Catania-Iraklis, altra sospensione per rissa

Ma una volta non si chiamavano amichevoli? Sembra che questa parola ormai abbia perso di significato in quanto se una volta ci può stare che due squadre troppo nervose finiscano con il picchiarsi in campo, due volte in pochi giorni comincia a diventare davvero troppo. Bisogna trovare dei responsabili, che possono essere nell’ambiente che fa sembrare anche un’amichevole la finale di Champions League, o forse in una classe arbitrale non all’altezza.

E sembra che sia questa seconda opzione alla base della rissa di ieri tra Catania e Iraklis, dato che il signor Villa contribuisce a far accendere gli animi non fischiando mai nemmeno le entrate peggiori, e permettendo così che i calciatori si innervosiscano. E così capita che Jakob rifili due testate a Bellusci, ma l’arbitro non fischia mai; due falli bruttissimi a centrocampo su Biagianti non subiscono provvedimenti e Maxi Lopez non viene redarguito quando per tutta la gara litiga ininterrottamente con l’allenatore avversario.

Così non ci dobbiamo stupire se gli animi in campo si accendono e al 70′, dopo l’ennesimo fallaccio a centrocampo, il catanese Barrientos reagisce beccandosi il cartellino rosso. Apriti cielo: volano botte e spintoni, entra in campo lo staff tecnico di entrambe le squadre, ma ormai è tardi. L’arbitro manda tutti a casa con 20 minuti d’anticipo. Uno spettacolo che ci sarebbe piaciuto evitare.

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