Ormai è chiaro, Didier Drogba se ne vuole andare da Londra. La recente dichiarazione, riportata anche su queste pagine, in cui dichiarava di aspettarsi “qualcosa di bello per il 2009” è stata solo una delle tante gocce che hanno fatto traboccare il vaso. Un vaso molto ricco, tant’è che Peter Kenyon, presidente della squadra, ha deciso di renderlo un pò più leggero con una multa da capogiro: 100 mila sterline.
In euro sarebbero circa 103 mila, un’enormità per chiunque, ma non per un calciatore che guadagna questa cifra in una settimana. Sicuramente a far decidere sulla multa non sono state tanto le dichiarazioni di Drogba (motivazione ufficiale), ma il gioco “scorretto” che sta portando avanti da mesi per farsi cedere, e poi soprattutto per la cattiva luce in cui ha messo il club finora.
Riavvolgendo il nastro dei ricordi infatti, troviamo dichiarazioni dell’ivoriano, poche settimane dopo l’inizio del campionato, in cui diceva che Mourinho era il miglior allenatore che avesse mai avuto (arrivate poco dopo l’interessamento dell’Inter nei suoi confronti). Poi arrivò il grave infortunio, in cui le sue dichiarazioni si sprecarono, e tra cui emersero le critiche a Scolari sui metodi di lavoro non adeguati, ed infine l’ammissione che gli ultimi 5 mesi sono stati i peggiori della sua carriera.
A peggiorare le cose ci si è messa prima la clamorosa squalifica per il dito medio e il lancio di monetine verso un tifoso, e poi la morte della nonna. Capitolo abbastanza controverso della sua vita recente, in quanto lui accusa la società di non essergli stato abbastanza vicino in quel momento, mentre lo stesso Kenyon ribadisce che Abramovich gli mise a disposizione un jet privato per farlo arrivare in Costa d’Avorio in tempo per il funerale. Più vicini di così era impossibile. E così, dopo la dichiarazione di poca motivazione nel continuare a giocare a calcio, e le continue rimostranze nei confronti di Scolari, Kenyon non ce l’ha fatta più e gli ha presentato un conto piuttosto salato. Secondo il Sun, che ha riportato la notizia, questa sarebbe l’ultima spinta al giocatore tra le braccia del suo maestro Mourinho. Ed è inutile che lui continua a parlare di Owen all’Inter, tanto sanno già tutti chi effettivamente sbarcherà a Milano nelle prossime settimane, o al massimo a giugno.
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