Calciomercato: da Datolo a Motta, le trattative andate in porto e quelle in via di definizione

La finestra del mercato invernale sta per chiudersi, mancano ormai poche ore e le opportunità di puntellare la propria rosa stanno diventando sempre di meno. 9 colpi di mercato sono stati messi a segno negli ultimi 3 giorni, senza che se ne sappia qualcosa in giro.

Strano ma vero, uno lo ha portato a termine addirittura la Roma, ma sarà che il nome è semi-sconosciuto ai più, resta il fatto che non se ne è parlato per niente. Souleymane Diamoutene, difensore centrale del Lecce, ha firmato per i giallorossi per quel posto in panchina che nè Ferrari Loria volevano. Ma non è stato l’unico difensore a cambiar maglia. Un giramondo come Sardo, ex Catania, ha firmato proprio poche ore fa per il Chievo (in prestito), per sostituire l’ex capitano D’Anna, passato al Pisa, in serie B, ed arriverà insieme al compagno Giuseppe Colucci, sostituito precedentemente al Catania da Potenza.

Lo Zenit sblocca il mercato della Juventus

Ci voleva un assegno consistente per svegliare i dirigenti bianconeri dalla letargia che li aveva colpiti in questa finestra di mercato. Secondo Ranieri la squadra poteva andar bene così, e gli unici acquisti sarebbero stati i ritorni dei vari Trezeguet, Buffon, Poulsen, e via dicendo.

Ma una somma che non si può rifiutare può cambiare i piani dei bianconeri: lo Zenit di Sanpietroburgo ha formalizzato l’offerta per Vincenzo Iaquinta: 10 milioni di euro per averlo da subito. Tra pochi mesi comincia il campionato russo e gli ex detentori della coppa Uefa vogliono cominciare alla grande il torneo. A Iaquinta l’idea iniziale di trasferirsi nella fredda Russia non piaceva, ma la prospettiva di far panchina fino a fine stagione potrebbe spingerlo a firmare.

Calciomercato: torna il tormentone-Villa

Gli emissari dello sceicco Mansour continuano a girovagare per l’Europa con la loro valigetta traboccante di milioni, alla disperata ricerca di un pezzo da novanta da portare a casa prima della fine del mercato invernale.

Dopo il gran rifiuto di Kakà, i Citizens avevano rivolto le proprie attenzioni all’ivoriano Didier Drogba, approfittando anche del rapporto non proprio idilliaco tra il giocatore e mister Scolari. Ma anche in questo caso la valigetta è rimasta chiusa, visto il desiderio dell’attaccante di raggiungere mister Mourinho in quel di Milano, se non ora, almeno a giugno.

Ecco allora aprirsi la pista spagnola, dove gioca David Villa, il talento che la scorsa estate è stato al centro di numerose indiscrezioni di mercato, salvo poi prolungare il contratto con il Valencia fino al 2013. Per averlo il City è disposto a sborsare 70-75 milioni di euro, sebbene debba attendere fino a giugno per poterlo portare a Manchester. Ma figuriamoci se la strada della trattativa è così facile per gli emissari di Mansour…

Makinwa firma col Chievo, Sheva pensa al ritorno in Ucraina

Ci avviciniamo alla chiusura del calciomercato, e come ogni finestra che si rispetti, nel momento in cui l’atmosfera comincia a diventare più calda, le porte dell’hotel Hilton si aprono a procuratori e direttori sportivi. Aspettando il prossimo colpo del Manchester City che vuol investire i 100 milioni “risparmiati” per Kakà (l’ultima pazzia pare essere 10 milioni di sterline per Henry), nella giornata di ieri l’unico contratto firmato è stato quello di Stephen Makinwa, che per giocare ha deciso di trasferirsi al Chievo in prestito.

Ma un’offerta molto interessante sta calamitando le attenzioni dei dirigenti rossoneri. Vista la deludente prima parte del campionato, e visto che ormai è diventato l’ultima scelta per Ancelotti, non è detto che Andry Shevchenko possa rimanere al Milan fino a fine stagione. Il suo ex club, la Dinamo Kyev, vuole approfittare di questo momento di sconforto per farlo ritornare in patria, proprio in quella squadra in cui lo stesso Sheva aveva detto di voler terminare la carriera. Per ora si tratta solo di proposte, ma non pensiamo siano tanto campate in aria.

Niente Kakà? Il City si consola con Drogba

Nella vicenda Kakà a pagare il prezzo più alto potrebbe essere l’Inter. Infatti Mourinho era tranquillo che a fine stagione Didier Drogba sarebbe arrivato a Milano per completare la coppia d’attacco più forte del mondo insieme ad Ibrahimovic. Ma il City potrebbe rovinargli la festa anticipandolo giusto di qualche mese.

Che l’ivoriano voglia andar via dal Chelsea, questo già lo si sapeva. A lui si aggiunge la volontà di Robinho di lasciare il City dopo il no di Kakà. Subito Scolari, che lo conosce molto bene, ha reso manifesta la sua volontà di farlo giocare nel Chelsea. D’altra parte i dirigenti del City vorrebbero recuperare quasi tutti i 32 milioni di sterline spesi la scorsa estate per strappare al Real Madrid il brasiliano, e siccome Abramovich ha chiuso i rubinetti dei miliardi, l’unica soluzione sarebbe uno scambio Drogba-Robinho. Ma gli sceicchi hanno altri colpi in canna.

Altro che City, la squadra del futuro si chiama ancora Real

Alla storia dell’attaccamento alla maglia di Kakà ormai non ci crede più nessuno. Ogni minuto che passa le voci che lo vorrebbero a fine stagione al Real Madrid si fanno sempre più insistenti. Ieri pomeriggio sulle pagine on-line di As, quotidiano molto vicino alla dirigenza madrilena, il centrocampista del Milan Emerson ha affermato chiaro e tondo che il suo compagno di squadra non poteva andare al City perché non è un grande club, ma che sta pensando di trasferirsi al Real Madrid.

Le parole di Emerson si aggiungono a quelle di Beckham di qualche giorno fa, quando lo Spice Boy dichiarò che Kakà avrebbe rifiutato la Premier per vestire la camiseta blanca. Viste le polemiche subito seguite alla sua intervista, Emerson si è affrettato a smentire quelle frasi, ma non crediamo che già due suoi compagni si siano sbagliati allo stesso modo. Senza contare che anche il padre-agente, Bosco Leite, pare abbia detto che suo figlio gli ha confessato, durante la trattativa con gli inglesi “O resto al Milan o vado al Real Madrid”. Intanto però, con le nuove elezioni presidenziali in vista, il candidato principale Florentino Perez ha già fatto la lista della spesa, e si sa che lì le promesse sono spesso mantenute.

Calciomercato: arrivano i primi colpi

Alla fine la telenovela Osvaldo si è conclusa con la firma per il Bologna. Mihajlovic sarà finalmente contento di aver portato a casa una prima punta da affiancare a Di Vaio, mentre lo sarà un pò di meno Marazzina, che se già prima giocava con il contagocce, adesso giocherà anche meno. Per questo l’ex attaccante di Chievo e Torino si sta guardando intorno per cercarsi una nuova sistemazione, e non è detto che rimanga in Italia. Per lui infatti si parla di un’ipotesi francese, anche se il nome della squadra non è ancora noto.

La Premier League continua a comprare in Italia, ma stavolta non c’entra nulla il Manchester City, almeno non direttamente. Infatti gli sceicchi, nell’attesa di concludere l’affare Kakà, si erano già rinforzati con l’arrivo di un ex ragazzo prodigio, ma che poi ha un pò deluso, Craig Bellamy. L’ex punta del Newcastle è stata trasferita per 16 milioni di euro dal West Ham, che così ha potuto mettere i conti un pò a posto, e ha avuto denaro liquido da investire in Osvaldo. Dopo la firma con il Bologna però Gianluca Nani, ds degli Hammers, non si è dato per vinto e ha chiesto informazioni su altri due nostri calciatori: Balotelli e N’Sereko.

Sfumato Kakà, ora le grandi d’Europa tremano

 MILANO, 21 gennaio– Ora le big d’Europa hanno paura. Ma soprattutto provano a blindare anzitempo i loro gioielli. L’affare Kakà sfumato all’ultimo sospiro, potrebbe portare a conseguenze devastanti nel panorama del mercato internazionale: lo sceicco Mansour, proprietario del Manchester City, ha il portafoglio pieno e una gran voglia di rifarsi andando a prendere un campione, uno di quelli con la C maiuscola. Anche se, a dirla proprio tutta, per far sì che la sua squadra entri a far parte dell’elitè del calcio mondiale, non basterà comprare campioni su campioni: il Chelsea di Roman Abramovič, ne è un esempio lampante.

Da Orsi a Zidane: i trasferimenti più costosi nella storia del calcio

Follia, poco rispetto per il denaro, schiaffo alla miseria e a chi si spezza in quattro la schiena per arrivare a fine mese contando i centesimi. Negli ultimi giorni le nostre bocche si sono riempite di discorsi di questo tipo di fronte all’offerta multimilionaria arrivata in casa Milan.

La cronaca delle ultime ore ci dice che qualcuno si è potuto permettere il lusso di rifiutare un ingaggio da nababbo (beato lui!), motivando la scelta con una frase che sa di presa in giro “i soldi non sono tutto nella vita”. Il fatto poi che tali parole escano dalla bocca di uno che guadagna qualcosa come 9 milioni di euro l’anno è solo un dettaglio e ci piacerebbe vedere la faccia del protagonista di fronte alla medesima offerta arrivata magari dal Real Madrid. Discorsi che per ora lasciano il tempo che trovano, ma che ci danno comunque l’opportunità di fare un viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca di situazioni simili, seppure con esiti completamente opposti.

Perché, se il Milan ha deciso di assecondare la volontà del giocatore, rinunciando a svariati milioni e se Kakà ha buttato al vento l’opportunità di incrementare i propri introiti, c’è anche chi in passato non si è posto problemi di sorta, salendo sul carro del miglior offerente. ‘Zidane è incedibile’, gridavano i dirigenti bianconeri, mentre il caro Moggi intrallazzava con il Real, portando a termine il trasferimento più costoso della storia del calcio (120 miliardi di lire!)

Osvaldo al West Ham

Proprio pochi minuti fa la conferma da parte del procuratore del calciatore. Sembrava dovesse finire al Bologna, o comunque dovesse rimanere in Italia, ma l’italo-argentino Pablo Daniel Osvaldo firmerà per

L’affare-Kakà si decide ad Arcore

Centocinque milioni di euro per assicurarsi le prestazioni di un solo giocatore: impossibile non trovarsi spiazzati di fronte ad un’offerta simile, impossibile chiudere la porta e rimandare il tutto al mittente con tanto di “no grazie”. Lo sa Kakà. lo sa Galliani, lo sa soprattutto patron Berlusconi, che nei giorni scorsi ha dato l’assenso alla trattativa.

Ed ora la palla passa proprio a lui, al Presidente del Consiglio, chiamato a decidere della sorte di uno suoi figli prediletti in un summit che si sta tenendo nella sua villa di Arcore. Con lui l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ed altri pezzi grossi della società che esprimeranno la propria opinione in merito alla trattativa dell’anno.

Ma c’è poco da discutere. Kakà sarà pure uno dei giocatori più forti del mondo, ma con la sua vendita il Milan si assicurerebbe un pezzo di futuro, incassando i soldi necessari a rinforzare ogni reparto (e sappiamo quanto abbia bisogno di svecchiare e ricostruire). Il summit di Arcore quindi non potrà far altro che confermare quanto detto dai protagonisti negli ultimi giorni, sebbene la parola finale spetti al diretto interessato.

Fiorentina: continua il viavai in attacco, Osvaldo verso Bologna

Si diceva “o Pazzini o Osvaldo“. Adesso sono sia Pazzini, ma anche Osvaldo. E perché no, ci aggiungiamo anche Papa Waigo. Il parco attaccanti della Fiorentina pare dover essere rivoluzionato dopo questa finestra di mercato. L’attaccante italo-argentino ormai ha rotto con l’ambiente fiorentino, e quindi non gli resta che andar via. Ad accoglierlo a braccia aperte c’è il Bologna, altra squadra che si sta completamente rifacendo il look.

Pare che l’accordo con i felsinei sia già stato trovato sulla base di 7 milioni di euro, e mancano solo le firme per concludere l’accordo. Un altro attaccante destinato ad andar via è Papa Waigo. Dall’inizio della stagione non ha messo piede sul campo nemmeno per un minuto, e per un calciatore di 25 anni è molto grave. Per questo Marino ha deciso di togliere dall’imbarazzo Prandelli chiedendo il trasferimento a Napoli.