Il metodo-Mourinho

E’ arrivato in Italia preceduto dalla fama di vincente e con la spocchia antipatica di chi sa di esserlo. Ha avuto però l’onestà di ammettere che da queste parti ha ancora tutto da dimostrare e che i passati successi non garantiscono punti in classifica o passaggio del turno in Champions League. Sta di fatto che la strada di Josè Mourinho è tutt’altro che in discesa sia perché confermarsi vincenti è un privilegio riservato a pochi eletti, sia perché il suo predecessore ha fatto un buon lavoro sulla panchina dell’Inter.

Proprio per questo è stato chiaro sin dal primo giorno di ritiro, minacciando di lasciar fuori chiunque non la pensi come lui e dimostri scarso spirito di sacrificio per il bene della squadra.

E lui sa cos’è il sacrificio. Spesso arriva sul campo di allenamento molto prima degli altri per essere certo che nulla venga lasciato al caso. Tutto deve essere preparato con metodo scientifico, preciso fino al millimetro, perché i successi si costruiscono sui piccoli dettagli. Il metodo-Mourinho prevede un’organizzazione maniacale sia che si tratti del primo allenamento della stagione che di una gara per la testa della classifica.

Roberto Mancini verso la Russia

Fino a qualche mese fa il suo nome era spesso accostato a grandi club, come se in Europa nessun altro tecnico potesse garantire il successo quanto lui. E lui, Roberto Mancini da Jesi, gongolava all’idea di sedere su panchine più comode e non meno prestigiose di quella che occupava e si permetteva persino il lusso di puntare i piedi e di rassegnare le dimissioni in diretta televisiva.

Era la sera dell’11 marzo e l’Inter usciva ridimensionata dai suoi sogni di gloria, cedendo il passo ad un Liverpool decisamente più forte e meglio messo in campo. Nerazzurri a casa e Reds avanti nella corsa alla Champions League, unico trofeo che il tecnico non è mai riuscito a mettere in bacheca.

Di lì, l’intenzione a saltare dalla barca, poi ritirata nei giorni successivi per intercessione di Moratti. Ma il popolo nerazzurro sapeva che il Mancio aveva i giorni contati e che il divorzio si sarebbe consumato al termine della stagione. E così è stato, ma è lecito chiedersi dove siano finiti tutti quei club che facevano la fila davanti alla sua porta, se è vero che la prima vera offerta è arrivata oggi, 20 luglio, e per di più da una squadra che si chiama CSKA Mosca.

Mourinho detta legge!

Sarà pure antipatico ai più, ma a mister Mourinho non si può certo rimproverare la mancanza di modestia. Quasi sempre, certo. A volte tende ad esagerare, mettendosi al centro dell’attenzione e portando il discorso sul suo ego sconfinato. Ma stavolta ha fatto un’eccezione, dichiarando sin da subito che lui, Josè Morinho da Setubal, ha ancora tutto da dimostrare qui in Italia, al contrario del suo predecessore che ha già fatto la storia dell’Inter.

In Portogallo e in Inghilterra il suo nome è legato ai grandi traguardi raggiunti dalle squadre che ha allenato, ma nel Bel Paese, per ora, è arrivata solo la sua fama. Lui però ha già le idee chiare riguardo al metodo migliore per ottenere risultati anche qui e sin dal primo colloquio i suoi ragazzi hanno avuto un assaggio del programma:

Io ho bisogno che il gruppo stia con me e la pensi come me. Ho parlato con tutti, non sono un rivoluzionario: cerco gente onesta, diretta e ambiziosa. Se uno ha queste caratteristiche, lavorare con me diventa molto facile. Chiedo solo rispetto. E se qualcuno viola le regole va a casa. E in tribuna.

Ferguson snobba Ronaldo: niente viaggio a Lisbona

Che i rapporti tra Cristiano Ronaldo ed il Manchester United si fossero raffreddati lo sapevamo da tempo, ma mai potevamo sospettare che Sir Alex Ferguson mostrasse tanta risolutezza nei confronti del suo campione.

I due non si vedono dalla notte magica della finale di Champions League (il 22 maggio per la precisione). Da allora si sono parlati solo attraverso le pagine dei giornali, con dichiarazioni anche pesanti da parte di entrambi.

Oggi finalmente avrebbero potuto avere la possibilità di chiarirsi faccia a faccia, se solo Ferguson fosse salito sull’aereo che lo avrebbe condotto a Lisbona. Ma il mister ha preferito annullare il volo e restare in Inghilterra, per concentrarsi sulla trattativa che potrebbe portare all’acquisto di Berbatov.

Scolari libera Lampard!

La vicenda Chelsea-Frank Lampard si arricchisce ogni giorno di nuovi, succosi dettagli. Solo l’altro ieri avevamo registrato il no secco della società alla sua volontà di trasferirsi a Milano, con

Carlos Dunga sponsorizza i suoi campioni

E’ alla guida di una delle squadre più forti del mondo, consapevole di non avere mai problemi di formazione, tanti sono i campioni su cui può contare. A lui il compito di trascinare il Brasile verso la qualificazione ai mondiali del 2010, ma c’è un altro obiettivo che non vuole assolutamente mancare: l’Olimpiade di Pechino.

Lui è Carlos Dunga, uno dei più forti centrocampisti brasiliani degli anni ’80, noto da queste parti per aver vestito la maglia della Fiorentina.

Ora sta vivendo la sua sfida personale sulla panchina della selezione verdeoro, per dimostrare che ancora oggi il Brasile può dire la sua in campo internazionale. In questi giorni si sta godendo gli ultimi sprazzi di vacanza, in attesa di buttarsi a capofitto nell’avventura estiva. Lo ha raggiunto la Gazzetta dello Sport, e l’intervista che ne è scaturita somiglia molto ad una sponsorizzazione dei suoi campioni.

Giuseppe Papadopulo: il vincente disoccupato

Nel calcio ci sono realtà dove una salvezza o una promozione valgono più di qualunque coppa e ci sono allenatori abituati a lavorare per conquistare traguardi di questo tipo. Allenatori vincenti, pur non avendo in bacheca trofei da spolverare o da esibire.

Uno di questi è Giuseppe Papadopulo, autore di mille miracoli sulla gran parte della panchine che ha occupato, una fama da vincente che lo precede ad ogni passo, eppure disoccupato d lusso.

E’ strano il calcio. Più volte su queste pagine abbiamo sottolineato che non basta vincere per guadagnarsi la riconferma (nemmeno Aragones si è sottratto a questa dura legge), ma fa comunque un certo effetto sapere che uno come Papadopulo venga messo alla porta dopo la stagione trionfale con il suo Lecce.

Mourinho ha trovato casa

Niente più alberghi a cinque stelle o “ricoveri di fortuna” per Josè Mourinho: da oggi il neo allenatore dell’Inter può cominciare ad organizzare il trasloco, che lo vedrà trasferirsi in

Gli strani destini di Aragones e Domenech

Com’è complicato il mondo del calcio! Se vinci, ti fanno fuori, se perdi, chiudono la porta dall’interno per non farti scappar via. C’è da diventar matti a cercare di capire!

Eppure, a giudicare da quanto sta avvenendo in Spagna e Francia, sembra che le federazioni di alcune nazionali europee soffrano di una sorta di sindrome masochista.

Accade così che il tecnico campione d’Europa (Aragones)venga silurato senza troppi complimenti, mentre il ct più discusso del Vecchio Continente (Domenech) sia invitato a restare al suo posto, nonostante la recente debacle. Ma andiamo per ordine.

Fatih Terim resta dov’è!

Voleva uscire di scena da Imperatore, essendo riuscito a trascinare la sua nazionale tra le quattro regine d’Europa. Solo ieri lo avevamo dato in partenza, destinazione Italia, pronto ad iniziare