Beckham si, Beckham no, Beckham forse: il tormentone è destinato a continuare ancora per molto, in attesa che i Los Angeles Galaxy si decidano ad assecondare la volontà del giocatore, lasciandolo libero di decidere sul suo futuro. A neanche un mese dall’esordio, lui sembra intenzionato più che mai a terminare la stagione in maglia rossonera, confortato dalle ottime prestazioni (con tanto di gol) che va via via inanellando.
L’Inghilterra non è poi così lontana e non solo dal punto di vista geografico. Questa sera il suo nome dovrebbe essere tra quelli sciorinati da Capello per l’amichevole di mercoledì contro la Spagna e Beck sa benissimo che la possibilità di giocare in nazionale è figlia della sua presenza in un campionato di alto livello. Al diavolo il marketing ed i contratti milionari dunque, di fronte alla chance di giocarsi da protagonista il prossimo mondiale.
Ma non è tutto semplice come potrebbe sembrare e, se prima lo scoglio maggiore da superare si chiamava Victoria Beckham (per niente allettata dall’idea di trasferirsi nel Belpaese), ora il nodo da sciogliere risponde al nome di Tim Leiweke, amministratore delegato della AEG, proprietaria del club californiano.
Abbiamo appena ricevuto un’offerta e l’abbiamo respinta. Se David vuole finire la stagione al Milan e se il Milan indennizza i Galaxy, in modo che noi non subiamo danni per quanto riguarda i tifosi e la squadra, ne parleremo.
Questa la posizione dei Galaxy, che non chiudono definitivamente le porte alla trattativa, pur restando nella condizione privilegiata di chi può permettersi il lusso di stabilire le regole del gioco. Come finirà? In casa Milan c’è ottimismo e lo stesso giocatore ha convocato una sorta di summit familiare, chiamando a raccolta moglie, figli, genitori e suoceri (tutti presenti questa sera sulle tribune del Meazza), per decidere tutti insieme appassionatamente il da farsi. Non che Beckham abbia bisogno del benestare dell’intera tribù, ma lo sbarco a Milano dei parenti lascia presagire l’ennesimo cambio radicale di vita.
Volete saperne di più? Beh, non dovete far altro che pazientare qualche giorno, almeno fin quando Galliani & Co. non si decideranno ad accontentare le richieste del club americano.