Con Ringhio non si può mai dire, è senza dubbio uno dei calciatori più incredibili della storia del calcio. Più volte dato in partenza, e sempre rimasto, più volte dato per finito e sempre risorto. Ieri forse ha messo la parola fine al suo matrimonio con il Milan.
In seguito ai festeggiamenti per il diciottesimo scudetto, le domande rivolte a lui non potevano che riguardare il suo futuro. Un futuro russo, visto che come lo stesso centrocampista ha ammesso, si tratta di grossissime cifre (pensavo di essere su Scherzi a Parte, ha confessato), e a 33 anni non si possono far sfuggire certi treni.
Gattuso, tra i tanti alti e bassi della sua carriera, è stato sul punto di essere quasi regalato all’Olympiakos lo scorso anno, ma fu Allegri a fargli cambiare idea. Ora è tornato titolare in un centrocampo che molto probabilmente il prossimo anno perderà due pezzi da novanta come Ambrosini e Pirlo, ma il dilemma è amletico. Di fronte si trova un bivio: rimanere nella sua squadra del cuore, il Milan, per il tredicesimo anno consecutivo a fare un po’ panchina e un po’ campo, oppure “scendere di livello”, andare a giocare all’Anzhi che sta comprando tutti gli ex campioni mondiali, giocando da titolare ma soprattutto riempito d’oro? Sceglierà la sua famiglia, ha ammesso, e di certo sarà una scelta dura.