Nella nostra rubrica del Che fine ha fatto non poteva certo mancare quel furetto di Benito Carbone, meno di un metro e settanta di classe pura, mai completamente messa in mostra sul campo di calcio.
A farlo esordire in Serie A fu il Torino nel lontano 1989, quando Benny non aveva ancora compiuto i 18 anni. In quell’anno i granata retrocessero, ma il giovane talento calabrese non riuscì a trovare lo spazio sperato neppure tra i cadetti, tanto che alla fine si decise di cederlo in prestito. Reggina, Casertana, Ascoli e ancora Torino nelle stagioni successive, finché i grandi club cominciarono a mettere gli occhi su quel campione tascabile.
Lo acquistò la Roma, ma dovette subito liberarsene per ottenere Fonseca dal Napoli, cedendolo proprio ai partenopei. E qui comincia il periodo di gloria di Benny Carbone, diventato in breve tempo un vero idolo per la curva azzurra. Il feeling durò solo un anno a causa dei guai finanziari del club campano, che fu costretto a cedere il fantasista all’Inter. Seguirà una stagione non proprio esaltante in maglia nerazzurra e poi l’addio al calcio italiano. Che fine ha fatto da quel momento in poi?