Prandelli sta con gli arbitri

Il campionato italiano è iniziato da sole tre settimane, ma già sono molte le squadre che si sentono in diritto di criticare l’operato degli arbitri. A dare il ‘la’ alle recriminazioni, seppure in modo garbato e composto, è stata la Fiorentina, allenata fino alla scorsa stagione da Cesare Prandelli. Ed è proprio il neo-ct della nazionale a dire la sua sulla situazione, difendendo le giacchette nere a spada tratta:

Non mi stanno piacendo le polemiche arbitrali e questa continua violenza psicologica. Dovremmo riuscire tutti ad abbassare un po’ i toni per uscirne, smettendo di parlar male degli arbitri. Basta seguire le interviste per capire che tutti, anche nelle grandi squadre, vogliono mettere pressione sui fischietti. Ogni partita ha una sua storia, non bisognerebbe parlare delle decisioni arbitrali: i nostri direttori di gara sono i migliori del mondo, sia fisicamente che tecnicamente, ma devono essere sereni per poter operare al meglio.

Mourinho-Portogallo, decide il Real

Mourinho sulla panchina del Portogallo? Sì, ma solo ad interim, per le prossime due gare dei lusitani nelle qualificazioni europee, e solo e soltanto se il Real Madrid darà l’ok all’operazione. Trovano dunque conferma le indiscrezioni di ieri, che vedevano il tecnico di Setubal contattato dalla Federazione Portoghese:

Il Presidente Gilberto Madail mi ha offerto la panchina della nazionale per le due gare di ottobre contro Danimarca e Islanda. In quel periodo avrei a disposizione solo 3-4 giocatori del Real, perché gli altri sarebbero con le loro nazionali per cui il mio lavoro qui non ne risentirebbe.

Capello: Cassano non mi ascoltava

Scambio di battute tra Fabio Capello ed Antonio Cassano nel corso di Premium Football Club. Il fantasista della Sampdoria e della nazionale italiana ha spiegato per l’ennesima volta il suo cambiamento, indicando come artecifice la propria moglie, Carolina:

Mi ha cambiato la vita perchè mi ha detto: se non torni a fare la persona seria non esco più con te.

Divertente la replica del ct dell’Inghilterra, allenatore di Fantantonio ai tempi di Roma e Real Madrid:

Si vede che non era innamorato di me, visto che io gli dicevo le stesse cose di sua moglie ma lui non le capiva.

Prandelli coccola Cassano

La prima è andata ed i tre punti sono stati portati a casa, pur non giocando a memoria, pur soffrendo eccessivamente la modesta Estonia, che avrebbe potuto costringere Prandelli alla prima magra figura sulla panca dell’Italia. Il mister lo sa, ma non si piange addosso e cerca invece di guardare al futuro, a come potrebbe diventare la nazionale di qui a qualche mese:

Questa Nazionale può dare molto ma molto di più. L’ho sempre detto, ci vuole pazienza. E’ come quando qualcuno vuole costruire un grattacielo: scava le fondamenta e trova subito difficoltà. Il calcio italiano ha molta più qualità di quello che ora noi immaginiamo. Ma stiamo appena alle fondamenta, abbiamo cominciato a capire come dobbiamo giocare. E se riusciamo a vedere che grattacielo verrà, è veramente un edificio molto bello.

Zeman contro Mourinho (e contro tutti)

Pensavate forse che l’addio al calcio italiano di Josè Mourinho ci avrebbe risparmiato una buona dose di polemiche? E invece no, perché per un polemico che se ne va ne arriva un altro forse ancora più pungente nelle esternazioni, uno di quelli che non hanno difficoltà ad esprimere a chiare lettere i propri pensieri, giusti o sbagliati che siano.

Parliamo di Zdeněk Zeman, da poco tornato nel mondo del calcio con il suo Foggia e già pronto a lanciare accuse a 360°. L’obiettivo principale delle sue invettive nell’intervista rilasciata a Max è proprio Josè Mourinho, colui che la scorsa stagione ha fatto man bassa di trofei in campo nazionale ed internazionale:

L’Inter di Mourinho ha vinto la Champions giocando l’anticalcio, non da squadra che passa per la migliore d’Europa.

Mourinho ingordo: vinco col Real, poi mondiale col Portogallo

L’ambizione di Josè Mourinho non conosce limiti, e questo lo sapevamo da un pezzo, da quando promise ai tifosi interisti che avrebbe riportato a Milano la Coppa dalle grandi orecchie. Missione compiuta e via verso nuove sfide, stavolta in terra di Spagna, ad allenare una squadra piena zeppa di campioni ed impaziente di tornare ai vertici del calcio nazionale ed europeo. Una nuova missione da compiere per il tecnico di Setubal, che ora spera di diventare l’unico allenatore capace di conquistare il titolo nei tre maggiori campionati continentali ed il primo a portare a casa tre Champions League con squadre diverse. L’unico a poterlo eguagliare, a sentir lui, è Carletto Ancelotti:

In questo momento siamo in gioco io, Carlo Ancelotti e Fabio Capello. Quest’ultimo ha vinto in Italia e in Spagna ma se, come dice lui, non tornerà ad allenare un club allora non potrà raggiungere questo obiettivo. Restiamo dunque io e Carlo, ma non so se lui ha il mio stesso obiettivo di vincere nei tre campionati più importanti al mondo. Vorrei anche vincere la Champions con tre club diversi.