Il Flamengo farebbe carte false pur di fargli terminare la carriera in patria. Lo corteggia e lo coccola dallo scorso inverno, da quando cioè il Fenomeno è tornato nell’amato Brasile per recuperare dall’ennesimo grave infortunio della sua carriera. Per convincerlo a restare la squadra di Rio de Janeiro gli ha addirittura offerto la possibilità di completare la convalescenza all’interno dei suoi impianti sportivi, in attesa di una sua decisione sul futuro prossimo.
Ma Ronaldo non ha messo da parte l’idea di tornare a giocare in Europa, nel calcio che conta, dove avrebbe maggior visibilità a livello internazionale. E così periodicamente si torna a parlare del suo futuro, specie ora che il ginocchio è quasi completamente a posto dopo l’intervento di qualche mese fa.
Ed ecco avanzare la possibilità di vestire la maglia del Manchester City, appena acquistato dagli arabi e in cerca di visiblità e successi in campo nazionale ed europeo. Ronaldo si è detto entusista all’idea di formare con Robinho una coppia da 50 gol a stagione, ma non vuole mettere limiti alla provvidenza ed ora lancia segnali di stima verso una grande del calcio continentale, il Paris Saint Germain.
Adoro Parigi. Ho un appartamento lì e ci vado spesso. Il Paris Saint Germain è una società che sta mettendo in piedi un bel progetto. Ha acquistato dei buoni giocatori e ha costruito una squadra in grado di conquistare il titolo.
Come a dire: se mi chiamate, vengo anche su una gamba sola, alla faccia degli arabi e del l’ingaggio multimilionario nella terra di Sua Maestà. Ma il problema di Ronaldo pare essere proprio il cachet mensile (o annuale, se preferite) giudicato da molti troppo alto per un giocatore che tra qualche giorno soffierà sulla sua trentaduesima candelina, considerando poi che stiamo parlando di un atleta che ha dimostrato in passato di avere dei tendini fin troppo fragili, per affrontare un campionato di grande livello.
Chiunque si interessi alle sue prestazioni non può non mettere in conto il rischio di ritrovarsi in casa un giocatore a mezzo servizio. Lui si dice ottimista riguardo al futuro ed è certo di tornare a giocare come prima, ma se voi foste il presidente di un club, accettereste la scommessa? Aspettiamoci di vivere l’ennesimo tormentone del calciomercato: da qui a gennaio ce n’è di tempo per chiacchierare allegramente.
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