È bastata una battuta del sua agente, Mino Raiola, pronunciata qualche giorno fa per scatenare un putiferio. “Ibra alla Juve? Niente è impossibile”. Apparentemente una boutade delle sue, ma che è stata presa talmente sul serio da farla diventare vera. Ma è possibile che 7 anni dopo il divorzio traumatico per Calciopoli lo svedese possa tornare? E davvero i tifosi lo accoglierebbero a braccia aperte dopo il “tradimento” con l’Inter?
PERCHÉ SI – Stiamo ai fatti. Ibra a Parigi non si trova bene. Non ha ancora imparato la lingua, la gente non lo venera come accadeva in Italia, e nonostante segni a raffica (22 gol in 27 partite) continua a far capire in tutti i modi che non ha molta intenzione di rimanere in Francia. Anzi, continua a ribadire che è l’Italia la sua seconda casa. Il suo ingaggio però non è alla portata di tutti, ed al momento in Italia solo la Juve può permettersi di spendere un po’ di più. Inoltre i bianconeri sono il prototipo di quello squadrone che tanto piace ad Ibra, e gli manca proprio una punta che fa i gol, anche se con Llorente in teoria dovrebbero stare a posto. Inoltre il PSG potrebbe liberarsene qualora dovesse trovare l’accordo col Manchester United per Rooney.
PERCHÉ NO – Ma c’è anche l’altro lato della medaglia. A parte il punto di vista dei tifosi che non sono contenti dell’atteggiamento dello svedese di diversi anni fa, a limitare la trattativa c’è l’ingaggio attuale (14 milioni l’anno) che dev’essere necessariamente spalmato, ed il costo del cartellino. Se gli sceicchi accettassero una forte riduzione, diciamo intorno ai 10 milioni, se ne potrebbe parlare, altrimenti tanto vale investire tutto quel denaro in un giocatore più giovane. I buoni rapporti con Raiola potrebbero far incontrare le due esigenze, certo è che sarebbe davvero un’ipotesi clamorosa. A nostro parere è un’affare che non andrà mai in porto, ma come dice lo stesso Raiola, niente è impossibile.
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