente di England 2018, le cui parole fanno tremare la Fifa.

In particolare punta il dito contro due delegati africani, il vice-presidente della Fifa, Issa Hayatou e il presidente della Confederazione Africana (CAF), l’ivoriano Jacques Anouma, accusati di aver intascato 1,5 milioni di dollari per il loro voto, ed ha denunciato anche la richiesta da parte di altri 4 delegati (il presidente della confederazione dell’America del Nord e Centrale, quello della confederazione sudamericana, della federcalcio brasiliana, e della federazione thailandese) di aver chiesto bustarelle per un totale di 3 milioni di sterline per votare l’Inghilterra.

Arrestato Sebastiano Rossi

Nella serata della festa del Milan, c’è un milanista doc che non ha potuto festeggiare: Sebastiano Rossi. L’ex portiere rossonero, che con quella maglia ha disputato oltre 200 partite, è

Oltre 300 partite truccate, al via le indagini della Fifa

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Ammonterebbero ad almeno 300 le partite, tra amichevoli e gare ufficiali, cadute sotto la lente d’ingrandimento della Fifa. Sotto accusa infatti c’è il solito traffico clandestino di scommesse illegali che arrivavano ad influenzare i risultati finali.

Le partite dovrebbero riguardare per la maggior parte club e nazionali europee, mentre secondo quanto riferisce il Daily Telegraph, a capo di tutto ci sarebbe un’organizzazione che gestiva le scommesse da Singapore e dalla Malesia. Secondo le prime indiscrezioni pare che erano gli arbitri ad essere corrotti, con un costo che partiva dai circa 6/7 mila euro in su, ed una partita poteva arrivare a costare anche 300 mila euro.

Amantino Mancini rinviato a giudizio

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Due mesi fa Amantino Mancini, ex calciatore di Milan, Inter e Roma, era stato accusato da una cantante brasiliana di averla violentata. Oggi, dopo mesi di indagini, il calciatore che oggi gioca nell’Atletico Mineiro è stato rinviato a giudizio.

La vicenda risale al dicembre scorso quando, dopo una festa organizzata dal connazionale Ronaldinho, Mancini, che all’epoca militava nelle file dell’Inter, conobbe una cantante brasiliana. Lei, dopo aver bevuto troppo, chiese di essere riaccompagnata a casa, ma il calciatore preferì portarla nel suo appartamento dove avvenne la presunta violenza.

Maldini rinviato a giudizio per corruzione

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Già oltre un anno fa si sentiva vociferare del coinvolgimento di Paolo Maldini, bandiera del Milan di cui è stato capitano per 12 anni, ma che ha giocato in rossonero per tutta la vita, in un’inchiesta su presunti casi di corruzione ed evasione fiscale.

Dopo che alcune persone sono finite in carcere ed in tutto 39 sono state indagate, arriva oggi la notizia che anche lui è stato rinviato a giudizio. L’accusa nei suoi confronti è di aver corrisposto all’ex funzionario dell’Agenzia delle Entrate Luciano Beressi un assegno di 40 mila euro per una consulenza, più 185 mila euro pagati a nero per aggirare i controlli fiscali.

Balotelli tira freccette ai ragazzini

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Un passo in avanti e quattro all’indietro: riusciremo mai a parlare di lui come di un adulto responsabile? Inutile dire che ci riferiamo a Mario Balotelli, ormai sulle pagine dei giornali più per le sue bravate dentro e fuori dal campo che per le doti da fenomeno che pure si ritrova. Ma a che serve essere un talento se poi ci si lascia andare ad atteggiamenti degni di un ragazzino irresponsabile?

Qualche giorno fa avevamo registrato il suo grande coraggio nel chiedere aiuto ed aveva sperato che quella richiesta rappresentasse l’inizio di un percorso di crescita. Speranze vane, visto che Supermario è tornato nuovamente a sorprenderci.

A sentire il settimanale People, l’attaccante del Manchester City avrebbe trovato un nuovo modo per divertirsi, tirando freccette ai ragazzini delle giovanili nel centro di allenamento di Carrington.

Processo Gea: in appello un anno a Moggi senior, 5 mesi a Moggi jr.

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Condanne confermate ma pene ridotte. E’ questo ciò che la Corte dei Appello di Roma ha deciso ieri in merito alle vicende legate alla Gea World e che vedevano alla sbarra, in uno dei tanti processi, Luciano Moggi, insieme al figlio Alessandro. In precedenza erano coinvolti anche Davide Lippi, Francesco Ceravolo e Francesco Zavaglia, assolti sia in primo che in secondo grado.

Una notizia cattiva per i Moggi, ma anche una buona, dato che per entrambi la pena è stata ridotta da 18 mesi a 12 per Luciano Moggi e da 14 mesi 5 per Alessandro. Lo sconto è dovuto alla riduzione dei reati riconosciuti in quanto la vicenda legata al calciatore Nicola Amoruso (a cui Moggi aveva imposto di andare a giocare un anno a Perugia per poi richiamarlo alla Juve se avesse lasciato il suo procuratore e fosse entrato in Gea) non è stata confermata, come invece era accaduto in primo grado.

Il Real Madrid in coro: Animo Abidal

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Di fronte a certe notizie non c’è rivalità che tenga, il campanilismo e le ragioni di bandiera passano in secondo piano e tutti si stringono in un’unica forte preghiera. Inutile dire che ci riferiamo alla notizia che questa mattina ha sconvolto il mondo del calcio: Abidal ha un tumore al fegato e deve essere operato quanto prima. E se da noi la notizia ha avuto grande rilevanza, in terra di Spagna è riuscita addirittura a far passare in secondo piano il ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra il Real Madrid ed il Lione.

Ed è proprio prima e dopo questa partita che il calcio ha mostrato il suo lato migliore, lasciando da parte qualunque tipo di appartenenza. Sugli spalti si sono moltiplicate le dimostrazione d’affetto per lo sfortunato calciatore, con striscioni e messaggi di auguri. Il minuto di silenzio in favore del Giappone ha preso le sembianze di un unico grande abbraccio per Abidal. Ma non finisce qui, perché i giocatori del Real Madrid a fine gara hanno indossato una maglia con una scritta che vale più di mille parole: Animo Abidal.