E sei! Dopo venti giornate di campionato tante sono le panchine saltate in Serie A, l’ultima delle quali arrivata un po’ come un fulmine a ciel sereno, considerando che l’allenatore in questione ha regolarmente svolto il proprio compito fino alla seduta pomeridiana di oggi, prima di lasciare l’incarico. Parliamo di Marco Giampaolo, mister del Catania, che tanti complimenti aveva ricevuto per il ruolino di marcia interno della sua squadra e per i ventuno punti totali conquistati al giro di boa (22, dopo l’ultima gara interna contro il Chievo). A rendere nota la decisione è la stessa società etnea con una nota:
Il Calcio Catania S.p.A. e l’allenatore Marco Giampaolo dichiarano congiuntamente di risolvere il rapporto contrattuale in essere fra le parti. Preso atto della bontà del lavoro fin qui svolto, il Calcio Catania augura al tecnico e al suo staff le migliori fortune sportive.
Giampaolo è dunque il sesto allenatore rimosso da una panchina di Serie A e va ad aggiungersi a Colomba del Bologna, Gasperini del Genoa, Bisoli del Cagliari, Iachini del Brescia e Benitez dell’Inter. Ma questa volta si tratta di un addio inatteso, se si considera – come detto in precedenza – che fino al pomeriggio di oggi il tecnico del Catania ha regolarmente svolto la sua seduta di allenamento alla guida della squadra. Dopo le 19 è arrivata poi la convocazione nella sede del club e – dopo una riunione durata una trentina di minuti – è arrivata la comunicazione della società, che parla di rescissione consensuale.
Il motivo di tale decisione? Pare che gli ultimi risultati del Catania abbiano influito solo marginalmente e che invece la separazione sia da attribuire al cattivo rapporto del tecnico con l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco. Per il dopo Giampaolo si fanno i nomi di Colomba, Cosmi, De Biasi, Cagni o – perché no? – Zenga, già allenatore del Catania prima del gran tradimento che lo portò sulla panca del Palermo.