Al momento del sorteggio, la sfida Italia-Inghilterra ci ha subito appassionato. In molti erano contenti di questo triplice scontro, probabilmente perché presentato male. Italia-Inghilterra infatti porta subito alla mente le rispettive nazionali, dove gli azzurri sono campioni del mondo e gli inglesi subiscono una disfatta dopo l’altra nelle varie competizioni. Il problema è che qui non si incontravano le nazionali, ma dei club che di patriottico hanno ben poco.
Se andiamo ad analizzare le rose delle sei squadre infatti, i calciatori italiani ed inglesi erano davvero pochi, e forse la differenza più grande è tutta qui, nella qualità dei componenti in campo. La squadra meglio attrezzata della serie A, l’Inter, aveva calciatori che sulla carta avrebbero dovuto fare anche meglio di quelli del Manchester, ma in realtà è stata la sconfitta di più larga misura tra le tre partite.
Le motivazioni? Probabilmente non sono di carattere tecnico, dato che escluso Cristiano Ronaldo, per il resto i 21 componenti delle due formazioni si equivalevano. Il motivo principale è la mancanza di organizzazione. Lo United gioca a memoria, i calciatori sanno in anticipo quello che i compagni faranno, il loro allenatore, Alex Ferguson, è il padre-padrone della squadra da un ventennio, ed ovviamente se l’è costruita in base alle proprie esigenze. L’Inter ha un nuovo allenatore che non si è mai effettivamente integrato. Gli acquisti che ha voluto ad agosto si sono rivelati fallimentari, non riesce a trovare una soluzione in attacco, ed evidentemente non è riuscito ancora a trasmettere la sua mentalità ad una squadra che in Italia spadroneggia, ma all’estero diventa piccola piccola. Non solo con le grandi, visto che nel girone di qualificazione stava per essere eliminata dall’Anorthosis. Probabilmente la soluzione sarebbe trattenere Mourinho per altri anni ed affiancare ad Ibrahimovic una punta da Champions League.