Il Milan di Allegri riesce finalmente a cancellare lo zero dalla casella delle vittorie, battendo di misura un Cesena bello da vedere, ma inconcludente nel momento decisivo. In assenza di Pato ed Ibrahimovic ci ha pensato capitan Seedorf a fare la voce grossa, quando correva il minuto numero cinque della prima frazione di gioco. L’olandese riceveva palla sul vertice dell’area e lasciava partire un tiro a girare che andava ad insaccarsi sotto il sette della porta difesa da Ravaglia.
Gli ospiti provavano a reagire e chiamavano spesso in caso la difesa avversaria, non riuscendo però a concretizzare. Seedorf andava diverse volte vicino alla doppietta, ma alla fine della fiera l’unico gol presente sul tabellino sarà quello siglato dai rossoneri ad inizio gara.
Comincia con il piede giusto la stagione del Napoli, che batte il Cesena lontano dal Vesuvio e dimostra subito di voler ripetere la cavalcata dello scorso anno, quando si piazzò
Il Napoli batte il Cesena e si porta momentaneamente in vetta alla classifica della Serie A, in attesa delle gare di domani che si completi la seconda giornata di campionato. Gli uomini di Mazzarri hanno mostrato subito una certa vivacità, andando in rete al minuto numero 3 del primo tempo grazie ad un Lavezzi ispirato.
Il Cesena non ci stava e riusciva a rimettere in piedi il risultato quando il cronometro segnava il minuto numero 24. Eder forniva l’assist e Guana fissava il risultato sull’1-1, che chiuderà la prima frazione di gioco. La ripresa di apriva con la doppia ammonizione di Benalouane, che lasciava il Cesena in 10 e spianava la strada agli ospiti.
Il Cesena è una delle squadre che ci ha colpito maggiormente in fase di calciomercato perché, dopo aver puntato forte lo scorso anno sul gruppo che aveva portato la squadra dalla B alla A, più qualche ritocco, quest’anno ha costruito una squadra davvero competitiva, acquistando giocatori di esperienza.
Non ci riferiamo soltanto a Mutu, uno che ha dimostrato che quando la squadra gioca per lui è in grado di fare grandi cose, ma anche altri arrivi importanti di calciatori che conoscono bene la A come Comotto, Candreva, Guana o Eder. La squadra romagnola si è comportata bene anche in uscita, dato che ha trattenuto molti calciatori importanti come Parolo (che ha appena rinnovato) o Giaccherini che avrebbe fatto comodo a molti club di A.
Se ne parla da settimane, ma l’ufficialità è arrivata solo nella giornata di oggi: Adrian Mutu è passato dalla Fiorentina al Cesena a titolo definitivo. A rendere nota la trattativa andata a buon fine è la stessa società viola con un comunicato:
Adrian Mutu è stato ceduto a titolo definitivo al Cesena Calcio. La Fiorentina ringrazia Adrian per le stagioni sportive trascorse insieme e gli augura i migliori successi per il prosieguo della sua carriera professionale.
La griglia delle panchine di Serie A si va via via delineando tra conferme e nuove investiture. A ricevere la chiamata in questo caso è Marco Giampaolo, rimasto senza panchina
Dopo De Canio, lascia anche Ficcadenti. I due allenatori della salvezza miracolosa di quest’anno cambieranno entrambi squadra. La decisione su Ficcadenti coglie un po’ tutti di sorpresa visti i festeggiamenti
Pochi punti separano il Milan dalla conquista dello scudetto, ma Leonardo non si dà per vinto e vuole insidiare i cugini fin quando la matematica non mortificherà le speranze nerazzurre. Nella sfida contro il Cesena, dunque, l’Inter era obbligata a vincere al cospetto di una squadra che sta ancora inseguendo il sogno salvezza e che veniva da una striscia positiva.
Pimpante il Cesena nella prima parte di gara con un paio di azione che avrebbero potuto far male. Poi erano gli ospiti a proporsi in avanti ed a giostrare il possesso palla, ma al termine della prima frazione di gioco il tabellone luminoso segnava 0-0.
Anticipo della trentacinquesima giornata di serie A.
Stadio Manuzzi, Cesena: Cesena-Inter 1-2
Reti: 11′ st Budan (C), 46′ st e 50′ st Pazzini (I)
Cesena – Inter 1-2
Pare che il campionato sia stato scritto ancora prima che Inter e Cesena scendessero in campo. Troppo distante il Milan, e poche le giornate a disposizione, per poter pensare che gli uomini di Leonardo possano riscrivere quel che tutti si è già letto: il tricolore è cucito sulle maglie dei calciatori in quota ad Allegri. Lo si pensava precedentemente alla gara del Manuzzi ma ne si è evidentemente convinti ugualmente adesso. Che l’inter, da Cesena, è uscita a testa alta solo grazie a un finale di gara vissuto sulle spalle di Giampaolo Pazzini.
A pesare, stavolta, sembrava esssere non la differenza di organico ma quella motivazionale: troppo affamati e nella necessità di fare punti, gli emiliani, per consentire di prestare il fianco al vezzo di un club, quello nerazzurro, il cui unico obiettivo sarebbe semmai potuto essere quello di allungare i tempi di attesa dei cugini. Invece, i nerazzurri che già conosci, quelli capaci di tutto e del suo contrario, si tolgono un misero sassolino dalla scarpa e decidono di tenere virtualmente aperto il campionato. Decide Pazzini allo scadere di frazione, quasi che il Paz abbia voluto – pensando alla sua ex squadra – giocare più per tenere a galla la Sampdoria che per la convinzione di avere ancora chances di intascare lo scudetto. Leonardo sceglie Milito quale partner d’attacco di Eto’o e fa accomodare in panchina Pazzini. Julio Cesar squalificato, in porta c’è Castellazzi. Di contro, Ficcadenti deve fare a meno di Bogdani, tra le riserve per una condizione di forma non ottimale, e lancia quale riferimento offensivo Budan.
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