Inter: caccia ai colpevoli!

A tre giorni dal derby che avrebbe dovuto consegnare lo scudetto nelle mani dell’Inter, si continua a parlare di colpe ed atteggiamenti sbagliati in campo, cercando di trovare un capro espiatorio da consegnare al giudizio della critica.

Non è colpa di Mancini, non lo è mai, qualunque cosa faccia, qualunque sia la disposizione tattica scelta, chiunque decida di far scendere nell’arena. Non lo diciamo noi, lo afferma lui stesso, risponedendo agli appunti del patron Moratti, deluso dalla prestazione molle e rinunciataria della squadra, che avrebbe potuto regalargli lo scudetto più bello, in uno stadio vestito di rossonero.

Ognuno può vedere la partita come vuole, quando si perde si deve sempre trovare un colpevole e il colpevole è l’allenatore. Il presidente può dire così anche se non mi trova d’accordo.

Mercato pazzo: Juve su Alonso, Inter su Henry, Lippi al Barcellona

Mancano ancora due turni alla fine del campionato, ma già fervono i preparativi per allestire le squadre di serie A per la prossima stagione. A muoversi soprattutto i grandi club, orientati non ad un radicale cambiamento dei propri organici, ma a delle sistemazioni nei vari reparti, tali da garantirgli maggior competitività sia in Italia che in Europa.

Si è mosso in anticipo il Milan, unica società per il momento ad essersi garantita il grosso nome, Flamini, strappato alla concorrenza di club italiani e stranieri. Lo voleva anche la Juventus, costretta ora a volgere lo sguardo verso altri obiettivi, primo fra tutti Xabi Alonso, non più titolare nel Liverpool di Benitez ed in cerca di una collocazione che gli permetta di esprimere il suo talento con maggiore continuità.

Ma lo spagnolo non è il solo obiettivo della società bianconera, ancora alla ricerca di un accordo definitivo con Amauri e impegnata in diverse trattative per garantire a Buffon un valido sostituto. I papabili sono nomi noti e meno noti, come Cudicini, secondo portiere del Chelsea, e Fiorillo, 18enne portiere di proprietà della Samp. Nei progetti di Cobolli Gigli ci sarebbe la volontà di acquistare metà del cartellino del giovane numero uno, per poi lasciarlo maturare ancora un anno a Genova.

Cuper spara a zero su tutti: arbitri e società dell’Inter nel mirino

C’era da aspettarselo. Uno come Hector Cuper non è uno che le manda a dire, e prima o poi sarebbe dovuto scoppiare. Sarà che il suo Parma è bistrattato dagli arbitri, sarà che ora rischia seriamente la serie B, ma fatto sta che in un’innocua intervista alla Gazzetta dello Sport prima del ritiro di Roma della squadra, l’ex tecnico di Inter e Valencia è sembrato un fiume in piena, a cui è bastata una sola goccia per farlo traboccare.

E la goccia gliel’ha data proprio il giornalista, tornando sul famoso 5 maggio che vide la disfatta sua e dell’Inter. “Si sa tutto, ormai – spiega il tecnico” – lo scandalo del calcio ha chiarito ogni cosa e quando sono uscite le prime verità sono stato malissimo. Dire amareggiato è poco, molto poco”.

Fabio Grosso vittima del razzismo francese!

Razzismo o rancore mai sopito verso colui che ha contribuito in maniera determinante alla conquista di un mondiale ai danni della Francia? Forse entrambe le cose. Di certo rimane la gravità del fatto e l’impressione che gli italiani non godano di grande cosiderazione al di là delle Alpi.

La vicenda risale a sabato scorso e vede protagonista Fabio Grosso, ex Inter ora al Lione, ad un passo dalla vittoria del campionato francese. Nell’ultima gara giocata a Strasburgo l’italiano è stato determinante, segnando il gol del 1-2 e contribuendo all’espulsione di Mouloungui, autore di due interventi assassini (il secondo proprio su di lui).

Ebbene l’allenatore dello Strasburgo, Jean-Marc Furlan, non ha gradito quella che secondo lui è stata la sceneggiata del terzino nostrano ed a fine gara ha commentato senza mezzi termini:

Non si può dire che l’italiano abbia rinnegato i suoi geni e la sua razza.

West Ham e Levante: guai economici e non solo!

Tutto il mondo è paese e ancora una volta arriva la dimostrazione che non sono solo i club italiani ad avere problemi di bilancio. Il calciomercato ormai si fa solo sulle pagine dei giornali e sono pochi i club che possono permettersi spese pazze in sede di campagna acquisti.

Due le società che più di altre in questo periodo sono afflitte da problemi finanziari, che, se non risolti, potrebbero compromettere la permanenza nelle rispettive massime serie o creare comunque problemi di gestione.

Stiamo parlando del Levante, Prima Divisione Spagnola, e del West Ham, Premier League inglese, sulla stessa barca, anche se in situazioni differenti.

Josè Mourinho: nessuno come me!

Silurato dal Chelsea e disoccupato di lusso, Josè Mourinho sembra aver speso bene il tempo libero dovuto all’inattività. Lo immaginavamo seduto accanto al telefono ad aspettare una chiamata e invece stava preparando la sua personale vendetta contro gli illustri colleghi. Lo fa con un libro, “Born Winner”, in cui si lascia andare a dichiarazioni poco simpatiche sull’operato degli allenatori di Manchester United, Liverpool ed Arsenal.

Voi non diventerete mai speciali come me!

Questo il messaggio lanciato a Sir Alex Ferguson, Arsene Wenger e Rafa Benitez e, la cosa potrebbe far sorridere, considerando che l’Inghilterra a livello di club è al momento la nazione sul tetto d’Europa. Da dove arriva tanta sicurezza ed arroganza? Mourinho fa parlare i numeri e fa notare che su 100 gare la sua squadra ha conquistato il 70% di vittorie, mentre l’Arsenal si è fermato a 50 e Ferguson ancora meno. Ma non è finita qui.

Fabio Capello: la fama del vincente

Siamo così abituati a vederlo in giacca e cravatta su una panchina, che spesso ci dimentichiamo del Fabio Capello giocatore, grande numero 10 degli anni ’60-’70. La sua storia calcistica inizia con un gran rifiuto: lo cercava il Milan, ma suo padre aveva già promesso il ragazzino alla Spal e l’affare sfumò.

La grande occasione la ebbe con il passaggio alla Roma, nonostante una prima stagione non esaltante, in cui riuscì a collezionare solo 11 presenze. Poi arrivò Helenio Herrera sulla panchina giallorossa e Capello divenne il fulcro centrale della squadra: ottavo posto in campionato, abbondantemente riscattato con la conquista della Coppa Italia, con due gol proprio del talento di Pieris nell’ultima gara del girone finale.

Centrocampista di qualità, senso tattico e ottima visione di gioco, oltre alla spiccata propensione al gol: queste le caratteristiche di Fabio Capello, che accumulò nella capitale l’esperienza necessaria per compiere il grande salto.

Benitez&Grant: così vincenti, così a rischio!

Mestiere difficile quello dell’allenatore! Per carità, chiunque di noi vorrebbe star seduto su una panchina invece di sudare quotidianamente per la pagnotta, ma in ambito calcistico quella del tecnico è di gran lunga la figura più controversa. Se la squadra vince, il merito è quasi sempre dei calciatori che vanno in campo e meritano i successi ottenuti; se la squadra perde il primo a saltare è l’allenatore, colpevole di aver messo in campo la formazione sbagliata o di non aver scelto la tattica giusta.

E’ così da sempre e nessuno è immune da questa regola: da Sacchi a Capello, da Lippi ad Ancelotti, ognuno ha avuto nel corso della carriera la sua buona dose di critiche.

E non vengono risparmiati nemmeno tecnici stranieri come Rafa Benitez e Avram Grant, che a questo punto della stagione dovrebbero invece essere solo ringraziati per il lavoro svolto. Dello spagnolo si parlava già lo scorso inverno, quando il suo Liverpool stentava in Premier, pur essendo lanciatissimo in Europa, dove peraltro ha conquistato due finali in tre anni (vincendone una nella rocambolesca gara di Istanbul).