Daspo di 5 anni per Falco, l’invasore pro-Cassano

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Mario Ferri, un nome che dice poco alla stragrande maggioranza degli italiani, ma basta citare il suo soprannome, “Falco”, per individuare il soggetto del quale stiamo per parlare. Il suo volto ha fatto il giro del mondo e la sua maglietta pro-Cassano è diventata un vero e proprio incubo per mister Lippi nella sua seconda avventura sulla panchina dell’Italia.

Ebbene, il Falco per i prossimi cinque anni non volerà più negli stadi italiani ed internazionali, essendo stato raggiunto da un provvedimento di restrizione (Daspo), che lo costringerà a presentarsi in caserma nelle ore in cui si giocano gli incontri clou.

Calcio scommesse: Totti e Vieri non c’entrano nulla

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Sono stati fatti troppo incautamente i nomi di Francesco Totti e Bobo Vieri nelle ultime 24 ore in merito al calcio scommesse. In particolare, il capitano della Roma era stato chiamato in causa quando, in occasione di Roma-Fiorentina, una delle partite finite sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori, Ivan Tisci, uno degli “zingari”, era stato intercettato mentre diceva che le informazioni sull’over le aveva ricevute dal “capitano della Giallorossa”.

Subito si era pensato a Totti, ma ora si viene a sapere che probabilmente la Giallorossa non è la Roma, ma potrebbe essere il Lecce, visto che Daniele Corvia, ex romanista, era uno di quelli che la banda millantava di contattare per aggiustare le partite (anche se poi, come sappiamo, Inter-Lecce finì diversamente da come avevano pronosticato), oppure addirittura di un calciatore di una squadra di categoria inferiore.

Calcio scommesse: spuntano le partite e nuove squadre vengono coinvolte

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Si allarga a macchia d’olio lo scandalo del calcio scommesse. Non solo vengono rese note le tre partite di Serie A “sicure” di cui diversi protagonisti parlavano, ma vengono coinvolte nuove squadre, sia di A che di B. Anche se non tutto risulta poi così chiaro.

Le gare su cui gli indagati potevano contare in quanto, si dice, conoscessero il risultato ancor prima del calcio d’inizio, erano Fiorentina-Roma 2-2, Lecce-Cagliari 3-3 e Genoa-Lecce 4-2, tutte tra marzo e aprile scorsi. I protagonisti interrogati ieri però si dichiarano tutti “pesci piccoli” e scaricano le responsabilità sul giro dei bolognesi a cui faceva capo Beppe Signori.

Calcio scommesse: coinvolti 5-6 club di A e la camorra

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Più l’indagine sul calcio-scommesse va avanti, e più vengono i brividi. Si preannuncia un’estate peggiore di quella contrassegnata da Calciopoli perché le squadre coinvolte sono davvero tante. Il dentista Pirani, una delle figure chiave della vicenda, ha fatto il nome di 5 club di A: Roma, Cagliari, Fiorentina, Genoa e Lecce, ma a questi si potrebbero aggiungere anche Bologna e Siena, secondo le ultime indagini, e persino un caso nel campionato precedente che riguardava il Napoli.

Secondo la Procura campana infatti pare che la camorra avesse messo le mani su una delle partite del campionato 2009/2010 (e speriamo solo su quella), Napoli-Parma del 10 aprile 2010. Secondo gli inquirenti, durante l’intervallo della gara finito 1-0 per la squadra di Mazzarri, dei camorristi erano scesi negli spogliatoi, convincendo i calciatori a perdere la partita. Nel frattempo le agenzie avevano registrato un numero elevatissimo di scommesse sulla vittoria del Parma proprio quando, con il Napoli in vantaggio, le quotazioni erano salite. Alla fine il risultato sarà 2-3 per gli emiliani, e questo potrebbe ora avere ripercussioni non da poco.

Mario Balotelli a Scampia in mezzo ai boss della camorra

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Ne ha combinate talmente tante (e gravi!) che ormai è difficile continuare a parlare di errori di gioventù, dovute solo all’età. Ma stavolta Mario Balotelli sembra davvero aver superato ogni limite, forse non dando peso alle conseguenze delle proprie azioni o forse consapevole di poter finire nell’occhio del ciclone. Cos’ha combinato di tanto grave Supemario?

La vicenda risale allo scorso anno, quando Balotelli era a Napoli per ritirare il Golden Gol. Ebbene, pare che durante il soggiorno ai piedi del Vesuvio si sia concesso anche un giro turistico nel quartiere Scampia, facendosi accompagnare da due esponenti della malavita napoletana, come riferiscono fonti giudiziare:

Balotelli era in compagnia di due elementi di spicco dei clan della periferia di Napoli, Salvatore Silvestri, del clan Lo Russo, e Biagio Esposito, del clan degli Scissionisti. In seguito è stato ospitato in una dependance del rione per scattare delle foto ricordo con il Silvestri, con l’Esposito e con altre persone ivi presenti.

Calcio scommesse: Paoloni crolla e parla

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Pensava di dover rimanere in cella un paio di giorni. Quando gli hanno comunicato che da lì non sarebbe uscito tanto presto è crollato. Marco Paoloni, in lacrime, ieri ha deciso di collaborare con la giustizia e vuotare il sacco. La strategia di negare tutto che era stata accolta in un primo momento dai calciatori coinvolti è durata appena 48 ore. Un buon segno visto che, collaborando con la giustizia, i tempi del processo si potrebbero accelerare e dunque potremmo venire a capo molto presto della questione.

Paoloni è distrutto a causa di ciò che sta facendo passare alla sua famiglia, per il fatto di non poter assistere al terzo compleanno della figlia che ci sarà la prossima settimana, e per la consapevolezza del tunnel in cui si è andato ad infilare. Anzi, ora è quasi sollevato in quanto, in carcere, nessuno più lo può toccare, tanto da ammettere di aver ripreso a dormire solo dietro le sbarre.

Calcio-scommesse: sospettate alcune partite di A, spunta il nome di De Rossi

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Se le gare di Lega Pro e di Serie B falsate sono ormai assodate, qualche dubbio viene anche su alcune di Serie A. Analizzando le intercettazioni si capisce come qualche tentativo di falsare delle partite ci sia stato, ma ancora non c’è alcuna sicurezza che sia avvenuto veramente. Più che altro le squadre della massima serie coinvolte sembrano tirate in ballo dai protagonisti della vicenda senza un vero fondamento, ma solo per convincere gli scommettitori a puntare grosse cifre.

Un po’ come avvenuto nella gara tra Inter e Lecce, finita 1-0 ma che, secondo gli organizzatori delle scommesse illegali, sarebbe dovuta finire con l’over perché alcuni giocatori erano stati contattati. Il risultato con un solo gol segnato invece dimostra che probabilmente questi erano solo millantatori e che nessun calciatore era stato contattato, o comunque nessuno si era reso disponibile alla combine.

Calcio-scommesse: ecco come agiva l’organizzazione

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Man mano che passano i giorni si fa sempre più chiaro il quadro entro cui si muovevano gli “addetti alle partite” che, come in una vera e propria organizzazione criminale, avevano una struttura gerarchica degna delle migliori mafie del mondo. Al vertice, almeno per quanto l’Italia, pare ci fossero Massimo Erodiani, proprietario di una ricevitoria di Pescara, Marco Pirani, dentista di Ancona, anch’egli titolare di una ricevitoria, e Giorgio Buffone, direttore sportivo del Ravenna.

L’organizzazione si basava su una serie di scommesse dal vivo e online su siti asiatici, che non sono tenuti ai controlli rigorosi come quelli italiani, e su una serie di “mandamenti” come quello dei bolognesi, degli zingari (stranieri, specialmente albanesi), e milanesi. In cima ad ogni mandamento c’era una figura di riferimento, come per i bolognesi il cui leader era Beppe Signori, il quale, sapendo che stava facendo qualcosa di losco, si dice non parlasse mai al telefono di queste cose, nemmeno per scherzo.

Calcio scommesse, le reazioni degli azzurri

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Una notizia che spiazza sconvolge e fa discutere l’intero sistema del calcio italiano, che non si è ancora ripreso dal ciclone Calciopoli e si appresta a vivere un’altra pagina buia con la vicenda legata alle scommesse. A fare effetto sono soprattutto i nomi dei protagonisti, non impiegatucci e dirigenti di squadre di categorie inferiori, ma calciatori che hanno scritto pagine importanti per il calcio di Serie A e – nel caso di Beppe Signori – della nazionale italiana.

E proprio ai calciatori azzurri, quelli che si stanno allenando per i prossimi impegni internazionali dell’Italia, viene chiesto un commento sulla vicenda che sta scuotendo dal profondo il sistema. Da più parti arriva un invito alla cautela ed alla verifica dei fatti, prima di mettere alla gogna qualunque indagato. Il primo a presentarsi di fronte alla stampa è capitan Buffon:

Decisamente non ci voleva, in questo momento. Ora però aspettiamo. Finché non si sa qualcosa di più definitivo, non è il caso di dare giudizi.

Calcio scommesse: spuntano i nomi di Doni e altri big di B

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“Organizzazione criminale”. Così è stata definita quella che mirava a falsare i risultati ed interi campionati di Serie B e Lega Pro, e che, almeno per ora, non sembra interessare la Serie A. Si fa luce sulle vicende che hanno portato nomi illustri all’arresto, come quello di Beppe Signori, per capire il modus operandi dell’organizzazione.

Per riuscire a far funzionare il piano, c’era bisogno di qualcuno interno al mondo del calcio, e nella fattispecie del caso più eclatante, quello della partita Cremonese-Paganese, era il portiere Poloni. Secondo quanto trapelato dalle indagini, pare sia stato lui a versare un medicinale ansiolitico nelle bevande che i suoi compagni hanno bevuto durante l’intervallo della partita, in modo da “calmarli”. Peccato che molti di loro si sono sentiti male ed uno ha persino avuto un incidente stradale nel dopo gara. Per questo sono partite le indagini che hanno scoperto cosa c’era dietro.

Scommesse illegali: arrestato Beppe Signori

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Non si riesce proprio a risolvere il problema del calcio-scommesse in Italia, ma sicuramente la maxi-operazione di ieri sera farà cambiare idea a tante persone. A seguito di un’indagine su partite truccate di diverse categorie del campionato italiano di calcio, sono finite in manette 16 persone, tra cui l’ex attaccante della nazionale Beppe Signori.

In ballo c’è di tutto, dai risultati influenzati tramite accordi verbali e pecuniari, e dalle partite truccate con mezzi al limite della malavita, come una partita in cui sono state alterate le bevande a disposizione dei calciatori della Cremonese, che sono rimasti intossicati ed hanno perso.