Ricardo Kakà è una pedina indispensabile nell’economia del gioco del Real Madrid? No, a giudicare dalla scorsa stagione, quando il brasiliano è stato spesso limitato dai noti problemi di pubalgia, che tante polemiche hanno scatenato anche nei confronti del Milan, vecchio proprietario del cartellino del calciatore. E, guai fisici a parte, pare che Josè Mourinho, neo tecnico delle merengues, non sia affatto convinto dell’importanza del centrocampista, al punto che spesso il nome di Kakà è finito nella lista dei possibili partenti.
Solo indiscrezioni create ad arte dai giornalisti per aumentare il numero delle copie vendute? Fino a ieri sembrava di si, ma oggi pare che la situazione sia più definita, come riporta il Sunday Times. A sentire il tabloid britannico, lo Special One avrebbe dato l’ok per la cessione di Kakà, o almeno per la metà del suo cartellino, per avere poi dei soldi freschi da investire nel calciomercato. Di squadre interessate all’ex milanista ce ne sono parecchie, a cominciare dal Chelsea dell’ex mentore Carletto Ancellotti, fino al Manchester City, che qualche tempo fa arrivò ad un passo dal brasiliano, per poi veder sfumare la trattativa all’ultimo minuto.
All’epoca Kakà voleva solo il Real Madrid, convinto di poter rinverdire i fasti del passato alla corte di Florentino Perez. Ma l’ultima stagione non gli ha dato ragione, visto che la squadra di fenomeni messa su dalle merengues non è riuscita a sollevare neanche un trofeo. E anche a livello personale il brasiliano non ne è uscito soddisfatto, non essendo riuscito quasi mai ad essere determinante come avrebbe voluto. Insomma, forse la soluzione migliore per tutti è quella della cessione, come vorrebbe Mourinho.
Ipotesi possibile? Si, se si considera che lo Special One punta ad Ozil, una delle rivelazioni tedesche all’ultimo mondiale. Al momento pare che il centrocampista del Werder Brema non voglia saperne di lasciare la Germania, ma di fronte ad una buona offerta dei blancos chissà che la situazione non possa cambiare, così come il futuro di Kakà.