Al Napoli è arrivato Michu che ha dichiarato di voler segnare tantissimi goal quest’anno con la selezione partenopea. Il patron del Napoli, non a caso, dice di puntare allo scudetto. Ma che giocatore è Michu?
Lo chiamano tutti Michu e sembra quasi il nome di un personaggio fantastico, in realtà è un nomignolo. Il nome di battesimo di questo calciatore spagnolo è Miguel Pérez Cuesta. Aurelio De Laurentiis si è detto entusiasta dell’arrivo di Michu e ha approfittato della sua presentazione per fare qualche precisazione su Mazzarri.
Fu proprio De Laurentiss a cercare Mazzarri per sostituire Donadoni e poi a chiedergli di restare quando voleva andare via. La stima per questo allenatore è fuori discussione e a Mazzarri si può giustificare anche il non acquisto di Verratti: in fondo non poteva entrare nel modulo scelto per la squadra.
De Laurentiis dice di puntare allo scudetto e di farlo con acquisti mirati. Il voler cambiare sempre a tutti costi la squadra, anche la migliore, denota insicurezza. Secondo il patron del Napoli non è acquistando i grandi nomi che si scalano le classifiche, insomma nella capitale partenopea arrivano soltanto i top player.
Tra questi c’è per l’appunto Michu, ben conosciuto da Rafa Benitez. Il giocatore si è presentato dopo il ritiro dicendo di essere stato accolto da un gruppo fantastico, di altissimo livello, dove è riuscito a trovarsi subito a proprio agio. Il Napoli avrà grandi avversari, dalla Juve, alla Roma, dal Milan all’Inter, fino alla Fiorentina. La battaglia è assicurata e Michu promette di fare bene. Il suo obiettivo è fare tanti goal ma la prima cosa che intende fare è mettersi a disposizione.
Le sue parole a riguardo sono state divertenti:
“Vorrei segnare tantissimi gol, ma innanzitutto mi metto a disposizione. Metto pure i guanti da portiere, se serve. Mi trovo meglio dietro il centravanti. Ma punta o trequartista è lo stesso Premier, Liga e Serie A sono campionati diversi tra di loro.”
Nella passata stagione Michu è stato vittima di un infortunio ma adesso questo incidente di percorso è ormai alle spalle. Il fatto di ribadirlo però, sottolineando con umiltà la voglia di essere a completa disposizione della squadra e del tecnico, non tradisce forse un po’ d’insicurezza sul recupero completo?