Real e Chelsea, quando il fair play finanziario non vale

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Ormai siamo vicini all’entrata in vigore del fair play finanziario. Le nuove regole volute da Platini per fermare le spese folli nel calcio diventeranno realtà dalla prossima stagione. Nonostante questo però alcuni club sembrano non volerne sapere di rispettarle. Una di queste è il Chelsea, un club capace di spendere quasi 100 milioni nel cosiddetto “mercato di riparazione” di gennaio dello scorso anno e che nell’ultima estate ha speso la bellezza di 112 milioni. Tra tre mesi ci riproverà e l’indiziato speciale è Radamel Falcao.

Esploso definitivamente a fine agosto, è considerato uno degli attaccanti più forti del mondo. All’Atletico Madrid lo sanno benissimo e perciò gli hanno affibiato una clausola rescissoria spaventosa: 60 milioni di euro. Siccome il club non ha intenzione di trattare, ecco che il Chelsea si è detto disponibile a pagarla per intero. Dopo i vari buchi di bilancio il Chelsea, insieme al Manchester City e al PSG, è uno dei club che maggiormente rischia di rimanere fuori dalle competizioni europee in caso di superamento dei parametri della Uefa.

 REAL MADRID – Ma ancora peggio fa il Real Madrid. Il calcio spagnolo, e la Spagna in generale, è letteralmente al collasso, ma secondo i tabloid britannici il club di Mourinho si è detto disponibile a spendere 50 milioni di sterline, 62 milioni di euro, non per un attaccante da 40 gol a stagione, ma per un terzino. E’ vero che è il più forte del mondo, ma spendere certe cifre per Gareth Bale sembra davvero una follia. Anche il Real è in bilico, ed i forti incassi di marketing lo tengono a galla. Ma una spesa del genere rischia di farlo affondare. A meno che non venga venduto, come si diceva tempo fa, Cristiano Ronaldo. Ma a quel punto non crediamo che i blancos ci guadagnerebbero tanto nello scambio.

Photo Credits | Getty Images

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