La finale di Champions League nelle parole di Ferguson e Guardiola

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Mancano meno di ventiquattro ore all’atto finale della Champions League, che vedrà confrontarsi Barcellona e Manchester United in una sorta di replay della finalissima di Roma di due anni. In quell’occasione il Barcellona di impose per due reti a zero, impedendo a Sir Alex Ferguson di sollevare la sua terza coppa con le orecchie. Il baronetto ricorda con dispiacere quel momento e spera di poter cambiare la storia:

Rispetto a quella finale sento che la squadra è più pronta. Non siamo cambiati molto in termini di giocatori, ma abbiamo più maturità ed esperienza internazionale. Sappiamo cosa fare, ci siamo preparati bene. Credo che la qualità principale della mia squadra sia l’unità. Abbiamo la stessa struttura di un paio di anni fa, ma giocare in Champions ci ha fatto crescere. Rivincita? No, non sarà una rivincita. A Roma abbiamo commesso un paio di errori che ci hanno fatto perdere, adesso sarà importante rimanere sempre concentrati. Una cosa è sicura, sarà una partita difficile per entrambi i club.

Video: Lothar Matthaus si infuria con Al-Jazeera

Post dedicato ad uno dei tanti tormentoni del Web – di Youtube in particolare. Il video risale al ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Per intenderci quelli in cui l’Inter si assicura l’accesso ai quarti con vittoria in casa del Bayern Monaco per 3 a 2 – sappiamo tutti che poi la corsa si interromperà a causa della sfida contro lo Schalke 04.

La televisione araba Al Jazeera ha invitato per l’occasione Alessandro Altobelli e Lothar Matthaus per commentare in studio la partita. Peccato che si dimentichino – o non abbiano pensato – di far venire un interprete dall’arabo. La cosa manda su tutte le furie l’ex-giocatore di Inter e Bayern Monaco che si esibisce in questo siparietto con un inglese elementare dal forte accento crucco.

Manchester United – Schalke 4-1: fotogallery

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Poco più di una formalità la semifinale di ritorno di Champions League tra Manchester United e Schalke 04, con gli inglesi che avevano battuto Raul e compagni in terra tedesca per due reti a zero. Lo Schalke sapeva che la rimonta era quasi impossibile, ma sperava di poter colmare il divario tecnico in considerazione dell’assenza di tanti big tra le fila dei Red Devils.

Ma il Manchester delle “riserve” può giocarsela con quasi tutte le migliori squadre d’Europa e questa sera ne ha dato conferma, surclassando gli avversari e divertendo il pubblico dell’Old Trafford. Correva il minuto numero 26 del primo tempo, quando i padroni di casa mortificavano le speranze di rimonta dei tedeschi, andando in rete con Valencia, bravo a sfruttare un passaggio di Gibson in profondità.

Champions League: Manchester United – Schalke 04 4-1

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Semifinale di ritorno di Champions League 2010/11
Stadio Old Trafford, Manchester:
Manchester United-Schalke 04 4-1
Reti:
26’ pt Valencia (M), 31’ pt Gibson (M), 35’ pt Jurado (S), 27′ st e 31′ st Anderson (M)

Qualificata per la finale: MANCHESTER UNITED

Finale: Londra, 28 maggio
Barcellona – Manchester United

Manchester United – Schalke 04 4-1

Un tale vantaggio – lo 0-2 dell’andata in casa dello Schalke 04 – consente al Manchester United di giocare la sfida di ritorno senza il contributo di qualche pedina eccellente. Sir Alex Ferguson, anche in ottica Premier League – che i Red Devils non hanno ancora sigillato in cassaforte e che li vedrà, la prossima domenica, di fronte al Chelsea di Carlo Ancelotti – rinuncia ai bomber della sfida tedesca e, fuori Giggs e Rooney, si affida a Berbatov e Valencia. Panchina anche per Vidic e Owen. La terza finale della massima competizione europea in quattro anni, per gli inglsi, è tutt’altro che una chimera. Raul e compagni ci provano: sarebbe più di un miracolo ma – lo ricordano gli interisti – i tedeschi hanno mostrato in passato di saperne compiere.

Il campo recita in favore dei locali: tengono bene le posizioni fin dai primi minuti anche se la velocità in ripartenza degli ospiti la si coglie tutta al 9’: destro di Farfan dal limite dell’area, sfera a lato di un’inezia. Fasi centrali tattiche e agonistiche ma su una incertezza della retroguardia di casa il Manchester si porta in vantaggio: è il 26’, Farfan sbaglia il retropassaggio e serve inavvertitamente Nani che appoggia per Gibson. Il centrocampista lancia in profondità Valencia: impossibile sbagliare a tu per tu con Neuer. Replica tedesca al 28’: Farfan serve Raul che di testa impegna Van der Sar. Tre minuti dopo, raddoppio Red Devils: Valencia serve Gibson che conclude di potenza e approfitta di uno svarione di Neuer. La rete che rianima lo Schalke arriva al 35’: traversone di Uchida, un tocco di Evans accompagna la palla verso Jurado: destro con palla che si infila sotto la traversa.

Barcellona – Real Madrid 1-1: fotogallery

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Niente remuntada per il Real Madrid, sconfitto nella semifinale di andata di Champions League ed incapace di andare oltre il pareggio nel replay al Camp Nou. Sergio Ramos e Pepe non fanno parte dell’undici dei blancos perché squalificati, così come lo è Mourinho, che preferisce evitare la pioggia di Barcellona e godersi lo spettacolo in una più confortevole camera d’albergo.

Manca anche Ozil, fatto accomodare in panchina per far posto a Kakà. Higuain ha il compito di regalare speranze al pubblico ospite, mentre Ronaldo riconquista la maglia da titolare dopo lo stop punitivo in campionato. Dall’altra parte, Guardiola recupera Iniesta, grande assente nella gara di andata, e di gode il gioco fluido dei suoi, mentre il Real cerca di spezzare il lungo possesso palla dei padroni di casa (alla fine sarà 64% contro 36%).

Champions League: Barcellona – Real Madrid 1-1

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Semifinale di ritorno della Champions League.
Stadio Nou Camp, Barcellona:
Barcellona-Real Madrid 1-1
Reti:
9′ st Pedro (B), 19′ st Marcelo (R)

Qualificata per la finale di Londra (18 maggio): BARCELLONA
Attende la vincente di Manchester United-Schalke 04 (domani ore 20.45, andata 0-2)

Barcellona – Real Madrid 1-1

Josè Mourinho, squalificato, la guarda in hotel. Pep Guardiola, vigile e attento al Camp Nou, non perde di vista i suoi neppure per un istante. Sa che il Barcellona ha ipotecato la qualificazione alla finale di Champions nella gara di andata; sa che si tratta, nella sfida di ritorno, di poco più di una formalità. E se lo sa non è perchè sottovaluti gli avversari, tutt’altro: ma il tecnico blaugrana è ben cosciente di quale sia la forza dei calciatori di cui dispone in rosa. A tal punto grande, questo Barcellona, che leggerne i nomi dell’undici titolare e provare per gioco a saltare quello di Leo Messi significa, ugualmente, averne enorme rispetto. Poi, evidente, Messi c’è e aggiungere quel cognome a quello dei dieci notati in precedenza è come aver messo la più bella ciliegia di san Giovanni sulla torta alla panna di Emmanuele Forcone, pasticciere nostrano vicecampione del mondo.

L’impresa, semmai, sarebbe quella degli ospiti che, a causa delle due reti subite al Bernabeu nella sfida di andata, sono costretti a inseguire. Impostare. Segnare in fretta. Che avrà preparato quel satanasso di Mou? Iniziamo col dire che Guardiola recupera Iniesta e schiera una mediana di qualità: in attacco, i tre piccolini – di statura, ma conta poco – sono tutti al proprio posto. Pedro, Messi, Villa. Scelte obbligate tra le Merengues, lo impone lo svantaggio: Higuain punta di riferimento, trequarti dirompente con Cristiano Ronaldo e Kakà. Panchina per Ozil.

Il Barcellona pensa di denunciare Mourinho

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Ve lo avevamo riferito a poche ore dal termine del super-clasico di Champions League. Mourinho, allenatore del Real Madrid, si era scagliato contro la Uefa affermando che il Barcellona aveva troppo potere e per questo veniva favorita, facendo riferimento all’espulsione di Pepe che avrebbe condizionato la partita.

Non usa parole pesanti Guardiola, che era stato tirato in ballo dallo Special One che gli aveva detto di vergognarsi di tale vittoria, il quale ha affermato:

non è il Barcellona, ma l’arbitro a decidere i cartellini gialli e rossi.

Mourinho grida allo scandalo: il Barça ha troppo potere

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Bisogna saper perdere, ma lui, Josè Mourinho, forse era assente dai banchi di scuola quando la maestra insegnava questa importante lezione di vita. E allora eccolo materializzarsi davanti ai giornalisti al termine di Real Madrid-Barcellona di Champions League, il clasico più combattuto e discusso degli ultimi anni. Le merengues hanno appena beccato due sonori schiaffoni da quel furetto di Messi, mettendo così un piede nella finale di Londra del prossimo maggio. Mourinho non frena la rabbia e vomita tutto il suo malumore davanti ai microfoni:

Se dico quello che penso e che sento all’Uefa la mia carriera finisce oggi. Perché? Perché? Perché? Ho perso tre partite contro il Barcellona giocando in dieci. Perché tre anni fa con il Chelsea? Perché l’anno scorso con l’Inter? Perché oggi con il Real Madrid? Da dove viene questo potere?