Liga: il Real si cuce mezzo scudetto sulla maglia

Anche in Spagna i postumi di Champions si fanno sentire. A farne le spese questa volta è il Barcellona, che si era illuso di potersi riavvicinare alla vetta, ma che ha sprecato tutto il lavoro fatto nell’ultimo mese, perdendo in casa contro il Villareal. Mezzo passo falso anche per il Getafe, unica squadra spagnola impegnata in coppa Uefa, che non va oltre lo 0-0 sul campo del penultimo Murcia.

Chi invece risponde alla grande è il Real Madrid. Dopo un primo tempo con la testa ancora alla partita con la Roma, i madridisti scontentano il loro pubblico, fornendo una delle prestazioni più scadenti dell’era Schuster, andando in svantaggio grazie al gol di Valdo, e non rendendosi mai pericolosi, se non nel finale di primo tempo quando Higuain segna un fortunoso gol del pareggio.
Ma i blancos hanno talento da vendere, e si nota subito in campo quando, con l’inserimento di Drenthe, la partita cambia, e viene chiusa con un calcio di rigore del capitano Raul, al suo 200esimo gol con la camiseta blanca.

Eduardo: “Non ho mai perdonato Taylor”

C’era una volta quando i giocatori in campo erano galantuomini, se commettevano un fallo chiedevano scusa, e se l’avversario si faceva veramente male poi lo andavano a trovare in ospedale.

Nel calcio moderno, dove tutti corrono e nessuno ha tempo nemmeno di ragionare (peccato), può capitare di assistere a due tipi di interventi, quello in campo, e quello fuori, che fa ancora più male.
Ne sa qualcosa Eduardo, giocatore dell’Arsenal che 13 giorni fa ha subito la rottura di mezza gamba a causa dell’intervento assassino di Taylor che non ci ha pensato su due volte ad entrargli a piedi uniti sullo stinco.
I dettagli sono noti più o meno a tutti, e non voglio soffermarmici più di tanto.
Vorrei piuttosto porre l’attenzione sul secondo tipo di fallo, quello psicologico, che è più cattivo perchè sicuramente intenzionale. E anche questo secondo fallo lo ha compiuto il difensore del Birmingham, che oltre al danno, ha voluto rifilare al povero attaccante croato anche la beffa.

Markus Merk riapre la questione della moviola in campo

Serve la moviola in campo, così evitiamo errori. Con tutte le possibilità che abbiamo a disposizione oggi, ogni situazione discutibile potrebbe essere risolta nel giro di un minuto. Non parlo solo da arbitro, mi metto anche nei panni dei calciatori. Una decisione errata non è mai positiva, non è mai la soluzione ideale.

Parola di Aldo Biscardi? No, parola di Markus Merk, miglior arbitro tedesco, votato per tre volte numero 1 mondiale dei fischietti. Una presa di posizione decisa, che riapre l’annosa questione della tecnologia applicata allo sport più bello del mondo: potrebbe aiutare gli arbitri a sbagliare di meno o alimenterebbe le polemiche intorno ad ogni singola azione di gioco?

Nell’episodio recente che ha visto coinvolto l’arbitro tedesco, di sicuro la moviola sarebbe servita ad evitare una figuraccia fatta davanti ad un intero stadio. Merk infatti ha convalidato una rete viziata da un fuorigioco piuttosto evidente ed ha potuto rivedere l’azione qualche secondo dopo dalle immagini trasmesse sul maxischermo del Weserstadion, ma ormai era tardi per tornare indietro e cambiare decisione.

Quando il raccattapalle diventa protagonista.

Gianluca, chi era costui? Ce ne sono tanti che si chiamano così, ma questo è diventato famoso per un suo gesto ha fatto molto discutere, tanto da finire sul tavolo del giudice sportivo, chiamato ad esprimersi in merito alla vicenda. Era il 26 gennaio scorso e allo Stadio Olimpico si giocava Roma-Palermo. Il risultato era fermo sullo 0-0, quando un ragazzo, Gianluca appunto, raccattapalle in quell’occasione, si avvicinò alla bandierina del calcio d’angolo, posizionando la palla a terra, per permettere alla squadra di casa di riprendere più velocemente il gioco.

Dall’azione successiva è nato il gol con cui la Roma ha battuto il Palermo, che a fine gara ha presentato ricorso per l’eccesso di zelo del ragazzino. Ieri la sentenza del giudice sportivo Giampaolo Tosel che non ha ritenuto il gesto influente sulla regolarità dello svolgimento della gara, respingendo di fatto il ricorso della squadra sicula.

Non potevamo certo aspettarci che per un simile episodio venisse ripetuta la partita o addirittura assegnata la vittoria a tavolino alla squadra di Zamparini, ma per dovere di cronaca bisogna ricordare che, secondo il regolamento, il raccattapalle non può in alcun modo sostare davanti ai cartelloni pubblicitari. Il ricorso del Palermo, quindi, non era così insensato, pur essendo eccessive le sue richieste. Gianluca, ha avuto il suo quarto d’ora di popolarità, facendo tornare alla mente altri episodi curiosi legati alla figura del raccattapalle.

Ligue 1: solo 13 gol in 10 partite, equilibrio o mediocrità?

E’ ufficiale: a rincorrere l’armata Lione ci è rimasto solo il Bordeaux. E che Bordeaux. Affrontava il Psg in una gara difficile l’ex squadra di Zidane, ma ha trovato in Wendel una delle armi migliori per affrontare la scalata verso la vetta. Parte bene la squadra della capitale, ma al primo tiro in porta il francese trova il gol, anche grazie ad un Landreau poco sicuro tra i pali (ecco spiegato l’innesto di Frey tra i pali della nazionale francese). I due gol vengono facili facili nei primi minuti della ripresa, e il gioco è fatto.

Con la tripletta del centrocampista si spera si spaventi il Lione, apparso poco sicuro sul campo del Lille, in cui ancora una volta a decidere è stato la riserva di lusso Fred, al terzo gol quest’anno. Velleità europee addio per il team in cui Patrick Kluivert sperava di poter tornare grande. Sono solo 3 i punti dalla terzultima in classifica, e dato che la vittoria è arrivata solo una volta nelle ultime cinque giornate, si fa nera la nottata per un club lontano parente di quello che in Champions metteva in difficoltà il Milan due anni fa.

Shock in Brasile: uccide il fratello durante il derby

In Italia per un derby si può arrivare agli sfottò, a fare a botte, addirittura anche a finire in ospedale. In Brasile si rischia di morire.
E’ quello che è successo domenica ad un tifoso del Palmeiras, squadra di San Paolo, durante il derby. E la cosa più tragica è stata che la mano che ha posto fine alla sua vita è stata quella del fratello.

La vittima si chiamava Roberto de Oliveira e aveva solo 24 anni. Si trovavano in casa i due fratelli a guardare il derby in televisione. Sfortunatamente Erik, il fratello minore, tifava per il Corinthians, acerrima rivale del Palmeiras, e si sa, i brasiliani sono molto calienti, a volte anche troppo, quando si tratta di calcio.

Tim Cahill: gol e manette!

Ne abbiamo viste di tutti i colori su un campo di calcio, ma questa proprio ci mancava! Si gioca Everton-Portsmouth, prima divisione inglese ed il centrocampista Tim Cahill segna il gol del 2-1 per la squadra di casa, rendendosi poi protagonista di un’esultanza che tanto ha fatto discutere in Inghilterra.

Sguardo alla telecamera e mani unite a mimare il gesto delle manette, che molti sul momento non hanno ben compreso, ma che è stato subito condannato da chi invece conosce la sua storia personale.

Il fratello di Tim infatti è attualmente detenuto in un carcere inglese con un’accusa pesante: aggressione e lesioni gravi. Era il luglio del 2004 quando Sean Cahill colpì un uomo con due calci in pieno volto, facendogli perdere l’uso di un occhio. Arrestato e rimesso subito in libertà dietro pagamento di una cauzione, il fratello di Tim pensò bene di scappare in Australia, suo paese d’origine.

Bundesliga: si delineano le gerarchie del campionato

Riprende la corsa del Bayern Monaco di Luca Toni. Dopo la piccola battuta d’arresto della scorsa settimana, è bastata una rete dell’altro cannoniere, Miroslav Klose, per aver ragione di uno Schalke 04 che non ha mai impegnato i bavaresi. Al Bayern mancava Van Bommel, che si è beccato tre giornate di squalifica per il gesto dell’ombrello (non una novità per lui) della scorsa partita, ma di certo a Monaco non hanno i giocatori contati.

Il Werder intanto cerca di rimanere agganciato al Bayern, per non considerare già chiuso il campionato a 12 turni dalla fine, e lo fa con un secco 2-0 contro un modesto Borussia Dortmund. Di Rosemberg i due gol dei biancoverdi che tengono ancora viva una Bundesliga che, se la scorsa settimana sembrava molto equilibrata, adesso pian piano sta prendendo una fisionomia. Infatti la corsa ai due posti utili per la qualificazione in Champions sembrano già assegnati, visto lo strapotere del Bayern (difficilmente scalzabile dal primo posto) e l’ottimo momento del Werder, ma soprattutto grazie al fatto che dietro non tengono il passo.

Nicklas Bendtner: un gigante tra i volti nuovi

Continua la nostra carrellata di volti nuovi alla ricerca dell’affare da proporre ai vari presidenti disposti ad investire sul futuro. In realtà, stavolta parliamo di un nome già conosciuto nel panorama calcistico internazionale, ma vista la giovane età (20 anni), merita sicuramente un posto in questa categoria.

Stiamo parlando di Nicklas Bendtner, gigante danese in forza all’Arsenal, che ha già riempito pagine e pagine di giornali con le sue imprese. I Gunners lo hanno scovato a Copenhagen, quando aveva appena 16 anni e non si sono lasciati sfuggire l’occasione di portarlo in Inghilterra.

Prestato al Bimingham la scorsa stagione, Nicklas ha avuto modo di mettersi in mostra in un campionato duro come quello della seconda divisione inglese, andando a segno per undici volte e contribuendo alla promozione della squadra in Premiership.

Liga: Grande gol di Ronaldinho, ma è tutto inutile

Addio sogno rimonta per il Barça. Dopo il recupero da -9 a -2 raggiunto la scorsa settimana, il Real ristabilisce le distanze, e riporta a 5 le lunghezze di distanza dai blaugrana.
E dire che questa poteva passare alla storia come la partita con uno dei gol più belli della Liga.
Naturalmente a segnarlo non poteva che essere l’ex pallone d’oro Ronaldinho, che realizza una perfetta rovesciata su cross di Xavi alla mezz’ora. 1-0 per il Barcellona, e tutti a casa? Neanche per sogno. Al Villareal torna in mente il 6-0 dell’andata e decide che non vuole vedere replay. Ingrana la quarta e dopo solo 6 minuti agguanta il pareggio con Aguero. Ma non è finita, perchè a questo punto il Barça non c’è più in campo, e i ragazzi dell’Atletico ne segnano altri 3. Eto’o chiude definitivamente i conti sul 4-2, e ritorna a concentrarsi sul ritorno di Champions.

In tutto questo è il Real Madrid a ringraziare i cugini, e ne approfitta, non senza qualche difficoltà, in casa del Recreativo Huelva, terz’ultimo in campionato. La partita è di quelle non adatte a chi ha problemi di cuore. Un distratto Real Madrid (forse più preoccupato dalla Roma che dagli Andalusi) si fa beffare dopo solo un quarto d’ora da Caceres. Il pareggio di Raul arriva dopo solo due minuti, ma è irregolare, anche se l’arbitro non se ne accorge.
I contrasti aumentano e gli animi si scaldano. 3 espulsi nel giro di pochi minuti, due per il Recreativo e uno per il Real. A quel punto la mossa vincente di Schuster, togliere un difensore, un certo Cannavaro, per inserire una punta, Robinho. Mossa azzeccata perchè il brasiliano segna i due gol che danno la vittoria ai blancos, e rendono vana la rete al secondo minuto di recupero di Martins.

Premier League: L’Arsenal pensa già al Milan

Il pensiero della Champions League si fa sentire anche in Inghilterra. A farne le spese questa volta è l’Arsenal, che scende in campo contro l’Aston Villa in maniera molle. Niente di meglio per i Villan’s che ne approfittano subito, anche grazie all’aiuto di Senderos che dopo 27 minuti segna l’autogol dello 0-1.
Wenger, pur avendo a che fare con una squadra di ragazzini, fa valere tutta la sua esperienza e striglia gli 11 calciatori negli spogliatoi. Rientrati in campo i Gunners dimostrano che non importa solo la Champions e mettono quella marcia in più che li ha portati in vetta alla classifica, salvando il risultato al novantesimo con Bendtner. Non vinceranno da un mese i biancorossi di Londra, ma sembrano avere ancora quella grinta e quella carica che servono per arrivare in vetta alla fine del campionato.

Chi invece non ci pensa alla Champions è lo spaventoso Manchester United. Come l’Inter, si può permettere (per motivi diversi) di lasciare in panca i suoi pezzi da 90 (Rooney e Cristiano Ronaldo), tanto contro il piccolo Fulham di Roy Hodgson non ci vuole tanta fatica. Basta vedere che dopo un quarto d’ora i Red Devils già sono in vantaggio con Hargreaves, alla sua prima rete stagionale, e poi dopo il gol del coreano Park, se la buttano dentro da soli con Davies, per capire che non c’è stata proprio battaglia. Se poi aggiungiamo che da quando Hodgson è arrivato al Fulham ha vinto solo una partita, e che la salvezza adesso è distante 7 punti, ci sentiamo di dire che sono già due le squadre destinate il prossimo anno a giocare la serie B.

Europei 2008: Gruppo A

Inauguriamo oggi una nuova rubrica, che ci accompagnerà settimanalmente fino agli Europei della prossima estate. Qui potrete trovare notizie, curiosità, informazioni e formazioni, di tutto un po’, per avere un quadro completo della manifestazione calcistica continentale più importante.

Cominciamo a parlare dei vari gironi ed oggi, in particolare, ci occuperemo del Gruppo A, che vedrà misurarsi Svizzera, Portogallo, Turchia e Repubblica Ceca. A giudicare dai risultati ottentuti durante le qualificazioni, semberebbe favorita di gran lunga la Repubblica Ceca, unica ad aver raggiunto l’obiettivo con largo anticipo, subendo una sola sconfitta da parte della Germania.

Ma andiamo per ordine ed analizziamo le varie formazioni che compongono il girone. La Svizzera è qualificata di diritto, essendo, insieme all’Austria, paese ospitante. Per i rossocrociati, quindi, solo amichevoli negli ultimi due anni e la curiosità sta proprio nel vedere la squadra impegnata in partite ufficiali. Può contare su un gruppo giovane e compatto, cresciuto sotto la guida di Kobi Kuhn, che negli anni ha cercato di svecchiare il gruppo, puntando sui Campioni d’Europa Under 17 del 2002. Il leader è sicuramente Alexander Frei, bomber di professione, che, in 56 partite con la nazionale, è andato in gol per 32 volte. Se troverà la collaborazione di Tranquillo Barnetta, siamo certi che riuscirà a farsi valere tra le maglie delle difese avversarie.