Video: Maradona da un calcio a un tifoso

Diego Armando Maradona è così. Prendere o lasciare. E ora che non può più mostrare il suo genio in campo, le sregolatezze a cui ci aveva abituato già da giocatore risultano più difficili da digerire.

Prima di una partita del suo club – per chi non lo sa ancora ricordiamo che è diventato da poco l’allenatore di una squadra degli Emirati Arabi Uniti, l’Al Wasl – il Pibe de Oro voleva farsi fotografare a fianco di uno striscione che gli aveva dedicato un nipote – Benjamin – che recitava così:

Nonno, sono con te. Ti amo, Benja.

Roma, DiBenedetto difende Luis Enrique e chiede pazienza

La stagione della Roma non è cominciata sotto i migliori auspici, tra l’eliminazione prematura dall’Europa League ed un avvio di campionato che ha portato in cascina due soli punti in tre partite. I tifosi cominciano ad avere dei dubbi sul progetto, tanto che ieri sera al termine del pareggio interno contro il Siena hanno manifestato il proprio malumore, indirizzando fischi sonori verso Luis Enrique. Il tecnico si è preso la sua buona dose di responsabilità, pur continuando a difendere il proprio lavoro ed in suo soccorso è arrivata oggi la dichiarazione di Thomas DiBenedetto che ha voluto spezzare una lancia in favore dello spagnolo;

Ho piena fiducia nel suo lavoro. Lui e Sabatini si impegnano duramente, come la squadra, per realizzare il nostro progetto. Stiamo cercando uno stile differente e abbiamo tanti giocatori nuovi, gli ci vorrà tempo per integrarsi.

Inizio di crisi per il Real Madrid di José Mourinho?

Peggio è impossibile.

Marca non le manda a dire al Real Madrid. Bisogna anche dire che mercoledì sera sul campo del Racing Santander, la Casa Blanca non è riuscita ad andare al di là di una partita a reti inviolate in cui ha mostrato ben poco – a parte la buona prova del giovane difensore francese Raphaël Varane.

La cosa che credo abbia colpito maggiormente i tifosi merengue – ma non solo – è che Cristiano Ronaldo ed i suoi compagni non sono mai riusciti a scardinare l’organizzazione di gioco in fase difensiva preparata da Hector Cuper.

Ufficiale, Ranieri all’Inter

Al fischio finale di Novara-Inter erano davvero in pochi a scommettere sulla permanenza di Gasperini sulla panchina dei nerazzurri, sebbene Moratti avesse assicurato di volersi prendere una notte per decidere. La notte porta consiglio e tra una tazza di camomilla e quattro gocce di tranquillante deve aver suggerito al patron de biscione di liberarsi dell’ex allenatore del Genoa, per puntare su un tecnico che metta in pratica una tattica meno spregiudicata e lontana dal 3-4-3 del Gasp.

Esonerare Gasperini era la prima mossa da compiere per Massimo Moratti, ma chi mettere al suo posto? Questo probabilmente è stato il dubbio più profondo del patron, che si trovava nella non facile condizione di scegliere tra la pista interna (Luis Figo) e quella esterna, ma forse non troppo gradita ai tifosi (Claudio Ranieri).

Eh sì, perché nelle orecchie della tifoseria ci sono ancora i botta e risposta tra il tecnico romano e Josè Mourinho, senza contare i trascorsi sulla panchina della Juventus dell’allenatore testaccino. Ma ciò non è bastato per fermare Moratti, che – fatti due conti – ha deciso di affidare la panchina dell’Inter proprio a Claudio Ranieri.

Conte e Guidolin predicano umiltà

C’è un fattore che accomuna Juventus ed Udinese, oltre al colore della maglia ed al primato in classifica a punteggio pieno. Umiltà è la parola più gettonata alla vigilia dei rispettivi impegni di campionato, con Conte e Guidolin, che invitano la propria squadra a non sottovalutare le potenzialità dell’avversario. Il tecnico dell’Udinese è particolarmente preoccupato in questo senso, trovandosi a dover affrontare il Milan campione d’Italia, fermo ad un punto dopo due giornate di campionato. Guidolin non si fida:

Siamo sicuri di trovare un Milan concentrato e molto carico. Ci aspettiamo una reazione d’orgoglio, classe, temperamento e spirito da prima della classe. Avremo di fronte un leone ferito, che a Napoli ha comandato le operazioni per i primi venti minuti. Dai miei voglio vedere spirito di sacrificio e dedizione da parte di tutti. Dovremo prestare attenzione ad ogni particolare e provare a giocare bene.

Lazio: Reja presenta le dimissioni, Lotito le respinge

Non si respira un’atmosfera tranquilla sulla sponda biancazzurra della Capitale dopo il ko interno contro il Genoa, che ha provocato il malcontento di una parte della tifoseria. Sul banco degli imputati è finito Edy Reja, fischiato al termine della gara contro i Grifoni, ma già ampiamente criticato ancor prima che partisse la stagione. Il tecnico goriziano solitamente è votato alla sopportazione, ma nella serata di ieri è sbottato di fronte ai giornalisti

Questo ambiente mi ha già stufato e il presidente lo sa… Alla fine del primo tempo mi sembra che la gente fosse ampiamente soddisfatta visto che ho sentito molti applausi, purtroppo non ho certamente un buon feeling con la tifoseria e questo oramai è acclarato. In questo clima di sfiducia diventa difficile lavorare. Il presidente sa come la penso e quindi chiedete a lui. Anche perché mi sono preso le responsabilità di tutto, anche di qualcosa in più del dovuto…

L’allenatore della Lazio è talmente stanco della situazione, che oggi ha presentato le dimissioni. Una mossa in cui molti speravano, ma probabilmente i tifosi non avevano fatto i conti con la volontà di Lotito, che ha respinto le dimissioni ed ha chiesto alla squadra di convincere Reja a restare al suo posto.

Guardiola: “Quest’anno il Barça non vince nulla”

E’ piuttosto raro che una squadra come il Barcellona impatti due partite consecutive e tanto basta per far gridare al calo di concentrazione o all’appagamento di una squadra che ha ormai vinto tutto ed è ormai priva di stimoli. Pep Guardiola non si scompone più di tanto e risponde alle critiche a modo suo:

Da quando sono qui non ho mai promesso nulla. Se vi piacciono le frasi a effetto allora vi dirò che quest’anno probabilmente non vinceremo nulla. Quello che prometto è che giocheremo sempre per vincere, che giocheremo come abbiamo fatto con la Real Sociedad e col Milan: 23 tiri in porta e 70% di possesso palla. Ma non posso promettere titoli.

Barça-Milan senza Ibrahimovic, ma Allegri non ha paura

Una tegola pesante cade sulla testa del Milan alla vigilia dell’attesissimo debutto nella fase a gironi di Champions League contro i campioni in carica del Barcellona. Zlatan Ibrahimovic si è fermato nel corso dell’allenamento e suo malgrado dovrà rinunciare alla sfida contro il suo passato recente. Un vero peccato per i campioni d’Italia, che si ritroveranno a dover fare a meno della punta di diamante, ed un vero peccato per lo stesso svedesone che aveva qualche conto da sistemare con l’ex tecnico Guardiola. Ma Massimiliano Allegri non fa drammi:

Non bisogna giocare come abbiamo fatto nei primi venti minuti contro la Lazio. Non abbiamo Ibrahimovic ma è necessario trovare la forza e il coraggio di una grande squadra. Le alternative ci sono. Ibra ci mancherà tantissimo ma studieremo come rimpiazzarlo, guadagnando in qualità.

Palermo, Zamparini scommette su Mangia

Piacere, sono Devis Mangia, allenatore semi-sconosciuto capace di rifilare quattro gol alla corazzata Inter nella prima apparizione sul palcoscenico professionistico. Questo il biglietto da visita del neo-allenatore del Palermo, arrivato in sostituzione di Stefano Pioli e destinato a traghettare la squadra per un paio di settimane.

Fino alle 22:3o di ieri sera almeno, quando il 4-3 rifilato ai campioni del mondo in carica dell’Inter non ha trasformato lo sconosciuto tecnico in un vero stratega della tattica, tanto da convincere il vulcanico Zamparini a stracciare la lista dei pretendenti alla panchina ed a puntare su quello che fino a dieci giorni fa era l’allenatore della Primavera:

Ho già dato mandato al mio direttore sportivo Sogliano di fare diventare Mangia il nostro allenatore per altri due anni, oltre i due per i quali ha già il contratto. Spero che il Palermo diventi l’Arsenal del calcio italiano e che Mangia diventi il nostro Wenge. Sono pronto a dare credito a Mangia al 100% e voglio scommettere su di lui, penso sia un allenatore in grado di fare ottime cose, non voglio perderlo e voglio iniziare con lui un ciclo.

Guardiola torna a seminare dubbi sul suo futuro

Come tutto il pianeta calcio sa, il Barcellona sta dominando in Spagna e nel mondo da quando è arrivato lui: Pep Guardiola. Dopo aver conquistato nell’ultima stagione una Liga e la Champions League i blaugrana vorrebbero ripetersi anche in questa stagione, per arrivare là dove nessuna squadra dell’era moderna è arrivata.

Un’annata difficile, che potrebbe essere ulteriormente complicata da alcuni dossier complicati. Il primo riguarda Pep Guardiola, il tecnico che rifiuta di firmare dei contratti di lunga durata.

Xavi: Guardiola è il miglior allenatore di tutti i tempi

Chi è il miglior allenatore nella storia del calcio? Chiedetelo agli azzurri del Mundial ’82 e vi sentirete rispondere Enzo Bearzot, chiedetelo al Milan degli anni ’90 e vi sentirete rispondere Arrigo Sacchi, chiedetelo all’Inter che ha conquistato il triplete e vi sentirete rispondere Josè Mourinho. Ma nessuno degli allenatori citati è riuscito a fare ciò che ha fatto Pep Guardiola nel Barcellona. Palmares alla mano, lo spagnolo ha conquistato quasi tutto quello che c’era da conquistare, tanto che Xavi,   uno dei suoi centrocampisti di maggior talento, lo elegge come tecnico migliore del mondo:

Credo che ci siano pochi dubbi: per me è il miglior allenatore del mondo. Ha rivoluzionato il calcio, al Barça ha dato quel qualcosa in più in termini di ordine e disciplina di cui avevamo bisogno.

Anzhi: offerti 25 milioni a Mourinho

La storia si ripete: dopo aver ottenuto uno dei migliori attaccanti del mondo a suon di milioni, l’Anzhi ci riprova e, con la stessa tecnica, sembra voler tentare anche con l’allenatore migliore del mondo, José Mourinho. Secondo quanto riporta questa mattina Marca, il club russo avrebbe offerto 25 milioni di euro all’anno al tecnico portoghese, persino più dei 20 milioni che percepisce Eto’o, facendolo diventare così il tesserato del calcio con lo stipendio più alto della storia.

Inter: Benitez si ricandida per la panchina

E’ stato accusato di essere la causa delle mancate vittorie dello scorso anno in casa Inter, e nemmeno il trofeo che ha portato a casa, il Mondiale per Club, gli è stato riconosciuto perché Mourinho se n’è assegnato gran parte del merito. Ma Rafa Benitez, uno che lotta sempre, è tornato alla carica.

In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport lancia la sfida a Moratti: è pronto a riprendere il suo posto sulla panchina nerazzurra. Lo scorso anno infatti dice di essere stato “tradito” dal patron nerazzurro in quanto gli aveva promesso degli acquisti, tra cui Sanchez, e poi non è arrivato nessuno, ma ora è pronto a ricominciare perché lui ha lasciato un buon ricordo di sé ovunque è stato, e non si capacita che all’Inter lo ricordino come un perdente.

Prandelli: vittoria meritata

Cesare Prandelli ha vissuto la sua serata perfetta. Giocare in quel di Firenze, davanti a quello che fu il suo pubblico e festeggiare la qualificazione agli Europei del 2012 con due giornate di anticipo. Se glielo avessero detto all’inizio della sua esperienza sulla panchina azzurra, probabilmente avrebbe risposto con una risata. E invece eccolo qui, mentre si gode la vittoria e l’accesso alla kermesse continentale del prossimo anno:

Siamo contenti, perché l’obiettivo era raggiungere la qualificazione oggi. Ce l’abbiamo fatta e adesso abbiamo tempo per preparare l’Europeo.