E venne il giorno della requisitoria dei pm nell’ormai celeberrimo processo di Calciopoli, che vede imputati Luciano Moggi ed altri esponenti di società calcistiche del Belpaese, oltre ad una sfilza di arbitri. Le richieste di pena per gli imputati non sono affatto lievi, a partire da quella che riguarda l’ex dirigente della Juventus, per il quale sono stati chiesti 5 anni ed otto mesi di reclusione.
Non va meglio agli ex designatori arbitrali Paolo e Bergamo e Pierluigi Pairetto, che rischiano rispettivamente 5 anni e 4 anni e sei mesi di carcere. Condanne pesanti richieste anche per l’ex direttore sportivo del Messina Angelo Fabiani (3 anni ed otto mesi), per il Presidente della Fiorentina Diego Della Valle (2 anni ed 80mila euro di multa), per il fratello Andrea (1 anno ed otto mesi, oltre ad una multa di 70mila euro).
Può il credo politico pregiudicare la carriera di un allenatore? Pare proprio di sì, se il protagonista è Paolo di Canio, dichiaratamente fascista, tanto da salutare la Curva Nord alla fine di un derby con la mano destra sollevata al cielo, nel classico gesto del saluto romano. Ebbene, il suo credo potrebbe allontanarlo dalla panchina del Swindon Town, prima ancora della presentazione ufficiale.
La squadra di quarta divisione inglese aveva deciso di affidare la guida tecnica all’ex calciatore della Lazio, scatenando però la reazione degli sponsor, che non vogliono avere nulla a che fare con uno che difende l’ideologia di destra. Il primo sponsor a lasciare lo Swindon Town è stato Gmb Union, un sindacato distintosi sempre per la politica antifascista, che versava nelle casse del club 4.000 sterline all’anno.
Messa ormai in archivio l’ennesima stagione fallimentare, la Juventus si prepara a tornare ai livelli che le competono, cercando di portare a Torino qualche pezzo da novanta. Operazione non proprio semplice, vista la quasi certa non partecipazione alla Champions del prossimo anno, sebbene i dirigenti lavorino di gran lena per assicurarsi qualche buon nome da proporre alla tifoseria.
Proprio in questi giorni il dg Beppe Marotta ed il braccio destro Paratici si sono concessi una breve vacanza in quel di Madrid per incontrare il presidente delle merengues Florentino Perez e discutere di eventuali scambi e contropartite. A sentire fonti spagnole, la Juventus sarebbe interessata Diarra ed a Garay, ma dietro al pranzo di lavoro tra blancos e bianconeri potrebbero celarsi trattative ben più consistenti, che portano ai nomi di Benzema, Higuain, Xabi Alonso e Chiellini.
Grandi contro piccole. Il mondo del calcio nostrano si è sempre diviso tra i pesci grossi, spesso coalizzati, e quelli piccoli, che cercano di contrastarne il potere. Il motivo del contendere questa volta è la ripartizione dei diritti televisivi e la richiesta di affidare a tre agenzie demoscopiche i sondaggi per valutare i bacini di utenza. La richiesta viene dalle piccole società, ma non trova l’appoggio delle grandi (Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli) e così si finisce per decidere per alzata di mano, con le le cinque grandi a dire no e Parma, Sampdoria, Udinese, Palermo e Catania a propendere per il sì. Cinque a cinque dunque.
Ma il castello rischia di crollare di fronte alla presa di posizione del presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, che con il suo voto favorevole ha dato ragione alle cosiddette piccole del calcio italiano, rendendo quindi attuabile la delibera dell’assemblea che assegna i sondaggi per definire i bacini di utenza.
Oggi è un giorno particolare perché dopo oltre quaranta anni di attività – dal 1968 è presidente dell’Associazione Italiana Calciatori – Sergio Campana lascerà la sua poltrona a Damiano Tommasi in occasione dell’Assemblea Generale dell’Assocalciatori.
Il nuovo presidente si mostra fin da subito più aperto del suo predecessore. Ad esempio è disponibile a riaprire le frontiere del calcio italiano ad un secondo extracomunitario, a condizione che vengano corrette alcune norme in cui in pratica si permette ai club una certa libertà di tesseramento ad extracomunitari under 18.
Il remake della sigla di Holly & Benji in live… di rapida_mente Questo post è dedicato ai tanti fans del cartone animato Holly e Benji. Questa serie famosa soprattutto negli
Vincenzo Montella nella conferenza integrale alla vigilia di Roma-Juventus è stato molto abile nel chiarire che tutte le questioni attorno alla nuova presidenza della Roma possono far perdere di vista l’aspetto più importante:
Non mi posso sottrarre a determinate domande, ma per me è più importante la partita di domani. La squadra è stata molto distaccata da quanto sta avvenendo, è abituata a convivere con queste situazioni e con le tante voci. Sia i giocatori che io sappiamo che si deve pensare solamente alla partita per interessi personali e di squadra. Siamo molto concentrati ed è inutile sottolineare che la partita con la Juve è particolarmente importante.
Insomma non ci si può sottrarre alle domande sul nuovo che avanza, ma per l’aeroplanino sarebbe meglio non dilungarsi molto. Per questo ringrazia
DiBenedetto per le belle parole spese e mi fermo qui.
Il nuovo allenatore della Roma sa
che devo fare bene per me, per la squadra, per la Roma. E poi non è detto che se arrivo quarto vengo confermato, magari arrivo quinto e resto…E’ la regola delle cose, io penso a fare bene e poi si vedrà.
De Sanctis batte il record di imbattibilità interna (789 minuti senza prendere gol al San Paolo), Cavani ritrova il gol dopo trentasei giorni di astinenza ed il Napoli vola in classifica. L’Inter è sempre lì, ad un solo punto di distanza, ma il Milan ora è a sole tre lunghezze, mentre sotto il Vesuvio si torna a respirare l’aria degli anni ’90, quando Diego Armando Marodona fece di Napoli l’ombelico del mondo.
Questa sera per partenopei non era facile mantenere la concentrazione, perché non sempre può essere un vantaggio conoscere già i risultati delle dirette concorrenti, specie quando l’aria dell’alta classifica può inebriare la mente e fiaccare le gambe. Ed in effetti nel primo tempo gli azzurri non hanno offerto lo spettacolo che ci aspetterebbe dalla terza forza del campionato, di fronte ad un Cagliari che ha saputo chiudere bene tutti gli spazi.
In attesa delle prime della classe che scenderanno in campo tra stasera e domani (l’Inter contro la Sampdoria e Milan-Napoli nello scontro diretto) la ventisettesima giornata di campionato ha regalato parecchi spunti di discussione agli affezionati dei salotti sportivi.
La Roma contro il Parma era chiamata a confermare i segni di ripresa dopo il cambio di panchina e la vittoria esterna nel recupero contro il Bologna, ma alla fine mette in cascina solo un punto. Il debutto all’Olimpico di Montella e la 600esima gara di Totti con la maglia giallorossa non hanno regalato la giusta spinta ai capitolini, che – in vantaggio di due reti (rigore del capitano e rete di Juan) – si sono fatti recuperare proprio nel finale da una doppietta di Amauri, alla terza rete in gialloblu.
Lo avevamo anticipato qualche giorno fa: Ronaldo si sarebbe potuto ritirare a fine stagione. Oggi arriva la conferma, direttamente dalla bocca dell’ex Fenomeno, che il ritiro sarà addirittura immediato. Fa
Il magazine spagnolo DT Lux ha stilato una lista delle 50 donne più sexy al mondo – decisa in base agli oltre cinquantamila voti dei visitatori del suo sito – che conferma come i calciatori sappiano attrarre donne bellissime – visto che compaiono tante compagne di calciatori.
Al primo posto c’è la splendida Irina Shayk, modella russa apparsa su diverse copertine di Sports Illustrated, è diventata famosa perché da qualche mese è fidanzata con la stella portoghese delle Merengues Cristiano Ronaldo, conosciuto in occasione di una campagna pubblicitaria di Armani Exchange.
La notizia ha fatto rapidamente il giro del web e sembrava destinata ad entrare nella lista delle furbizie dei personaggi famosi, che non ne vogliono proprio sapere di pagare le
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