Barcellona – Real, Mourinho insulta l’arbitro in garage

Gli anni passano, le situazioni cambiano, ma Josè Mourinho rimane sempre lo stesso. Lo Special One non riesce proprio a digerire la superiorità del Barcellona ed ogni scusa diventa buona per attaccare gli odiati rivali. A dire il vero, nel Clasico di ieri sera il suo Real avrebbe meritato qualcosa di più del 2-2, ma ciò non giustifica il comportamento dell’uomo di Setubal, che a fine gara ha atteso l’arbitro Teixeira nel garage del Camp Nou per vomitargli addosso tutto il proprio risentimento:

Vai artista, ti piace fregare i professionisti…

Mourinho ripensa all’Inter, ma anche lì è sfida con Guardiola

Un commentatore d’eccezione, Diego Armando Maradona, pochi giorni fa aveva spiegato che secondo lui se Guardiola lascerà il Barcellona, lo farà per andare all’Inter. E siccome il tecnico catalano ogni anno lascia trapelare la possibilità che quella possa essere l’ultima stagione in blaugrana, in molti hanno pensato che la prossima stagione potrebbe tornare in Italia dove ha militato da calciatore.

Ma anche Mourinho è sempre più accostato alla panchina dell’Inter. Di un suo addio si era parlato già nei giorni scorsi dopo il litigio con Sergio Ramos, ed in seguito alle polemiche con gli organi di stampa che ormai non lo sopportano più.

Mourinho chiama la Premier, via dal Real entro due anni

Ancora un paio di stagioni e poi sarà Premier League. E’ lo stesso José Mourinho ad annunciarlo in un’intervista rilasciata ieri dalla BBC. L’ex tecnico dell’Inter non ha mai nascosto il suo amore per il campionato inglese, ribadito ulteriormente davanti ai microfoni dell’emittente britannica, ed anche se riconosce di allenare il più grande club del mondo, non se la sente di rimanerci tutta la vita.

Il suo obiettivo è di tornare al Chelsea e fare un po’ come Ferguson che allena sempre lo stesso club da oltre un quarto di secolo, ma conoscendo Abramovich questa impresa non sarà molto semplice. Ed infatti Mourinho non ha detto chiaramente che tornerà a Londra, ma solo di voler tornare in Premier. Che siano confermate le voci che lo vogliono sulla panchina proprio di Ferguson quando il tecnico scozzese andrà in pensione?

Prandelli chiama Di Natale

Mancano pochi mesi all’Europeo del 2012 e Cesare Prandelli si ritrova costretto a cercare delle valide alternative alla coppia d’attacco Rossi-Cassano, che tanto bene ha fatto in fase di qualificazione. Inutile dire che si spera di recuperare sia l’attaccante del Villareal che il fantasista del Milan in vista della kermesse continentale, ma intanto occorre provare tutte le alternative, così da essere preparati ad ogni evenienza. Il selezionatore azzurro vuole regalare una possibilità a Totò Di Natale, che – nonostante il passare degli anni – continua a dimostrare di essere un ottimo goleador.

L’attaccante dell’Udinese era stato messo da parte da Prandelli proprio a causa della carta di identità, sebbene fossero in molti a chiederne a gran voce la convocazione. Ebbene, alla luce di questo inizio stagione estremamente positivo per il capitano bianconero, il ct azzurro ha deciso finalmente di rompere gli indugi, rivelando che Di Natale farà parte della comitiva azzurra per l’amichevole contro gli Usa del prossimo 27 febbraio.

Ancelotti andrà al PSG

Un allenatore del suo calibro non poteva di certo rimanere senza panchina, e così in questi ultimi mesi si sono fatte tante illazioni sul futuro di Carlo Ancelotti. C’era chi lo vedeva ancora in Premier League, chi sulla panchina della Roma, ed invece nulla di tutto questo, l’ex allenatore del Chelsea andrà al Paris St. Germain.

Ufficialmente il tecnico è ancora Koumbarè (anche se l’esonero è cosa fatta), ma gli scarsi risultati, specialmente in campo europeo dove la sua squadra è stata eliminata sin dalla fase a gironi, hanno fatto storcere il naso agli sceicchi che nella scorsa finestra di mercato avevano speso un centinaio di milioni di euro per comporre uno squadrone, e che praticamente da subito avevano messo pressione all’allenatore.

Zamparini: “Mangia non ha retto la pressione”

Devis Mangia sperava di festeggiare il Natale alla guida del Palermo, tanto che nella conferenza stampa dello scorso sabato si era presentato con un bel panettone in mano. Eccesso di sicurezza o scaramanzia? Difficile da dire, ma l’unica certezza è la sconfitta nel derby di Catania, l’ennesima in trasferta nel derby siciliano, l’ennesima stagionale lontano dal Barbera.

Inevitabile la presa di posizione di Maurizio Zamparini, che dopo una notte di tormento ha deciso di cambiare guida tecnica, concedendo le ferie anticipate a Devis Mangia ed affidando la squadra a Bortolo Mutti, nella speranza che il nuovo allenatore possa dare una scossa alla squadra e svegliarla dal torpore che la coglie ogni qualvolta sale su un aereo per affrontare una trasferta. Il patron rosanero giustifica la decisione con la mancanza di esperienza e l’incapacità di reggere la pressione da parte del tecnico uscente:

Sono mancati giocatori importanti. A gennaio faremo quello che serve per migliorare. Mentre le altre squadre sono in crescita noi stiamo peggiorando. La squadra non ha un’anima in questo momento, l’allenatore giovane non ha retto la pressione forte.

Inter – Udinese 0-1, le interviste ai protagonisti

Ennesima sconfitta per l’Inter di Ranieri, che proprio non riesce a dimostrare continuità ed arranca in classifica come la peggiore delle provinciali. A girare il dito nella piaga questa volta è stata un’Udinese cinica, che ha saputo sfruttare bene le amnesie difensive nerazzurre, conquistando una vittoria che vale il primo posto momentaneo in classifica in compagnia del Milan. Il tecnico nerazzurro non sa più a quale santo votarsi:

Volevamo ottenere un altro risultato. Abbiamo spinto e abbiamo cercato di mettere in difficoltà l’Udinese. Però loro sono bravi. Ci hanno lasciato sfogare e ci hanno colpito in contropiede. Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e vedere quello che dobbiamo fare. Non è una delle stagioni più felici. Ma senza piangerci addosso dobbiamo continuare a lottare e avere fiducia in quello che stiamo facendo.

Napoli – Juventus 3-3, le interviste ai protagonisti

La Juventus mantiene l’imbattibilità stagionale e consolida la prima posizione in classifica, impattando 3-3 contro il Napoli al termine di una gara che non ha certo annoiato il pubblico del San Paolo. La Vecchia Signora è dunque da scudetto? Non provate a pronunciare quel termine in presenza di Antonio Conte, il quale però si dice orgoglioso dei suoi ragazzi al fischio finale del recupero dell’undicesima di campionato:

Da questa partita ho avuto delle risposte molto importanti a livello morale. Solo con un grande cuore abbiamo ottenuto questo pareggio ed abbiamo anche rischiato di portare a casa i tre punti. Il nostro inizio non è stato dei migliori, ci siamo adeguati in maniera soft al loro gioco: li volevamo lasciare sfogare, pur sapendo che sarebbero arrivati dalle nostre parti. Oggi però il Napoli avrebbe stroncato qualunque altra squadra. Invece noi con voglia e con forza di buttare il cuore oltre l’ostacolo abbiamo pareggiato. Sono veramente orgoglioso di questi ragazzi.

Lazio – Juventus 0-1, le interviste ai protagonisti

La Juventus sbanca l’Olimpico di Roma e mette in cascina tre punti fondamentali nella corsa verso il tricolore, riconquistando la testa della classifica, dopo il sorpasso momentaneo dell’Udinese. La Lazio ha cercato di fermare la corsa della Vecchia Signora, non riuscendo però ad andare oltre il palo colpito da Hernanes. ma come hanno vissuto la gara i protagonisti in campo ed in panchina. Antonio Conte si dice soddisfatto della prova offerta dai suoi:

Siamo contenti perché abbiamo vinto una partita contro una squadra molto forte. Loro lotteranno fino alla fine per i primi posti. E’ stata una prova di maturità, ma pur soffrendo siamo stati bravi a vincere la partita. C’è sempre da migliorare e tanto, ma c’è la soddisfazione di aver vinto. Siamo sempre stati in partita e non abbiamo mai smesso di cercare il secondo gol. Abbiamo vinto uno scontro diretto perché insieme a loro eravamo in testa alla classifica.

Chelsea: Villas Boas ad un passo dall’esonero, l’Inter ci fa un pensierino?

Il campionato era già andato da un po’, con il quarto posto in concomitanza con tante altre squadre dopo 12 giornate, ma soprattutto con 12 punti di distacco dalla capolista Manchester City. A complicare le cose è arrivata anche la sconfitta contro il Bayer Leverkusen di ieri sera che mette il Chelsea in una brutta situazione, dato che deve giocarsi il passaggio agli ottavi contro un Valencia in splendida forma.

Di certo Abramovich non poteva immaginare la scorsa estate, dopo aver speso 15 milioni per strapparlo al Porto, che Villas Boas si rivelasse un allenatore mediocre incapace di vincere nemmeno con una squadra da far invidia a quasi tutta Europa, e così potrebbe presto esonerarlo.

Prandelli: “Grande Balotelli e grande Italia”

Non è più l’Italia dei “piccoletti” e non lo sarà per un bel po’ di mesi, ma Cesare Prandelli ha saputo trovare ugualmente gli equilibri giusti nella prima gara di avvicinamento ad Euro 2012. L’impegno con la Polonia non si prospettava affatto facile, un po’ per il clima gelido e un po’ per la voglia dei padroni di casa di mostrare il meglio di sé in vista della kermesse continentale ospitata tra le mura amiche. Ma l’Italia – dopo una prima parte di gara in affanno – è riuscita ad imporre il proprio gioco, portando a casa uno 0-2 che fa morale. Buona la prova di Mario Balotelli, per la gioia del selezionatore italiano:

Mario ha fornito una prestazione molto importante , perché al di là del gol ha giocato un’ottima gara ed è sempre stato in partita come gli avevamo chiesto. Complimenti a Mario, ma anche alla squadra che ha disputato una bella partita.

Video: La conferenza stampa del Trap

Non so come la pensiate voi, ma davanti a sua maestà Giovanni Trapattoni ogni allenatore scompare. Ma chi è José Mourinho o Marcello Lippi davanti al Trap? 72 anni e non sentirli, l’uomo che ha vinto dieci titoli nazionali in quattro paesi diversi. L’unico allenatore ad aver vinto tutte le competizioni UEFA per club…

Io dire anche l’unico uomo che sia ricordato positivamente sia dagli juventini che dagli interisti – praticamente impossibile. Dopo le perle lasciate ai posteri durante la sua permanenza al Bayern Monaco, il nostro eroe decide di superare vette inarrivabili di comicità nelle sue conferenze stampa come Commissario Tecnico irlandese.

Prandelli chiama Abate e lascia fuori Di Natale

E’ tempo di esperimenti per Cesare Prandelli, che di colpo si è ritrovato a dover fare a meno di due pezzi da novanta, Giuseppe Rossi ed Antonio Cassano, i quali nelle ultime uscite della nazionale italiana avevano rappresentato l’attacco titolare. Entrambi i calciatori sono fuori dai giochi almeno per 4-6 mesi ed al momento è difficile ipotizzare il loro pieno recupero in vista degli Europei del prossimo anno.

Il ct azzurro tenta allora di correre ai ripari, nella speranza di trovare delle valide alternative all’attacco titolare, nel caso in cui la coppia di “bassotti” non riesca a rientrare in tempo per la kermesse continentale del 2012. In questo senso Prandelli benedice la doppia amichevole della prossima settimana, quando l’Italia si troverà ad affrontare la Polonia e l’Uruguay. Per l’occasione, il ct rispolvera volti noti, come Matri e Pepe, e regala la gioia della prima convocazione in azzurro ad Abate. Nessuna speranza invece per Totò Di Natale, che continua a restare al di fuori del giro azzurro, nonostante la mole di reti siglate con la maglia dell’Udinese.