Serie A, arriva il calendario: i record da battere

Mettetevi comodi, munitevi di pop corn e coca cola e preparatevi ad assistere alla stesura del calendario della stagione 2009-’10, appuntamento da non perdere per ogni appassionato di calcio che si rispetti. Oggi pomeriggio sapremo se la nostra squadra del cuore giocherà la prima di campionato in casa o in trasferta, contro chi si giocherà lo scudetto (o la salvezza) all’ultima giornata, in quali date si giocheranno le stracittadine o i match clou…

Che campionato sarà quello che ci apprestiamo a vivere dal 22 agosto prossimo? Di sicuro la Serie A ha perso fior di campioni (Kakà e ibrahimovic in primis), ma qualche pezzo da novanta ha deciso di fare il viaggio al contrario, sebbene tutti sognino di giocare nella Liga o nella Premier. Qualcuno poi, da qui al 31 agosto potrebbe ancora arrivare (bilanci permettendo), così da ridare nuova linfa ad un calcio che nell’ultimo anno ha fatto ridere l’Europa (se si esclude l’Udinese, eliminata ai quarti di finale di Coppa Uefa dal Werder Brema).

Si riparte dallo scudetto dell’Inter e dal titolo di capocannoniere di Ibra, dal terzo posto sfiorato dalla Fiorentina e dalla salvezza in extremis del Bologna. E quest’anno come andrà a finire? In attesa di scoprirlo, gustiamoci insieme alcuni dei record da battere.

Inter, 700mila euro per ogni punto

Nel calcio moderno non esistono le favole e quasi sempre vince chi si può permettere di spendere e spandere senza problemi in fase di campagna acquisti. Non sempre però è vero il contrario, nel senso che può capitare che un club si indebiti per mettere su una squadra competitiva, non raccogliendo poi i frutti sperati.

E allora andiamo ad analizzare la situazione della Serie A quando mancano solo sette giornate alla fine del campionato, prendendo spunto da un’indagine portata avanti da La Repubblica. Quello che ne vien fuori è un quadro curioso, sul quale varrebbe la pena riflettere.

Se il campionato finisse oggi, l’Inter potrebbe dire di aver speso 716mila euro per ogni punto conquisto (rapporto spese-risultato), il che significa che ha investito bene per quanto riguarda il cammino all’interno dei confini nazionali, dove il concetto di “spendere bene” sta per raggiungere almeno l’obiettivo scudetto. Ma non crediate che sia così automatico vincere in rapporto al valore della rosa.

Raniking Fifa: l’Italia scende ancora

Probabilmente il pari in 10 uomini per tutta la gara contro l’Irlanda è costato caro all’Italia, se non per la classifica del suo girone, almeno per quella Fifa. Gli azzurri non convincono, i risultati non arrivano, mentre ci sono altre nazionali che stanno facendo molto meglio della nostra. E così dal primo posto di 3 anni fa, dopo il mondiale, perso quasi subito, siamo rimasti terzi per tanto tempo, fino al punto più basso degli ultimi 7 anni, e cioè il quinto di oggi.

Se fosse arrivata la vittoria contro l’Irlanda infatti, il quarto posto sarebbe rimasto inalterato, visto che il Brasile, che di certo ultimamente non sta brillando, ci ha superato di appena 4 punti. L’unica consolazione, se così si può chiamare, è vedere nelle prime tre posizioni tre squadre europee, il che ci ripara da un’eventuale revisione Fifa delle squadre che potranno partecipare al mondiale.

Meazza il miglior interista di tutti i tempi secondo il Times

Il Times continua a fare delle classifiche incredibili, e così valutando tra prestazioni, vittorie e quanto cuore i centinaia di calciatori hanno regalato all’Inter, ha stilato una classifica dei migliori interisti di tutti i tempi. Strano che la classifica sia stilata da un giornale inglese e non magari da qualche giornale più vicino al popolo nerazzurro, ma intanto si sa che quando si tratta di graduatorie, il Times non è secondo a nessuno.

Probabilmente se fossero stati interrogati i tifosi interisti, il posto d’onore sarebbe stato assegnato a Giacinto Facchetti. Ed invece secondo gli inglesi l’ex dirigente e terzino nerazzurro, morto recentemente, è soltanto secondo, superato da Giuseppe Meazza. L’attaccante anni ’30 forse ha impressionato di più perché a lui è dedicato lo stadio di San Siro, o forse per gli oltre 200 gol segnati con la maglia di quella che ai suoi tempi si chiamava Ambrosiana Inter.

E’ Beckham il giocatore più pagato

E’ il calciatore più mediatico del pianeta, capace di muovere milioni di ammiratori solo con la sua presenza, ma non è certo questo il record più gradito allo Spice Boy. In un mondo in cui le bandiere hanno quasi completamente perso il proprio colore briillante, ciò che conta veramente è il conto in banca e da questo punto di vista David Beckham ha ben lavorato, accumulando una fortuna da nababbo.

Lungi da noi il volergli fare i conti in tasca, cercando di quantificare l’ammontare del suo capitale, ma a giudicare dalle stime di France Football, pare proprio che l’ex capitano della nazionale inglese sia ben messo rispetto ai propri colleghi.

Basti considerare che per il secondo anno consecutivo (e per la quarta volta negli ultimi 10 anni) David Beckham occupa la prima posizione in classifica tra i calciatori più pagati, intascando qualcosa come 32,4 milioni di euro a stagione.

Pippo Inzaghi fa 300

Non sarà Pelè e neppure Romario, inarrivabili con i loro mille e passa gol, ma da queste parti 300 reti in carriera sono veramente tante. L’eroe della giornata risponde al nome di Filippo Inzaghi, che con la doppietta di oggi al Siena ha raggiunto lo storico traguardo, alla faccia di quanti lo davano per finito e di chi in fase di convocazione guarda solo la carta di identità.

Superpippo ha 36 anni, ma a vederlo battersi sul campo non si direbbe proprio. Certo non c’è più lo scatto del ragazzino né la tenuta atletica per tutti i novanta minuti, ma all’occasione ricorda sempre dov’è la porta e non ha mai perso il vizio del gol. Già, il vizio. Berlusconi disse di lui:

Ha questo vizietto di fare sempre gol, è un vizioso.

La classifica senza errori: Milan primo, Inter a -11

Stavolta a tirare le somme non è un quotidiano filo-bianconero come Tuttosport. Stavolta a riscrivere la classifica è l’Osservatorio sugli Errori Arbitrali nel Calcio, che in collaborazione con Adiconsum propone il conteggio dei punti sulla base dei torti e dei favori ricevuti da ciascuna squadra di serie A. L’operazione si è resa necessaria dopo lo sfogo di Mourinho, convinto più che mai che ci sia una sorta di manipolazione dell’opinione pubblica tesa a danneggiare la sua squadra.

Ebbene, conti alla mano e rivisti tutti gli episodi da inizio campionato, risulta che i nerazzurri non hanno ragione di lamentarsi, avendo conquistato ben 11 punti grazie agli errori delle giacchette nere. Chi  dovrebbe lamentarsi, invece, è il Milan, ovvero la squadra che, parole di Mourinho, finirà la stagione “con zero titoli”, mentre dovrebbe trovarsi in testa alla classifica con cinque punti in più. Volete conoscere la classifica riscritta a tavolino?