Arsene Wenger verso il Real Madrid

Sembra ormai giunto al capolinea il rapporto tra Bernd Schuster ed il Real Madrid. Qualche giorno fa tifosi e stampa ne avevano chiesto la testa (calcisticamente parlando, ci mancherebbe), ma la società gli aveva rinnovato la fiducia, anche se “a tempo”. La stagione delle merengues proseguirà con il tecnico tedesco in panchina, ma dalla prossima estate sarà Arsene Wenger a guidare la squadra più titolata di Spagna.

Ad affermarlo è l’edizione odierna del Sunday Express, che parla di un forte interesse del Real verso il tecnico francese, in scadenza di contratto con l’Arsenal.

Wenger arriva a Madrid dopo una dozzina di anni trascorsi alla guida del club inglese, durante i quali si è fatto particolarmente apprezzare per i successi raggiunti, riuscendo a tenere la squadra sempre tra le prime della Premier League.

L’Inghilterra ai piedi di Capello, ma i colleghi mugugnano

Nella terra di Sua Maestà un tecnico così lo sognavano da tempo ed ora sono in molti a recitare il mea culpa per le critiche feroci dopo le prime non esaltanti prestazioni (almeno sul piano del gioco). Ora Capello è diventato “mister fabulous” e nessuno si permette più di criticarne metodi e convocazione.

Chi vince ha sempre ragione e, se c’è una cosa che Don Fabio sa fare bene, è proprio vincere. Tutti dalla sua parte dunque, perché è facile saltare al volo sul carro del vincitore, anche se fino al giorno prima si era stati dalla parte dei detrattori.

Ma in mezzo al clima di celebrazioni (specie dopo la vittoria in terra tedesca sulla Germania), c’è anche chi se ne infischia delle sorti della nazionale inglese e guarda al bene del proprio orticello, lanciando accuse neanche troppo velate contro il tecnico di Pieris. Parliamo degli allenatori della Premier, tutti o quasi schierati contro alcune richieste di mister fab.

Toni rompe il digiuno, mister Lippi fa 31

Serata da ricordare per i colori azzurri, sebbene nella gara di ieri non ci fossero punti in palio o trofei da conquistare. L’ultima amichevole del 2008 regala però motivi di soddisfazione e di orgoglio personale destinati ad entrare nella storia.

Di sicuro fa storia il ritorno al gol di Luca Toni, a secco con la maglia della nazionale dal febbraio scorso ed aspramente criticato agli ultimi Europei per la scarsa vena realizzativa. Un colpo di testa a scacciare i fantasmi e a zittire quanti sperano nell’arrivo di Amauri al centro dell’attacco azzurro.

Un gol da dedicare a se stesso, arrivato nel momento giusto, proprio quando mister Lippi rischiava di vedersi sfuggire il traguardo delle 31 partite consecutive senza sconfitte. Il colpo di testa di Toni ha regalato al tecnico viareggiano un pezzo di leggenda, nonostante l’interessato continui a ripetere che il record conta fino ad un certo punto, se poi non viene accompagnato da trionfi importanti.

Grecia – Italia vale un record

Ci siamo. E’ il giorno della gloria per Marcello Lippi, che stasera in quel di Atene potrebbe raggiungere il record di rusultati utili consecutivi alla guida della nazionale italiana. Per ora è a quota 30 ed un pezzo di gloria è già conquistata, avendo raggiunto il mese scorso Vittorio Pozzo, ct azzurro dei primi due titoli mondiali. Ma stasera l’impresa potrebbe essere completata, Grecia permettendo.

Una partita senza punti in palio, eppure di fondamentale importanza per il tecnico viareggino che non nasconde una certa emozione per il record personale:

Voglio fare 31 partite consecutive senza sconfitte, eguagliare il record di Clemente (Spagna) e Basile (Argentina). Già essere a 30, come riuscì Vittorio Pozzo, è un onore. Arrivare a 31 poi sarebbe davvero importante anche come metro della costante crescita del gruppo.

Comincia il Derby d’Italia: i tecnici dicono Inter

Mancano ancora quattro lunghissimi giorni alla sfida Inter-Juve, ma già impazzano i pronostici sull’esito della gara. Il Derby d’Italia, come lo definì il Maestro Gianni Brera, comincia da qui, dal parere dei tecnici italiani su una delle sfide più antiche del nostro campionato.

Come evidenziato dalla Gazzetta dello Sport, sono in pochi a propendere per il pareggio tra due squadre che vorranno dimostrare di meritare il posto che occupano in classifica e che non concederanno nulla all’avversario. Sfida scudetto? Difficile da stabilire sin da ora, anche perché le dirette concorrenti nella corsa al titolo non staranno certo a guardare. Una sfida comunque che non può essere considerata come le altre.

E allora andiamo a sentire l’opinione degli esperti, molti dei quali orientati verso la vittoria della banda di Mourinho.

Pace fatta tra Zenga e Varriale

Si è conclusa con una stretta di mano la lite tra Walter Zenga, vulcanico allenatore del Catania, ed Enrico Varriale, giornalista Rai alla conduzione di Stadio Sprint. I due si sono incontrati oggi a Coverciano, dopo essersene dette di tutti i colori subito dopo la gara di ieri pomeriggio tra Catania e Torino (peraltro vinta dagli etnei per 3-2). La pace è stata sancita davanti ai flash dei fotografi, ma vale comunque la pena rivivere il caldo pomeriggio di ieri, che ha tenuti incollati alla tv milioni di telespettaori attoniti e divertiti al tempo stesso.

Il guanto di sfida era stato lanciato dall’ex portierone dell’Inter e della Nazionale, indispettito la scorsa domenica da una frase del giornalista, che non aveva gradito la sua ennesima assenza ai microfoni  Rai. Questa la frase dello scandalo, che ha creato una reazione oltremodo furiosa del tecnico:

Zenga, non ti dimenticare che la Rai ti ha tirato fuori da un certo dimenticatoio e ti ha proposto come apprezzato opinionista.

Crisi Real, Schuster a rischio esonero

Perdere 2-0 contro la Juventus ci può stare, specie se tra gli avversari si annida un campione del calibro di Alex Del Piero, alla sua seconda-terza giovinezza e sempre più decisivo per le sorti dela Vecchia Signora. E ci può stare pure l’incassare 3 gol dal Malaga squadra di centroclassifica e con poche ambizioni di conquista del titolo. Quello che proprio non ci sta è venire eliminati da una formazione di terza divisione, l’equivalente della nostra Lega Pro (o serie C per i nostalgici).

E’ la sorte toccata ieri sera al Real Madrid, fatto fuori dai sedicesimi della Copa del Rey dal Real Union, squadra non certo abituata a palcoscenici importanti come il Santiago Bernabeu. Gli ospiti partivano da un vantaggio non certo abissale, avendo vinto in casa “solo” per 3-2, tanto che tutti alla vigilia della gara si aspettavano che il Real tra le mura amiche riuscisse a travolgere i malcapitati baschi.

E per certi versi i blancos travolgenti lo sono stati, infilando per ben quattro volte la porta avversaria, fino a condurre per 4-2 quando il cronometro segnava il minuto numero 86. Ma non avevano fatto i conti con Eneko Romo Arangoa, che proprio allo scadere regalava ai suoi la rete della qualificazione.

Mourinho ossessionato da Mancini

Incorreggibile Mourinho! E’ arrivato in Italia con la fama dell’antipatico e non si può certo dire che stia facendo chissà quale sforzo per smentire chi lo ha giudicato senza nemmeno conoscerlo. Ad ogni uscita scatena una polemica, ogni sua parola diventa motivo di discussione o offesa per qualcuno. Sarà perché è permaloso o semplicemente perché questo modo di fare rientra nel suo personaggio, sta di fatto, però, che spesso riesce ad essere irritante.

Nella giornata che ha riportato la sua Inter in testa alla classifica, il portoghese ha trovato il modo di procurarsi parecchi “nemici”, prima in campo, zittendo chi lo contestava, poi davanti alle telecamere di Sky, polemizzando con chi lo invitava a tornare sul paragone con Mancini. Basta così? No, perché mister Mou conosce il valore della par condicio ed ha voluto deliziare anche i telespettatori di Mamma Rai con il suo show.

Una cosa però l’abbiamo capita: lo Special One soffre il confronto con Roberto Mancini e chiunque abbia voglia di chiacchierare con lui, da oggi in poi dovrà fare attenzione a non nominare il nome dell’ex allenatore dell’Inter.

Bologna – Roma tra amarcord, record e voglia di riscatto

Anno 1992, una vita fa. Sinisa Mihajolovic lasciava la Stella Rossa ed approdava nel campionato italiano, portato a Roma dall’allora presidente Ciarrapico. A 16 anni di distanza eccolo pronto per un altro esordio, stavolta da tecnico e proprio contro il suo passato.

Non è certo la prima volta che si ritrova a giocare contro la maglia giallorossa, ma finora lo aveva fatto da calciatore o al massimo da secondo di Mancini sulla panchina dell’Inter.

Stavolta sarà diverso, un’emozione tutta nuova, perché il Bologna ha deciso di contare sulle sue capacità affidandogli la panchina. Strani scherzi del destino, nel giorno della presenza numero 400 in A per Francesco Totti, che esordì in maglia giallorossa proprio al fianco di Sinisa in un pomeriggio primaverile di 15 anni e mezzo fa, nel giorno in cui il serbo segnava l’unico gol in campionato con la Roma.

Quante panchine calde, 4 potrebbero cambiare in questa domenica

Il maltempo che ha colpito tutta Italia in questi giorni sembra aver lasciato un sole anche troppo cocente sulle città di Verona, Bologna, Reggio Calabria e Roma, che però pare puntare solo verso le panchine. Sono 4 gli allenatori che potrebbero vivere la decima giornata di serie A come la loro ultima apparizione per quest’anno, e allora via con gli scongiuri e che il cielo gliela mandi buona.

Il più a rischio è senza dubbio Orlandi. L’allenatore della Reggina ha avuto la sfortuna di beccare l’Inter nella giornata più pericolosa per il suo posto di lavoro. Non che prima i calabresi avessero fatto tanto meglio. Dopo 9 giornate sono ultimi a 5 punti, di cui nessuno fatto fuori casa. L’unico punto a favore è che è l’Inter a doversi recare al Granillo, ma se la sconfitta dovesse arrivare anche davanti al proprio pubblico, probabilmente Orlandi verrebbe esonerato anche prima della mezzanotte.