Mihajlovic lascia il Catania

Sinisa Mihajlovic è diventato improvvisamente uno degli allenatori più ricercati della Serie A, nonostante la poca esperienza accumulata sulle panchine di Bologna e Catania. Ultimamente il suo nome è stato

Juve a spasso, Catania quasi salvo, romane in crisi

Campionato chiuso? Lo predichiamo da mesi, di fronte ad una capolista che non perde il passo e, quando lo fa, ha la fortuna di veder crollare anche le sue avversarie. La Juve però continua a crederci, checché ne dica Ranieri, sempe più fermo nel suo proposito iniziale, “migliorare il terzo posto della scorsa stagione”.

Dall’altra parte della barricata troviamo un Mourinho che dice di dormire sonni tranquilli, perché alla sua squadra mancano “solo” 23 punti per raggiungere l’obiettivo finale, mentre ai bianconei occorrerebbe vincere tutte le gare da qui alla fine. Sarà, ma intanto la Juve continua a correre e nessuno può impedirle di crederci fino in fondo, sebbene l’impresa sia di quelle ardue.

Ne è dimostrazione la gara di ieri sera contro la Roma, un poker pulito (doppio Iaquinta, Mellberg e Nedved), per una volta senza contestazioni, quasi a voler emulare la diretta avversaria (0-4 nel girone di andata). Vero è che i giallorossi erano in formazione d’emergenza (tanto per cambiare), ma quattro gol tolgono ogni dubbio sulla voglia di rincorsa della Vecchia Signora.

Pace fatta tra Zenga e Varriale

Si è conclusa con una stretta di mano la lite tra Walter Zenga, vulcanico allenatore del Catania, ed Enrico Varriale, giornalista Rai alla conduzione di Stadio Sprint. I due si sono incontrati oggi a Coverciano, dopo essersene dette di tutti i colori subito dopo la gara di ieri pomeriggio tra Catania e Torino (peraltro vinta dagli etnei per 3-2). La pace è stata sancita davanti ai flash dei fotografi, ma vale comunque la pena rivivere il caldo pomeriggio di ieri, che ha tenuti incollati alla tv milioni di telespettaori attoniti e divertiti al tempo stesso.

Il guanto di sfida era stato lanciato dall’ex portierone dell’Inter e della Nazionale, indispettito la scorsa domenica da una frase del giornalista, che non aveva gradito la sua ennesima assenza ai microfoni  Rai. Questa la frase dello scandalo, che ha creato una reazione oltremodo furiosa del tecnico:

Zenga, non ti dimenticare che la Rai ti ha tirato fuori da un certo dimenticatoio e ti ha proposto come apprezzato opinionista.

Lo Monaco-Mourinho: polemica chiusa (o quasi)

Tutto era iniziato una settimana fa, quando quella lingua lunga di Mourinho aveva fatto passare un giocatore de Catania per simulatore, assolvendo di fatto il “suo” Muntari (che tanto innocente non deve essere, visto che si è beccato tre giornate di squalifica per la manata rifilata all’avversario che lo contrastava). Apriti cielo! Il polemico e sempre meno simpatico mister portoghese ha trovato pane per i suoi denti anzi, a dirla tutta “bastonate” per i suoi suoi denti, visto che proprio questo trattamento veniva auspicato dall’ad del Catania, Pietro Lo Monaco.

Di qui il fiume di polemiche e di botta e risposta a distanza tra il dirigente catanese e l’allenatore nerazzurro, che trovava anche un difensore “involontario” nel ministro Maroni, sempre più calato nel ruolo di salva-calcio neanche fosse il ministro dello sport.

Risultato? Lo Monaco è stato deferito alla disciplinare per “istigazione alla violenza”, avendo parlato appunto di “bastonate sui denti” e di “cemento a presa rapida”, senza a suo dire voler convincere qualche scagnozzo a passare dalle parole ai fatti. E’ chiaro che noi la stiamo prendendo sullo scherzo e stiamo giocando su affermazioni che dovrebbero restare nell’ambito sportivo e circoscritte ad un dopopartita in cui le parole solitamente lasciano il tempo che trovano. Ma la questione sembra andare per le lunghe, se è vero che il dirigente del Catania continua a tirare fuori storie che hanno ben poco a che fare con la gara in questione. Cosa è andato a pescare?

Lo Monaco viene deferito e attacca Maroni

Lo Monaco, chi era costui? Fino a ieri un signor nessuno, ma nelle ultime ore è  diventato l’amministratore delegato più famoso d’Italia. Tutta colpa di una dichiarazione di Mourinho che ha scatenato le reazioni “violente” (almeno verbalmente) del dirigente del Catania, che pare non voglia smettere di gettare benzina sul fuoco e, nonostante avvertimenti arrivati da più parti, continua la sua personale polemica a distanza con il tecnico nerazzurro.

L’ultimo capitolo della storia è il deferimento arrivato su invito del Ministro Maroni, già preoccupato per il clima di tensione che ha caratterizzato questo inizio di campionato e poco propenso ad affrontare altre grane calcistiche. Ma l’ira di Lo Monaco non si placa ed anzi si riversa ora contro il Ministro stesso e contro il partito che questi rappresenta:

Mi auguro che quello di Maroni sia l’ultimo intervento su questa vicenda. Non sono certamente io il rappresentante di un partito che ha fatto propri i capisaldi dell’istigazione alla violenza in questi anni. Non sono stato io a parlare di fucili o di ‘Roma ladrona’. Mi sembra che la predica provenga da un pulpito fuori luogo.

Serie A 2008/2009: Catania

Se c’è una squadra che ha fatto un calciomercato davvero assurdo, questa è stata il Catania. I siciliani, nonostante avessero già una rosa ben nutrita, hanno fatto arrivare sull’isola ben 9 calciatori, facendone partire solo 4. Ha voluto rinforzare la rosa Zenga, forse per paura di tanti infortuni, e la sua mano si è vista anche su alcuni acquisti.

Ma la cosa più strana è che questa calciatori provengono dai paesi meno calcisticamente preparati (Croazia, Austria, Romania), oltre che dalla Serie C. Il che fa pensare che forse era meglio prenderli dalla B, che ha sempre calciatori molto buoni e con un prezzo più o meno uguale a quello dei neoacquisti. Ora resterà da vedere che lingua si parlerà in allenamento.