Ibrahimovic spara a zero su Guardiola

In questi giorni su alcuni media catalani è rimbalzata la notizia che il Milan non avrebbe ancora pagato al Barcellona i 24 milioni di euro pattuiti per la cessione di Ibrahimovic.

Anche se il Milan continuasse a non pagare, è impensabile immaginare che il campione svedese possa ritornare al club blaugrana dopo l’uscita delle prime anticipazioni – apparse sul giornale scandinavo Aftonbladet – del suo libro autobiografico – Io sono Zlatan -, scritto insieme a David Lagercrantz – uscirà in Svezia il prossimo 11 novembre.

Palermo – Bologna, Pioli non cerca rivincite

Il presidente Zamparini non gli ha concesso neanche il tempo di respirare a pieni polmoni l’aria di Palermo, esonerandolo dopo un mese e mezzo di lavoro e costringendolo al ruolo di disoccupato. Ma ora Stefano Pioli ha un nuovo incarico e proprio domani pomeriggio si ritroverà ad affrontare il suo recente passato, visto che il suo Bologna farà visita ai rosanero. Vendette da consumare? Il tecnico rossoblu giura di no:

Non ho nessuna rivincita da prendermi. Non c’è nulla di personale. Nel mio breve periodo a Palermo tra entrate uscite sono cambiati 30 giocatori, serviva tempo. Punto e fine, per me ora conta solo il Bologna, s’è chiusa una porta e s’è aperto un portone.

La Fiorentina difende Mihajlovic

La vittoria interna contro il Genoa non ha calmato gli animi in quel di Firenze, dove una parte della tifoseria continua a prendere di mira Sinisa Mihajlovic. Nel corso della gara contro il Grifone, il tecnico serbo è stato spesso invitato a lasciare la panchina della Fiorentina, con cori che nella maggior parte dei casi superavano i limiti dell’educazione e della civiltà.

Che la curva canti “Salta la panchina, o Sinisa salta la panchina” ci può stare anche dopo una vittoria, ma quello che proprio non ci sta è l’insulto o il coro razzista verso l’allenatore. Di qui la presa di posizione della società, che nella giornata di oggi ha pubblicato una nota di condanna verso il comportamento di una parte del pubblico:

La Fiorentina esprime la più ferma e dura condanna contro i cori razzisti e gli insulti personali nei confronti dell’allenatore Sinisa Mihajlovic. Ogni forma di dissenso e anche di contestazione va ritenuta legittima finché non si travalicano i limiti della correttezza e della civiltà. La società non può accettare scadimenti nella volgarità gratuita, nella violenza verbale, addirittura nel razzismo, ed esprime perciò piena solidarietà e sostegno a Sinisa Mihajlovic, vittima di attacchi vergognosi e intollerabili.

Manchester City, Mancini: “Non siamo favoriti per il titolo”

Roberto Mancini è l’uomo della settimana nella terra di Sua Maestà, dopo il 6-1 rifilato dal City allo United nel derby di Manchester. Una vera umiliazione per Ferguson & Co., ma anche una sorta di messaggio cifrato per gridare all’Inghilterra che i Citizens sono pronti finalmente a fare il grande salto a livello nazionale. Ma il Mancio gioca a nascondino e continua a scommettere sui Red Devilds o sul Chelsea come vincitori della Premier:

Siamo primi in classifica, ma la stagione è lunga e tutto può cambiare. Il Manchester United e il Chelsea puntano al titolo e sono i rivali più pericolosi. Continuo a dire che lo United sia una yard davanti a noi: magari, prima del derby era davanti di due yard… ma rimane qualcosa di differente rispetto a noi. Lo United è da anni una grandissima squadra e le cose non cambiano dopo un derby vinto da noi per 6-1. Preferisco, tra l’altro, vincere 6 derby per 1-0.

Montella: “Possiamo battere il Napoli”

Undici punti in otto partite. Il Catania di Vincenzo Montella si presenta con queste credenziali all’incontro contro il Napoli, nell’anticipo della decima giornata di campionato (la nona effettiva). Solo un paio di giorni fa gli etnei frenavano le ambizioni gloriose della Lazio, mentre ora si preparano ad affrontare tra le mura amiche un Napoli forse distratto dal prossimo impegno di Champions League contro il Bayern Monaco. Ma il tecnico dei siciliani non si aspetta sconti:

Il Napoli è la squadra più difficile da affrontare in questo momento. Non mi aspetto una partita spettacolare, loro non fanno giocare gli avversari. La nostra arma in più può essere il cinismo, se riusciremo a metterlo in campo. I partenopei hanno forza, qualità e ci possono mettere in difficoltà.

Conte: “Juve torniamo a vincere e ad essere antipatici”

Antonio Conte ha rilasciato oggi una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. L’ex-capitano bianconero è arrivato questa estate e ha trovato

una squadra simpatica a tutti

per cui ha mandato subito un messaggio chiaro ai suoi uomini:

Vediamo di tornare al piu presto molto antipatici. Chi vince e sempre antipatico…

Non bisogna però dimenticare che

Questo e l’anno zero, il piu difficile. Ci aspetta un lavoro immane

anche perché

si viene da due settimi posti. Una volta può essere casuale, due no.

Niente paura però,

se restiamo uniti e concentrati sul progetto, allora la prossima sara una stagione in discesa.

Capello: “io mai all’Inter!”

Fabio Capello nella sua carriera ha allenato un gran numero di squadre, comprese le maggiori del campionato italiano, Juventus, Milan e Roma. Ma mai l’Inter. Come mai? In passato (anche da calciatore) è stato solo a causa della fatalità. Incalzato dalle domande dei curiosi in occasione del premio Nicola Ceravolo che gli è stato consegnato ieri, l’attuale ct dell’Inghilterra ha spiegato che è stato vicino ai nerazzurri, ma poi per un caso o per un altro non è mai passato alla corte di Moratti.

Ora che è uno degli allenatori più affermati e vincenti del mondo però, non ci pensa proprio ad allenare i nerazzurri. A dir la verità, il suo futuro è abbastanza chiaro: arrivare fino all’Europeo e poi lasciare i britannici. Tempo fa si parlò di un suo ritiro, oggi invece lascia aperta la porta ad altre esperienze, anche se afferma di non voler tornare in Italia, ed in particolare proprio all’Inter.

A Gentile offerta panchina della Libia, ma lui chiede prima di catturare Gheddafi

Molti Paesi in crisi spesso rinascono anche attraverso lo sport (e la dimostrazione è stata la nazionale dell’Iraq). Così la Libia ora tenta di ritornare tra il novero dei Paesi “normali” anche grazie al calcio, e per farlo ha chiesto proprio ad un italiano, Claudio Gentile, di allenare la sua nazionale.

L’ex campione del mondo ha immediatamente accettato l’incarico per motivi affettivi, visto che è nato a Tripoli, ma ha posto come condizione che venga catturato Gheddafi. Lui è innamorato della Libia, ha affermato che il Paese, una volta pacificato, può diventare molto bello tanto da farci trasferire tutta la famiglia ed i suoi anziani genitori che tanti anni hanno vissuto nella Capitale, ma con l’ombra di Gheddafi non si può lavorare serenamente.

Lazio – Roma, Reja: “Nessuna vendetta”

Al fischio finale di Lazio-Roma il più felice era lui, Edy Reja, finalmente liberato dalla maledizione del derby, che rischiava di rovinargli l’intera carriera. Al minuto numero 92 il tecnico biancazzurro deve aver pensato che un pareggio nella stracittadina poteva anche andar bene dopo una quaterna di derby persi, ma al guizzo vincente di Klose i pensieri devono essere andati in tutt’altra direzione, così come la flemma che contraddistingue da sempre mister Reja.

E’ lui l’uomo del giorno, quasi quanto Klose, autore materiale della rivincita biancazzurra sui cugini della Roma. Potrebbe godersi il momento e togliersi qualche macigno dallo stomaco, facendo il verso ad una parte della tifoseria che lo voleva fuori dai piedi sin dalla scorsa estate. Ma lui non cerca vendette:

E’ stata una soddisfazione bellissima, che attendevamo da tempo soprattutto per i tifosi della Lazio. Derby più bello di questo non lo potevamo immaginare. Non devo però prendermi rivincite contro nessuno.

Lazio – Roma, Reja chiede concentrazione

Meno due al derby della Capitale e sotto il Cupolone monta l’attesa per la gara più importante di tutta la stagione. Una gara giocata finora sulle pagine dei giornali a suon di battute più o meno sarcastiche, come quella di capitan Totti, che ha definito Edy Reja un vero e proprio portafortuna per i giallorossi. Battute a parte, il tecnico biancazzurro non ha mai avuto il piacere di trionfare in un derby ed è proprio questo “difetto” che lo ha reso indigesto ad una parte della tifoseria. Ma lui va avanti per la sua strada, dribbla le battute di Totti e chiede ai suoi la concentrazione necessaria per affrontare la stracittadina:

Lasciamo stare le chiacchiere, noi abbiamo bisogno di concentrazione. Dobbiamo fare una grande partita sul campo, dobbiamo trovare concentrazione.

Inter, la verità di Gasperini

Gasperini rompe il silenzio ad un paio di settimane dall’esonero da allenatore dell’Inter e racconta la propria verità davanti ai microfoni della trasmissione Rai 5 minuti di recupero. Della sua avventura sulla panca dei nerazzurri si è parlato molto, spesso anche a sproposito, come quando si sospettava che i giocatori gli giocassero contro per convincere la società a cambiare tecnico. Ma il Gasp non ci sta e difende strenuamente i suoi ragazzi:

Sulla squadra si son dette tante cose, ma escluderei i giocatori per onestà nei loro confronti, anche perché mi hanno sempre dato grande disponibilità. Il problema è che non eravamo pronti, tanti giocatori erano rimasti fermi l’anno scorso e abbiamo avuto un agosto molto difficoltoso. Ma per impegno e serietà i giocatori sono sempre stati da ringraziare. Io e la società, invece, abbiamo fatto una brutta figura.

Bologna: si riparte da Pioli

Cacciato Bisoli, il Bologna vuol ripartire da un bolognese di adozione, Stefano Pioli, il quale conosce bene la società avendone allenato gli allievi. L’ex allenatore del Chievo e del Parma ha voglia di riscatto dopo essere stato esonerato dal Palermo ancor prima dell’inizio del campionato, e così i felsinei hanno trovato in lui l’uomo giusto per uscire dall’impasse dell’ultimo posto in classifica con appena un punto messo in cantiere.

Ma ciò che davvero non va in questo Bologna è la gestione societaria. Una pecca ammessa dallo stesso presidente Guaraldi che ha definito “dilettantesca” la gestione fino a questo momento. Ammette di aver sbagliato ad assumere e subito dopo licenziare i dirigenti Bagni e Pedrelli, come ha sbagliato molto in campagna acquisti. Secondo lui infatti, anche se a pagare è sempre l’allenatore, è la squadra la vera responsabile di questa situazione tragica, ma si rende anche conto che è più facile cambiare il tecnico piuttosto che un’intera rosa.

Luis Enrique vuole i tre punti, ma teme l’Atalanta

Promette bene il primo anticipo della sesta giornata di campionato tra una Roma rinfrancata dalla vittoria esterna sul campo del Parma ed un’Atalanta che viaggia a mille e che senza il calcio scommesse si sarebbe potuta concedere il lusso di guardare tutti dall’alto in basso. Luis Enrique è ottimista e vuole conquistare la prima vittoria davanti ai propri tifosi:

Noi arrivamo dopo la prima vittoria, arrivata in trasferta, e dopo una settimana di allenamento che ritengo interessante. Giocheremo all’attacco e senza concessioni all’avversario, come sempre Per noi sarà importante domani cercare la simbiosi con i nostri tifosi. Vogliamo vincere la prima partita in casa per loro.