Ci risiamo, campionato nuovo, storia vecchia. Dopo che nelle precedenti partite gli arbitri italiani si sono comportati più o meno bene, in questa cominciano a mostrarsi le prime crepe. Specialmente
Quest’oggi vi presento un tormentone tra i video divertenti di calcio. Quest’arbitro, che sembra uscito dal film Il vizietto, è il brasiliano Jorge José Emiliano dos Santos. Uno dei tanti
Le immagini che potete vedere nel filmato in testa a questo post si sono svolte qualche giorno fa in Argentina. Siamo in una serie minore – come potrete immaginare osservando le immagini.
In una partita della quinta divisione si affrontano l’Unión San Guillermo e l’Atlético Tostado. Gli animi sono abbastanza accesi e ne fa le spese un arbitro poco accorto.
E venne il giorno della requisitoria dei pm nell’ormai celeberrimo processo di Calciopoli, che vede imputati Luciano Moggi ed altri esponenti di società calcistiche del Belpaese, oltre ad una sfilza di arbitri. Le richieste di pena per gli imputati non sono affatto lievi, a partire da quella che riguarda l’ex dirigente della Juventus, per il quale sono stati chiesti 5 anni ed otto mesi di reclusione.
Non va meglio agli ex designatori arbitrali Paolo e Bergamo e Pierluigi Pairetto, che rischiano rispettivamente 5 anni e 4 anni e sei mesi di carcere. Condanne pesanti richieste anche per l’ex direttore sportivo del Messina Angelo Fabiani (3 anni ed otto mesi), per il Presidente della Fiorentina Diego Della Valle (2 anni ed 80mila euro di multa), per il fratello Andrea (1 anno ed otto mesi, oltre ad una multa di 70mila euro).
Con l’assegnazione della Coppa Italia è calato il sipario sulla stagione 2010-’11, ma l’eco delle polemiche continua ancora. A lamentarsi è il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, che già ieri al termine della finale aveva urlato tutta la propria rabbia per un rigore non assegnato ai rosanero e per l’espulsione di Munoz:
L’Inter è la Banda Bassotti, sanno solo rubare. Moratti? Si definisce da solo, se non si vergogna lui…
Una dichiarazione dura da parte del patron del Palermo, anche nella mattinata di oggi era arrivato il parziale passo indietro:
Mi sono pentito di aver chiamato l’Inter ‘Banda Bassotti’. Al novantesimo si dicono delle battute. Ritengo però che gli errori arbitrali abbiano sempre sfavorito il Palermo e fatto vincere all’Inter partite che non meritava.
La questione sarebbe finita lì, se Zamparini non avesse saputo che Morganti era alla sua ultima gara da arbitro. Una notizia che che ha mandato su tutte le furie il patron del Palermo, il quale ora parla di designazione sospetta.
Come ogni anno, proviamo a vedere quanto hanno influito gli errori arbitrali commessi durante tutto l’arco del campionato, per cercar di capire come sarebbe la classifica se non fossero stati commessi dei palesi torti. Ovviamente tale classifica non ha un significato effettivo perché molte partite sarebbero potute andare diversamente se la classifica fosse stata diversa, ma in ogni caso notiamo che molti club sono stati molto aiutati mentre altri penalizzati.
Per stilare questa classifica abbiamo raccolto soltanto quegli errori decisivi e netti, come un gol regolare annullato o un calcio di rigore concesso in maniera errata, i quali avrebbero potuto cambiare il risultato di una partita, dunque un episodio avvenuto sul punteggio di 4-0, per esempio, non rientra nei nostri calcoli. La classifica finale viene stilata con numeri assoluti che sono il risultato del numero di punti sottratti o ottenuti ingiustamente.
L’ultimo periodo positivo degli arbitri italiani è stato rovinato da questa giornata che, a parte Sampdoria-Palermo, non ha visto errori eclatanti, ma alcuni risultati sono stati condizionati. Ma iniziamo dalla gara più importante che ha significato la retrocessione matematica per i blucerchiati. Più che Mazzoleni, che però ha le sue colpe, il disastro lo compiono i suoi collaboratori che non lo aiutano a dovere.
Incredibile l’annullamento di un gol di Pozzi sullo 0-0, per un fuorigioco che già a velocità normale si vedeva che non c’era. Nella ripresa Mazzoleni si sente di dover compensare il danno, e alla prima occasione favorisce la Samp: il gol di Biabiany viene convalidato, ma è evidente la carica sul portiere dato che salta con un gomito largo, colpendo Benussi. Ma non finisce qui. Infatti successivamente nega un rigore nettissimo su Hernandez che subisce ben due falli in area nella stessa azione, e nel finale nervosissimo dei doriani risparmia diversi cartellini rossi per falli di reazione. Quando un errore condiziona tutta la partita.
Vorremmo dirlo sempre, ma gli arbitri di questa giornata sono stati (quasi) perfetti. Attendiamo a cantar vittoria perché manca ancora la partita di stasera tra Juventus e Chievo, ma in
Tre rigori in una sola partita si vedono raramente, e spesso ci lamentiamo quando non vengono fischiati. Ma forse bisognerebbe valutare attentamente e non farsi prendere dall’entusiasmo in partite così delicate. Accade invece che Russo, uno degli arbitri peggiori di quest’anno, ne combina di tutti i colori in Bari-Roma, con il solo sollievo di poter suddividere equamente le sue colpe con i suoi collaboratori. I rigori: 2 su 3 non c’erano, ed in particolare il primo per il Bari, non tanto per il fallo di mano di Juan quanto perché Huseklepp parte in fuorigioco, ed il secondo per la Roma, quello che poi Totti sbaglierà, perché Glik e Borriello si trattengono a vicenda. Di conseguenza non andava espulso il difensore barese.
Ma non finisce qui. Ai biancorossi infatti mancano due azioni potenzialmente da gol visto che per due volte sono stati fermati per fuorigioco inesistente calciatori da soli contro Doni, mentre se l’assistente fosse stato più attento, non ci sarebbe stato il gol-vittoria per la Roma. L’azione che porterà al gol di Rosi infatti scaturisce da un mancato calcio d’angolo per i baresi. Anziché dare il corner, l’arbitro concede il rinvio dal fondo, e dai piedi del portiere partirà poi l’azione che darà i 3 punti alla Roma.
Il sabato di Pasqua non è stato molto prolifico per gli arbitri italiani, forse perché non vedevano l’ora di raggiungere le famiglie per le vacanze. La giornata di campionato numero 34 consente di ottenere molti spunti di discussione su cui l’Ifab e l’associazione arbitri italiani dovrebbero discutere perché altrimenti le polemiche non finiranno mai.
Ad esempio bisogna avere una regola chiara su ciò che è accaduto in Palermo-Napoli, in cui l’arbitro Damato fischia un rigore netto in favore dei rosanero, senza però aspettare di vedere se il vantaggio si concretizza. Ed infatti un’azione più concreta di un gol, quello di Nocerino che due secondi dopo il fischio insacca, non c’è. Per sua fortuna Bovo ha poi segnato, altrimenti le polemiche sarebbero durate fino alla fine del campionato.
Si dice tanto che la Roma quest’anno ottenga molti favori arbitrali, ed in parte è vero visto che fino a prima di questa giornata, secondo i nostri calcoli, aveva ottenuto almeno 11 punti in modo non proprio limpido, ma stavolta i giallorossi hanno ragione a recriminare.
In una giornata in cui la maggior parte degli arbitri è stata irreprensibile, e a parte la solita disparità di trattamento nei cartellini, si è comportata egregiamente, si segnala la disastrosa partita del signor Romeo. In Roma-Palermo mancano due rigori netti alla Roma, uno al Palermo, mentre quello che effettivamente viene concesso non c’è assolutamente, ed assomiglia molto ad una compensazione per quello non dato pochi minuti prima.
La giornata di campionato appena conclusa si può definire abbastanza positiva per i fischietti italiani, ma gli errori non sono mancati. Quello che salta all’occhio oggi è la mancanza di uniformità, richiesta da più parti ma non sempre rispettata, che rimanda ai preparatori degli arbitri un bel po’ di lavoro da fare.
Ma partiamo dall’unico episodio che avrebbe potuto cambiare un risultato, quello contestatissimo in Udinese-Roma. Siamo nei minuti di recupero e Asamoah segna toccando con un braccio. L’arbitro Damato giustamente annulla, ma a quel punto dovrebbe fischiare il rigore per i friulani in quanto il calciatore dell’Udinese non può saltare perché Perrotta gli rifila una gomitata al volto, e così riesce a compiere il movimento solo parzialmente, alzando il braccio incriminato. Considerando che, alla ripresa del gioco, la Roma andrà a segno, non faremmo peccato ad ipotizzare che, nel caso Damato avesse visto giusto, probabilmente la partita non sarebbe finita 1-2 ma 2-1.
E’ una furia in conferenza stampa Claudio Lotito, il quale se la prende con Banti per la prestazione, a suo dire, sfavorevole alla Lazio. Secondo il patron dei biancocelesti infatti l’arbitro ha sbagliato tutte le decisioni chiave della partita, ma viste alla moviola, non sono poi così tanto sbagliate le scelte del direttore di gara.
L’unico errore, anche piuttosto grave, è il non aver concesso il gol sul tiro di Brocchi che colpisce la traversa e finisce in porta, superando la linea di almeno 20-30 cm prima di venir sbalzato fuori. Ancora una volta si dimostra fondamentale la necessità di un mezzo tecnologico per far chiarezza su questi episodi che sono sempre più frequenti (in questa giornata almeno 3 volte). Poco male perché appena trenta secondi dopo la Lazio segnerà comunque, e quindi non si può definire un vero e proprio furto, anche se l’errore resta.
Una volta ogni tanto può capitare che gli arbitri incappino in una giornata positiva (vorremmo poter dire il contratrio), ma in definitiva ci vien da augurare che tutte le giornate di campionato, ai fini degli errori arbitrali, siano come quella appena trascorsa.
Non che di strafalcioni non ce ne siano stati, ma soltanto non hanno influito sul risultato. L’errore più clamoroso avviene ai danni del Parma che si vede fischiare un rigore contro per un fallo di mani in area. Peccato che il tocco di mani sia di Volta, che gioca nella Samp. Per fortuna Maccarone calcia malissimo e dunque mette tutti d’accordo.
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