Altro che risparmio, gli italiani si sono fatti solo più furbi. I contratti a prestazione sono stati provati in via sperimentale negli scorsi campionati e sono diventati la regola quest’anno per alcuni club come la Juventus. Il principio è semplice: per evitare di spendere tanti soldi inutilmente, ai calciatori, campioni o gregari che siano, viene concesso un ingaggio più basso (ad esempio Ibrahimovic ed Eto’o prendono molto meno di quanto percepivano in Spagna), ma a fronte di premi più alti.
Ad esempio uno come Ibra, che oggi sulla carta guadagna 8 milioni circa, in caso di un gran numero di gol segnati, approdo in Champions League e vittoria di qualche trofeo da parte del suo Milan, otterrebbe talmente tanti premi da superare anche i 12 milioni che prendeva a Barcellona. Di contro, se si dovesse infortunare e saltare tutta la stagione, i rossoneri risparmierebbero un bel po’ di quattrini. Una condizione che alla fine accontenta tutti.