Copa Libertadores: il Santos di Neymar campione dopo quasi 50 anni

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L’ultima volta che il Santos ha vinto la Copa Libertadores (la Champions League del Sudamerica) aveva in campo un certo Pelè. Sono passati 48 anni prima di poterla rialzare al cielo, ma soprattutto c’è voluto così tanto per produrre in casa un altro campione che possa ripercorrere le orme del grande O’Rey: Neymar.

Sono tutti giustificati i 50 milioni che il Santos chiede al Real Madrid per lasciarlo andare, visto che è stato lui a trascinare i suoi in finale, e sempre lui a sbloccare la gara contro il Penarol. Una gara quasi a senso unico, con un primo tempo di studio ed una ripresa in cui il risultato si sblocca con un bel tiro del giovane brasiliano che difficilmente rimarrà al Santos anche nella prossima stagione.

Il ritiro di Martin Palermo (fotogallery)

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Uno dei più grandi campioni del calcio sudamericano dice addio ai rettangoli versi e si appresta a vivere la seconda giovinezza del ruolo di allenatore. Lui è Martin Palermo, grande sì, ma anche discusso e spesso genio incompreso sia in patria che fuori. Non che avesse i colpi del repertorio del connazionale Messi, ma Martin Palermo si è guadagnato sempre la pagnotta, mettendo a segno caterve di gol con le varie casacche che ha indossato.

Molti però al di fuori della Bombonera lo ricorderanno per i tre rigori sbagliati in una sola gara, quando la Colombia si impose sulla sua Argentina e lui finì come unico responsabile della debacle. Ma nella sua carriera Martin Palermo ha regalato anche delle vere e proprie perle, come quando siglò una rete di testa da centrocampo o come quando regalò ai suoi la qualificazione ai Mondiali del 2010, andando a segno contro il Perù nei minuti finali.

Video gol fantastici: pallonetto e tiro al volo di Diego Martinones

Il bello del calcio è questo. Possono avvenire delle giocate fantastiche anche in quelli che sembrano campetti di periferia. In questo caso siamo in Bolivia: le due squadre sono il Blooming e i Destroyers. I due club si sono affrontati il 15 aprile in un amichevole per la Copa Fundacion de Santa Cruz.

Il Blooming ha vinto la partita 2-1, grazie al centrocampista ventiseienne uruguaiano Diego Andres Martiñones. Dopo un cross non irresistibile, la difesa dei Destroyers non riesce a liberare, e la palla arriva al nostro eroe nei pressi dell’area piccola.

Claudio Ranieri verso l’estero

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Per sapere quale sarà il futuro di Claudio Ranieri oggi ci vorrebbe la palla di cristallo. Vi abbiamo già raccontato delle sirene inglesi rappresentate – tra gli altri – da club come Liverpool e Blackburn Rovers.

Ora arriva un’indiscrezione dalla Francia. La fonte è una delle riviste più autorevoli del calcio europeo, France Football, che pubblica un dossier completo sul futuro degli allenatori dei maggiori club della Ligue 1 francese.

Adriano rivuole la nazionale

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L’esperienza all’ombra del Cupolone è ormai un lontano ricordo per Adriano, tornato nel suo Brasile con l’intenzione di restarci a vita e di riguadagnarsi la convocazione in nazionale. Ad offrirgli l’ennesima possibilità di riscatto è il Corinthians, sebbene l’accordo non sia stato ancora messo nero su bianco.

I tifosi della squadra che fu di Ronaldo non gradiscono l’acquisto dell’ex Imperatore, un po’ per la scarsa forma fisica e un po’ perché proprio Adriano sancì l’eliminazione del Corinthians dalla Copa Libertadores qualche anno fa. Ma l’attaccante ha intenzione di far ricredere i suoi nuovi tifosi, come rivela al quotidiano Folha:

Il problema alla spalla c’è ancora e mi servirà ancora un mese e mezzo per essere al top. Mi hanno cercato 3-4 squadre, ma Ronaldo mi ha parlato del suo amore per il club e dell’affetto che i tifosi hanno verso di lui. Mi ha convinto ad entrare in questa famiglia e io adesso voglio entrare nel cuore della “torcida” come ha fatto lui.

Coppa d’Asia: vince il Giappone di Zaccheroni

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Non vinceva nulla da tanti anni in Italia Alberto Zaccheroni, e così per poter sollevare un trofeo è dovuto andare fino all’altro capo del mondo. Ma alla fine, con la nazionale giapponese, ce l’ha fatta. Dopo 90 minuti più due extra-time, quando ormai i rigori si stavano per concretizzare, il terzino del Cesena Nagatomo azzecca il cross vincente che una spettacolare girata di Tanadari Lee manda alle spalle di Schwarzer per la rete che vale la quarta coppa d’Asia.

Non che l’Australia abbia demeritato in finale. Anzi, durante i novanta minuti sono proprio i canguri a giocar meglio, e mentre gli attaccanti nipponici divoravano le tante occasioni che gli australiani gli concedevano in contropiede, Kewell e compagni si facevano fermare dall’ottimo Kawashima e dalla sfortuna. Solo nel finale, supplementari compresi, il Giappone riusciva ad avere la meglio sugli avversari ormai stanchi, che puntavano ai rigori per vincere il titolo.

Flamengo, 20.000 in festa per Ronaldinho

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Per giorni e giorni ha tenuto in apprensione metà delle squadre del Brasile, con voci che lo davano ora vicino a questa compagine, ora ad un passo da quell’altra. Ma alla fine fu la luce ed il Flamengo è riuscito ad assicurarsi le sue prestazioni, nella speranza che lui, Ronaldinho, riesca a dimostrare di non essere un ex campione, ma un calciatore che può ancora dare molto al calcio brasiliano ed internazionale.

Oggi erano tutti per lui in quel di Rio de Janeiro, ventimila cuori palpitanti che hanno voluto assistere alla sua presentazione nel quartier generale della squadra rossonera. Nulla a che vedere con il saluto tributatogli dai tifosi del Milan due anni e mezzo fa, quando San Siro si riempì di un coro di quarantamila voci, che scandivano il nome del Gaucho appena giunto da Barcellona.

Lo Zenit di Spalletti è campione di Russia

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Dopo un primo periodo di alti e bassi Spalletti ce l’ha fatta, è riuscito a portare lo Zenit Sanpietroburgo a vincere il campionato russo. Si tratta del terzo titolo nazionale per la piccola squadra che fino a pochi anni fa era una perfetta sconosciuta, dopo gli scudetti del 1984 e del 2007.

Spalletti è arrivato alla conquista del suo primo campionato con due giornate di anticipo grazie alla presenza di un altro italiano da lui fortemente voluto, l’ex fantasista del Torino Alessandro Rosina, il quale non ha segnato nella partita-scudetto, ma ha pesato molto nell’economia del campionato.

Eredivisie: Psv-Feyenoord 10-0!

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Di goleade nel calcio se ne vedono tante, ma difficilmente raggiungono proporzioni da gara professionisti contro dilettanti. Evento rarissimo nelle gare del massimo campionato, che diventa ancora più incredibile se consideriamo che la squadra che ha subìto ben 10 gol non è una neopromossa alle prime armi né una squadra scesa in campo con la Primavera. Si tratta del Feyenoord, uno dei club più gloriosi del calcio olandese, uscito letteralmente a pezzi dallo scontro con il PSV Eindhoven.

Ma com’è stato possibile il 10-0? C’è da dire che la squadra di Rotterdam non sta passando un buon momento in campionato. E’ infatti penultima con soli 6 punti dopo 10 giornate, ma questo non giustifica una sconfitta di queste dimensioni. In campo infatti è scesa con gli 11 titolari, e la partita è rimasta in bilico per oltre mezz’ora.