Sporting – Fiorentina: le immagini

Sporting Lisbona – Fiorentina 2-2

Comincia bene l’avventura della Fiorentina in Europa, grazie al pareggio conquistato sul campo dello Sporting Lisbona nel turno preliminare di Champions League. La squadra di Prandelli è scesa in campo con il preciso obiettivo di portare a casa un risultato utile in vista della gara di ritorno ed alla fine il 2-2 può accontentarla, sebbene occorra recriminare sulle solite occasioni non sfruttate.

Al 6′ del primo tempo la Viola era già in vantaggio grazie ad un sinistro di Vargas, ma era troppo presto per cantare vittoria. Lo Sporting ha creduto sin da subito nel miracolo ed al 67′ la situazione era capovolta, in virtù dei gol di Vukcevic (poi espulso per doppia ammonizione per essersi tolto la maglia) e Veloso. Nonostante fossero in 10 uomini, i portoghesi non hanno mai smesso di correre e di cercare il gol della sicurezza, ma Gilardino al 79′ gelava lo stadio e regalava alla Fiorentina più di mezza qualificazione. A voi le immagini dell’incontro.

Champions League quarti di finale andata: mamma che Porto a Manchester! Adebayor replica a Senna in Villareal-Arsenal

Manchester United-Porto 2-2
Villareal-Arsenal 1-1

Manchester United-Porto:
la prima giornata di competizioni europee vede in campo i campioni uscenti allenati da mister Ferguson che giocano contro il Porto con il favore dei pronostici. Coppia d’attacco inglese affidata a Ronaldo e Rooney, gli ospiti si affidano a Lopez e Rodriguez.

Sono proprio i portoghesi a proporsi in avanti fin dalle prime battute ed in barba ad ogni timore reverenziale si presentano immediatamente dalle parti di Van Der Saar. E’ il 4′ quando Rodriguez sfrutta al meglio un rinvio corto di Evra e trafigge il portiere di casa anmdando a firmare il sorprendente vantaggio esterno. Gara tutta in salita per i detentori del trofeo che macinano gioco col passare dei minuti: al 13′ prima palla gol per Ronaldo che colpisce di testa da distanza ravvicinata ma Helton riesce a deviare in angolo.

Champions: storico Anorthosis, polemiche contro il Barça

Seconda giornata di Champions League e seconda pagina della storia del calcio. Ancora una volta a scriverla è l’Anorthosis Famagosta, che dopo aver registrato il proprio nome come prima squadra cipriota a partecipare alla competizione, adesso porta a casa anche i primi 3 punti, impensabili all’andata.

Stesso risultato sfiorato dal bielorusso Bate Borisov, raggiunto ieri da Iaquinta che gli nega la gioia della prima storica vittoria. Ma la giornata è ugualmente piena di spunti, soprattutto polemici, che hanno caratterizzato una settimana che si preannunciava tranquilla, ma che si è trasformata in trambusto.

Platini: “La Champions? Una truffa!”

Ci va giù pesante il presidente della Uefa Michel Platini, a proposito delle regole della partecipazione alla Champions League. Secondo lui le regole attuali portano a degli squilibri scandalosi tra grandi e piccoli club, tanto da poter parlare di torneo falsato, ed in certi casi anche di truffa.

Non a caso il presidente vuole cambiare le regole di qualificazione al torneo più importante d’Europa, e le ha già dettate in passato, anche se non si sa da quando dovranno entrare in vigore. Di questo ne riparleremo in futuro, ma la notizia di oggi è che Platini ha fatto i nomi delle squadre che stanno truffando il calcio internazionale. Per una volta i francesi non ce l’hanno con noi, ma con le squadre inglesi, Chelsea e Manchester United in testa.

Sampdoria-Barcellona 0-1: bomba di Koeman e sogni infranti

20 maggio 1992, serata storica per il calcio italiano, che presentava in finale di Coppa dei Campioni un’assoluta novità, mai più giunta all’appuntameto con la storia dopo quel triste giorno. La Cenerentola che si giocava il ballo finale con il Principe azzurro si chiamava Sampdoria, anche se tanto Cenerentola non era, vista che aveva sbaragliato le avversarie durante il cammino, conquistandosi a suon di gol l’ultimo atto della competizione.

La sorellastra invece si chiamava Barcellona, anch’essa mai vincitrice fino a quel giorno della Coppa con le orecchie, sebbene il suo blasone facesse paura in giro per l’Europa.

Le due squadre si erano già ritrovate di fronte in una finale europea tre anni prima in quel di Berna, per giocarsi la Coppa delle Coppe. In quell’occasione i doriani avevano avuto la peggio e speravano nella notte di Wembley di potersi rifare con gli interessi.

Roma attenta! La Juve ora ci crede

Incrocio di destini domani sull’asse Roma-Torino. La 35^ giornata di campionato ci propone due sfide che potrebbero valere l’ingresso in Champions League dalla porta principale, senza dover passare per gli scomodi preliminari di agosto.

Ad onor del vero non si può negare che la Roma sia favorita, forte della sua posizione lì a due passi (anzi sei) da quella vetta lungamente inseguita e rimpianta. La Juve è dietro e non può far altro che compiere il proprio dovere contro una Lazio con scarse ambizioni, nella speranza magari che i cugini granata le facciano un bel regalo, fermando l’armata di Spalletti.

Certo che il calcio è proprio strano! Fino ad una settimana fa la Roma era nella posizione di chi aspetta uno scivolone altrui per avvicinarsi. Ci ha creduto fino alla fine che l’Inter potesse perdere terreno, lasciando qua e là qualche punticino prezioso. E invece, quando meno te lo aspetti arriva il Livorno, la Cenerentola che scende all’Olimpico senza pretesa alcuna, ed un gol all’ottantanovesimo uccide ogni speranza.

Fabio Capello: la fama del vincente

Siamo così abituati a vederlo in giacca e cravatta su una panchina, che spesso ci dimentichiamo del Fabio Capello giocatore, grande numero 10 degli anni ’60-’70. La sua storia calcistica inizia con un gran rifiuto: lo cercava il Milan, ma suo padre aveva già promesso il ragazzino alla Spal e l’affare sfumò.

La grande occasione la ebbe con il passaggio alla Roma, nonostante una prima stagione non esaltante, in cui riuscì a collezionare solo 11 presenze. Poi arrivò Helenio Herrera sulla panchina giallorossa e Capello divenne il fulcro centrale della squadra: ottavo posto in campionato, abbondantemente riscattato con la conquista della Coppa Italia, con due gol proprio del talento di Pieris nell’ultima gara del girone finale.

Centrocampista di qualità, senso tattico e ottima visione di gioco, oltre alla spiccata propensione al gol: queste le caratteristiche di Fabio Capello, che accumulò nella capitale l’esperienza necessaria per compiere il grande salto.

Roma-Manchester per dimenticare il 7-1

Grande giornata per la Roma e per i tifosi romanisti, chiamati ad assistere al replay della gara dello scorso anno contro il Manchester United. Ricordi che fanno tremare le gambe e che vorrebbero essere messi in un angolo della mente, per non essere più tirati fuori.

In sede di sorteggio ci si auspicava qualunque altra avversaria per questi quarti di finale, ma non loro, non i Red Devils, che solo a nominarli fanno paura. E non solo perché in questo momento sono probabilmente la squadra più forte del mondo, ma proprio per il ricordo di ciò che accadde quel tragico (sportivamente parlando, s’intende) 10 aprile, quando la squadra di Sir Alex Ferguson rifilò sette reti ai giallorossi, rispedendoli a Roma umiliati.

La sorte invece si è accanita ed ha scelto per stasera lo stesso avversario, che è ancora più in forma della scorsa primavera e spera di ripetere l’impresa (magari non con 7 gol, ma con uno in più degli avversari) per passare il turno. E come se non bastasse, Spalletti si ritoverà a dover sostituire uno dei pochi insostituibili della sua formazione, l’unico in grado di poter cambiare il corso della gara con una delle sue magie, Francesco Totti.