Marco Giampaolo torna in serie A e lo fa come tecnico dell’Empoli. Ha 48 anni e finalmente si sente a casa. È come se gli avessero annullato un ergastolo, dice, e la metafora giudiziaria usata davanti alle telecamere testimonia che i trascorsi sportivi l’hanno segnato parecchio.
La dichiarazione di Giampaolo che siede oggi sulla panchina dell’Empoli:
E’ come se mi avessero tolto l’ergastolo.Sono preparato, dobbiamo avere la capacità di pensare che questo è un nuovo anno. Sono ancora in libertà condizionale. La società mi ha dato una grande opportunità, ma non so come è cambiato il campionato…
Prende e chiede tempo Giampaolo che torna in A dopo 4 anni, era il 30 ottobre 2011 quando, dopo la sconfitta 2-0 a Parma, il Cesena lo manda via. La sua carriera è stata tribolata e adesso sembra giunta ad una stazione accogliente più che al capolinea. Il riepilogo è della Gazzetta dello sport:
ORGOGLIO E DIGNITA’ Tribolata e non banale anche la vita di Giampaolo, svizzero di nascita. Con quella faccia d’attore, gli occhi di Al Pacino. Figlio di un muratore e di un’operaia, amava raccontare di essere stato «un giocatore mediocre che ha sempre lottato a testa bassa». Comincia ad allenare ad Ascoli, come finto vice di Silva. Finto, nel senso che non ha il patentino, ma il vero allenatore è lui. La Federazione se ne accorge, lo squalifica per un paio di mesi. Già a 23 anni si sentiva un allenatore in campo, chiedeva spiegazioni, prendeva appunti. Un vero secchione, «uno da grande squadra», pronostica Galeone. Nel 2006 va a Cagliari. Cellino lo caccia, lo richiama a febbraio, lo ricaccia in novembre, lo richiama in dicembre, ma lui toglie il disturbo: “L’orgoglio e la dignità non hanno prezzo”.IL TRENO Nel giugno 2009, la carriera di Giampaolo potrebbe svoltare: ha appena chiuso un buon campionato col Siena portato alla salvezza con 44 punti. La Juve lo cerca per il dopo Ranieri, sembra fatta, poi la scelta cade su Ferrara. “E’ stato un treno che è passato e forse non passerà più”, commenta. In quelle settimane gli arrivano i complimenti di Fabio Capello, c.t. della Russia: «Il miglior allenatore rimasto in Italia è Giampaolo. Ma l’hanno esonerato…» Un’ investitura che sembra una beffa. Resta a Siena e in autunno infila un altro esonero. Poi Catania e Cesena, altre due esperienze finite male. E quindi cos’ha fatto in questi 4 anni senza A? Sta fermo, poi scende in B, a Brescia, ma si scontra subito con gli ultrà, si dimette, sparisce: un caso. L’anno scorso, scende ancora: Cremonese in Prima divisione. E mentre qualcuno si chiede chi l’ha visto?, arriva la chiamata dell’Empoli, la sorpresa dell’ultimo torneo mutilata dal mercato.