Venables verso il Newcastle

La soluzione ai guai del Newcastle potrebbe chiamarsi Terry Venables, ex commissario tecnico della nazionale inglese. Nelle ultime ore si fanno sempre più insistenti le voci che lo danno per

Lo Monaco viene deferito e attacca Maroni

Lo Monaco, chi era costui? Fino a ieri un signor nessuno, ma nelle ultime ore è  diventato l’amministratore delegato più famoso d’Italia. Tutta colpa di una dichiarazione di Mourinho che ha scatenato le reazioni “violente” (almeno verbalmente) del dirigente del Catania, che pare non voglia smettere di gettare benzina sul fuoco e, nonostante avvertimenti arrivati da più parti, continua la sua personale polemica a distanza con il tecnico nerazzurro.

L’ultimo capitolo della storia è il deferimento arrivato su invito del Ministro Maroni, già preoccupato per il clima di tensione che ha caratterizzato questo inizio di campionato e poco propenso ad affrontare altre grane calcistiche. Ma l’ira di Lo Monaco non si placa ed anzi si riversa ora contro il Ministro stesso e contro il partito che questi rappresenta:

Mi auguro che quello di Maroni sia l’ultimo intervento su questa vicenda. Non sono certamente io il rappresentante di un partito che ha fatto propri i capisaldi dell’istigazione alla violenza in questi anni. Non sono stato io a parlare di fucili o di ‘Roma ladrona’. Mi sembra che la predica provenga da un pulpito fuori luogo.

Ancelotti è già all’ultima spiaggia

La fortuna di Ancelotti? Quella di avere alle spalle una società che non reagisce d’impulso, mettendo alla gogna un allenatore dopo due gironate di campionato. Fosse stato il mister del Palermo, sarebbe finito a spasso dopo le debacle del precampionato, sebbene in quel periodo poteva aggrapparsi a scuse più o meno plausibili, come l’assenza di Ronaldinho e Pato e, più in generale, la mancanza di attaccanti.

Ma ora la squadra c’è, certo non al completo, ma i reparti sono coperti dalla presenza di fior di giocatori e le giustificazioni cominciano a diminuire. Per ora la panchina non è messa in discussione, nonostante l’ennesima figuraccia esibita in quel di Genova, dove i padroni di casa sembravano dover lottare per lo scudetto, di fronte ad una squadra spaesata e senza idee.

E dire che in campo c’era la presenza simultanea di tre palloni d’oro, i cui nomi dovrebbero far paura solo a pronunciarli, ma non è bastato. Ronaldinho probabilmente ha ancora nelle orecchie i fischi ricevuti a Rio De Janeiro, nell’ultima deludente gara con la sua nazionale; Kakà ha provato qualche azione alla sua maniera, ma il livello di forma ottimale è ancora molto lontano; Shevchenko deve ancora calarsi nella nuova realtà e chiede tempo. Insomma, Palloni d’Oro si, ma per ora è un oro placcato.

Mourinho il polemico

Dovrebbe essere al settimo cielo per il risultato raggiunto e per le 99 partite interne senza sconfitte. Dovrebbe gongolare e godersi il momento, lui che sa che nel calcio non

La caduta del Trap

Imprevedibile Trap! L’ex ct azzurro ancora una volta ha dato dimostrazione di grande simpatia, anche se stavolta si è trattato di una scenetta del tutto involontaria. Il tutto è avvenuto

Mancini non allena, ma fa sempre sentire la sua voce

In attesa di vederlo su qualche panchina di Serie A, per ora Roberto Mancini lo si può vedere solo in Sardegna, mentre trascorre le vacanze e spende qualcuno dei milioni di euro che sta prendendo dall’Inter senza nemmeno muovere un dito.

Ringrazia Mourinho il Mancio dalla sua lussuosissima villa, per avergli dato la possibilità di guadagnare senza lavorare, e così la sua abbronzatura continua ad aumentare. Nonostante questo, i giornalisti italiani gli hanno voluto ugualmente conferire il premio Maestrelli, premio che si assegna al miglior allenatore del 2008. E lì Mancini ha avuto la possibilità di fare il punto della situazione.

West Ham ancora senza mister

Vigilia di Croazia-Inghilterra particolarmente infuocata e non solo perché gli inglesi sono stati estromessi dall’ultima kermesse europea proprio per mano dei croati, ma soprattutto per la vicenda che riguarda il mister dei biancorossi, Slaven Bilic, corteggiato da una delle squadre della Premier League.

A sentire il Daily Mail, proprio per oggi è previsto un incontro tra Bilic ed l West Ham, alla ricerca di un valido allenatore dopo le dimissioni di Alan Curbishley. La Federazione Croata minaccia denunce ai danni del club inglese, che pur di avere Bilic sulla panchina, sarebbe disposto ad accettare di dividere le sue prestazioni con la nazionale del suo Paese.

Nei giorni scorsi il tecnico croato si era detto interessato ad intavolare una trattativa con il West Ham, chiedendo però di poter discutere dell’affare solo dopo la gara tra la sua nazionale e l’Inghilterra. Ora di fronte alla minaccia della federazione, Bilic non può far altro che tirarsi fuori dalla lista dei mister richiesti dal West Ham, dichiarando senza mezzi termini che non ha intenzione di muoversi.

Zeman di nuovo esonerato

Ancora un licenziamento per Zdeněk Zeman, vecchia conoscenza del calcio italiano. Vista l’impossibilità di allenare grossi club in Italia, il tecnico boemo aveva preferito emigrare, per tentare la fortuna alla

Capello inizia in salita

Nervi tesi in casa inglese alla vigilia della prima gara con i punti in palio della gestione Capello. Finora il tecnico friulano ha avuto occasione di collezionare solo diverse amichevoli, beccandosi una buona razione di critiche da colleghi e tabloid, specie dopo l’ultima prestazione deludente contro la Repubblica Ceca.

Da stasera si comincia a fare sul serio e per Don Fabio è già tempo di confermare la fama di vincente, alla guida di una nazionale che negli ultimi tempi è stata  lo zimbello del circo calcistico, mancando la qualificazione ad Euro 2008 e dimostrando dei grossi limiti in fatto di gioco.

L’esame per Capello si chiama Andorra, ostacolo non certo proibitivo, ma capace comunque di mettere in ansia i supercampioni inglesi, memori dell’ultima prestazione contro gli sconosciuti avversari nel marzo dello scorso anno, quando per violare la porta ebbero bisogno di ben 53 minuti di gioco. Alla fine la gara si concluse con un secco 3-0 a favore dei Tre Leoni, ma nelle orecchie dei giocatori inglesi restano ancora vivi i fischi del pubblico infastidito.

Palermo: via Colantuono, arriva Ballardini

Una sola gara di campionato, un gol fatto, tre subiti: tanto è bastato al vulcanico Maurizio Zamparini per togliere il giocattolo dalle mani di Colantuono ed affidarlo in quelle di Davide Ballardini. Il giocattolo in questione si chiama Palermo, che tanto bene ha fatto nella scorsa stagione, quando aveva cominciato la propria avventura proprio con il tecnico romano, per poi passare agli ordini di Guidolin e poi ancora a Colantuono.

E’ un rapporto conflittuale quello che lega il patron rosanero ai propri allenatori, se è vero che in vent’anni di militanza nel calcio (tra Venezia e Palermo) ha provveduto a ben 27 esoneri (forse un record a livello mondiale).

Stavolta a farne le spese è Stefano Colantuono, già aspramente criticato all’indomani di Udinese-Palermo, colpevole a detta del presidente di aver sbagliato tattica di gioco. Nessuno poteva immaginare però che l’allenatore fosse a rischio licenziamento, non prima dela ripresa del campionato e dell’incontro in casa con la Roma di Spalletti (altro ex dipendente di Zamparini, esonerato per ben due volte ai tempi del Venezia).

Fabio Capello tra schiaffi e pizze

Era arrivato alla corte di Sua Maestà accolto dalla fanfara e dal tappeto rosso steso sotto i suoi piedi, ma oggi, a pochi mesi dal suo insediamento sulla panchina dell’Inghilterra, sembra proprio che l’idillio tra Fabio Capello e la stampa britannica si sia interrotto.

E’ storia di due giorni fa: il pareggio riacciuffato negli ultimi minuti con la Repubblica Ceca non ha convinto affatto l’esigente pubblico inglese ed i tabloid britannici non hanno perso l’occasione per scagliarsi contro il tecnico italiano.

Ma se la stampa critica e fa a pezzi don Fabio, c’è anche chi lo apprezza al punto da inventare una pizza con il suo nome. Anzi, per dirla tutta, con la sua faccia, con tanto di peperoni a disegnare gli occhiali e olive nere per i capelli. Volete vedere il risultato? Continuate a leggere e scoprirete che anche gli inglesi a volte riescono ad essere simpatici.

Lippi riparte dai campioni del mondo!

Aveva lasciato la panchina due anni fa, all’indomani della vittoria mondiale sotto il cielo di Berlino. Era quello un periodo difficile per l’uomo Marcello Lippi, costretto a dover rispondere a domande imbarazzanti riguardo alla famiglia ed a quel figlio, Davide, impelagato nella vicenda della Gea.

Se ne era andato non senza un pizzico di arroganza, ma in molti sospettavano sin da allora che il suo addio fosse in realtà un arrivederci e che il toscanaccio sarebbe tornato sulla barca azzurra dopo la tempesta. Ed eccolo qui, come volevasi dimostrare, a sostituire un Donadoni “trombato” e cacciato via senza tanti complimenti, dopo i due rigori sbagliati dai nostri contro la Spagna all’ultimo Europeo.

L’avventura riparte da dove si era conclusa, con un titolo da difendere, già a partire dalle qualificazioni per il Mondiale del 2010. Ed è già tempo di convocazioni per testare la condizione della squadra nell’amichevole di mercoledì prossimo contro l’Austria. Poche sorprese stavolta: Lippi vuole evitare di ripetere la magra figura rimediata al suo primo esordio sulla panchina azzurra. Ci tiene a partire bene e punta tutto sul blocco che alzò la Coppa del Mondo in quella fantastica notte di due anni fa.

Mourinho-Ranieri: continua il botta e risposta

Perché mi attaccano tutti? Facile, perché sanno che il giorno dopo le prime pagine dei giornali si occuperanno di loro. E’ tutta pubblicità gratis.

Così parlò Josè Mourinho nell’ultimo episodio di una telenovela destinata a continuare per tutta la stagione. I “tutti” che lo attaccano sono Ranieri e Scolari, che negli ultimi giorni si sono permessi di criticarlo per alcune sue esternazioni non proprio felici. Ma partiamo dall’inizio, da quando cioè il portoghese alla vigilia del Trofeo Tim aveva punzecchiato la “Giuve”, dichiarando che in caso di sconfitta con l’Inter, Ranieri avrebbe dovuto preoccuparsi, perché più avanti nella preparazione rispetto ai nerazzurri.

La Juve alla fine vinse grazie ad un gol di Iaquinta, e Ranieri intervistato a fine partita aveva manifestato tutta la propria stima nei confronti del collega, ricordandogli che aveva messo in campo la squadra meno allenata per dargli un’opportunità. E figuriamoci se Josè lasciava cadere il discorso, esimendosi dal rispondere.