Guardiola: “Il Real può giocare meglio di come ha fatto sabato”

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Alla vigilia della seconda delle quattro sfide tra Real Madrid e Barcellona, il tecnico blaugrana Pep Guardiola parla dell’ennesima sfida tra le due squadre. Non si poteva non parlare del catenaccio nella partita di sabato scorso del Real Madrid:

può giocare diversamente. Non ha giocato tutta la stagione come sabato scorso. Non parliamo di cosa abbiamo fatto l’altro giorno, ma di cosa faremo domani.

Scontato anche il riferimento al suo rivale di panchina – di cui parla con la sua consueta signorilità -:

Non ho detto che immaginavo che Mourinho avrebbe optato per il tridente, ma che avrebbe preparato una partita come quella dell’Inter dello scorso anno. Si ricorre sempre a ciò che è andato bene. Non ho neanche detto che il Madrid ha giocato come una piccola squadra. Non mi permetterei mai di giudicare un collega che conosce meglio di me i suoi giocatori. Ha tutto il diritto di giocare come più gli piace.

Allenatori: Mourinho deciderà le panchine di mezza Europa

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Con le regole del fair play finanziario alle porte, quest’estate più che i campioni che scendono in campo, ad attirare le attenzioni saranno gli allenatori. Saranno molte le società europee che cambieranno panchina, la maggior parte in Italia, e pare che, come un effetto domino, la prima tessera a muoversi debba essere quella di José Mourinho.

Di solito un allenatore cambia aria quando non vince, lo Special One invece fa tutto al contrario. Il suo obiettivo è vincere la Champions in Spagna, e se dovesse alzare il trofeo anche quest’anno, con ogni probabilità lascerà Madrid mentre, se dovesse fallire, rimarrebbe per riprovarci. A seconda di questa decisione cambieranno molte cose.

Inter: Leonardo in partenza alla fine dell’anno

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Nel giro di quattro giorni l’Inter ha salutato la Champions League e pure la lotta per lo scudetto. E dopo la sconfitta contro il Parma i dirigenti nerazzurri devono aver preso atto delle lacune tattiche dell’ex-giocatore rossonero che con le scelte suicide del secondo tempo ha contribuito in modo sostanzioso al risultato finale.

Per reagire al gol del Parma, all’inizio del secondo tempo ha messo Sneijder al posto di Chivu, retrocedendo Zanetti sulla linea dei difensori, e lasciando il centrocampo con un solo giocatore di contenimento – Cambiasso.

Spalletti fa il furbo e rischia il licenziamento, la Juve sta a guardare

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Se la furbizia è una delle armi a disposizione degli italiani, non lo è all’estero dove certe cose vengono punite severamente. Siamo in Russia, ed in occasione della partita più importante del campionato, quella tra i campioni in carica dello Zenit ed il CSKA Mosca, Spalletti decide di non schierare nessun Under 21, come invece previsto dal regolamento.

Non si tratta di una svista, in quanto dopo più di un anno di militanza l’ex tecnico della Roma conosce benissimo la regola, ma la scelta è stata fatta appositamente perché nessun giovane gli sembrava pronto per una sfida del genere. Soltanto che Spalletti pensava che gli sarebbe stata comminata solo una multa, ma gli è andata molto peggio.

Bologna: Malesani ad un passo dall’addio, da Bisoli a Zenga per sostituirlo

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Non è sicuro, ma quasi. Alberto Malesani ha detto chiaro e tondo al nuovo presidente che il progetto che ha avviato per il Bologna non lo convince. Quest’anno l’allenatore è riuscito nel miracolo di tenere dritta la barra nonostante la società fosse stata sull’orlo del fallimento, ha tenuto insieme la squadra mentre molti validi giocatori avevano cominciato a cercarsi una sistemazione, e soprattutto ha conquistato una salvezza tranquilla nonostante la penalizzazione.

Per questo ora molte grandi società lo vogliono ingaggiare (vedi Lazio e Genoa), e dunque non si accontenterà di ripetere l’annata che ormai sta finendo. Malesani, con la schiettezza che lo contraddistingue, ha detto che così non si va avanti e che, se non gli costruiscono una rosa per ben altre posizioni, lascerà la barca che ha appena contribuito a portare in porto.

Roma, Ancelotti sempre più vicino

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Fuori dalla Champions League, quasi fuori dalla lotta per il titolo in Premier League: la stagione di Carlo Ancelotti alla guida del Chelsea si sta concludendo nel peggiore dei modi. Lui continua a ripetere di voler restare a Londra, ma è chiaro che a questo punto il patron Abramovich potrebbe dargli il benservito, lasciandolo libero di coronare il suo antico sogno, quello di allenare la Roma.

Allenerò la Roma il 7 luglio, ma non so di quale anno.

aveva detto qualche giorno fa l’allenatore italiano, ma allo stato dei fatti potrebbe essere proprio il 2011 l’anno giusto per il grande salto, per la felicità di Thomas Di Benedetto, che in questi giorni dovrebbe firmare il contratto per l’acquisto della società giallorossa.

Leonardo non farà il dirigente

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Settimana di fuoco per mister Leonardo, che in pochi giorni ha visto allontanarsi due obiettivi che sembravano alla portata della sua Inter. La sconfitta nel derby e ancor più la batosta casalinga rimediata contro lo Schalcke 04 bruciano sulle pelle dell’allenatore, che ora cerca di sdrammatizzare affidandosi ad una battuta:

A volte ho ancora una visione da dirigente anche nei miei confronti e a volte mi caccerei… Ma è solo una battuta.  Dopo la sconfitta con lo Schalke, il presidente è stato molto bravo: io da dirigente non sarei stato così.

Prandelli tifa Napoli

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E’ piuttosto raro che il selezionatore di una nazionale riveli le proprie speranze sull’esito del campionato, ma Cesare Prandelli non fa mistero delle simpatie che ha in animo ed ammette di tifare Napoli per la volata scudetto:

Per lo scudetto tifo Napoli. Rivedo la mia Fiorentina degli anni passati per la capacità di coinvolgere i tifosi e per la qualità della programmazione. Anche noi a Firenze volevamo lottare per questi traguardi, il Napoli sta dando una risposta straordinaria di compattezza e merita successi.

Inter: l’ombra di Mourinho e Guardiola su Leonardo

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Fino a sabato mattina Leonardo era considerato il salvatore della patria, e a sentire Moratti e l’entourage nerazzurro sarebbe potuto essere l’allenatore dell’Inter ancora per tanto tempo. Sono bastati i tre gol del Milan per cambiare tutto.

In conferenza stampa Leo ha dovuto rispondere agli attacchi in modo diplomatico, ma soprattutto da solo, visto che sia il suo presidente che il resto dello staff si sono dileguati. Mossa per evitare di accendere gli animi o segnale inequivocabile? Secondo l’allenatore l’importante è incanalare la rabbia in una buona prestazione perché già stasera c’è lo Schalke e poi la squadra è in gioco su tre fronti, ma la situazione non sembra tutta rose e fiori.

Guardiola si allontana dal Barcellona: Juve e Roma pronte all’assalto

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Il problema allenatore per due grandi club come Juventus e Roma, o almeno per uno dei due, potrebbe essere risolto a breve. Pep Guardiola, uno degli allenatori più apprezzati (e vincenti) al mondo, ha nuovamente manifestato la sua volontà di lasciare Barcellona.

Non è una novità, già mesi fa si ventilava un suo addio, per poi rimandare tutto quando ha firmato il rinnovo del contratto per un altro anno. Ma ora è tutto di nuovo in discussione. Parlando ai microfoni della Rai, ieri l’allenatore blaugrana ha spiegato che, anche se il Barça è un grande club e che ha vinto tutto e può vincere anche in futuro, lui non se la sente di rimanere legato al club per sempre.

Mancini: Balotelli cambierà

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Speravamo che lasciare l’Inter e trasferirsi in Inghilterra potesse contribuire in modo positivo alla sua crescita, ma evidentemente Mario Balotelli ha ancora un lungo cammino dinnanzi prima di potersi definire adulto. Le ultime bravate in ordine di tempo (il colpo di karate in Europa League ed il tiro al bersaglio contro i ragazzini delle giovanili del Manchester City) gli sono costate la convocazione in nazionale e una multa salata da parte del club, che ormai è stanco dei colpi di testa del giovane attaccante italiano.

Probabilmente anche Roberto Mancini ne ha piene le scatole degli atteggiamenti infantili di Supermario, ma almeno davanti alla stampa si dice sicuro della volontà di cambiare del ragazzo:

Non mi pento di averlo portato qui perché Mario è un giocatore fantastico e deve capire che questa può essere per lui una grande esperienza.

Il derby di Milano nelle parole di Allegri e Leonardo

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Luci a San Siro in attesa del derby di Milano, gara decisiva per il cammino scudetto per Milan ed Inter. Sentimenti diversi nei due spogliatoi, ma un obiettivo comune: vincere e mettere una grossa ipoteca sul titolo finale. Al di là dei tanti motivi legati alla classifica, la gara di domani avrà un sapore particolare per l’attuale tecnico dell’Inter, Leonardo, già giocatore nelle file rossonere, nonché allenatore degli odiati cugini:

Non sono un traditore. Le persone devono essere libere e io lo sono. Ho avuto con il Milan e con i giocatori un rapporto che va al di là dei giudizi, ho fatto una scelta, consapevole di quello che poteva succedere, ma basandomi solo sulle mie sensazioni.