Le voci sul suo futuro si inseguono e cambiano ogni giorno, ma una cosa è sicura: Antonio Cassano non vestirà più la maglia della Sampdoria. La verifica di ieri con l’Arbitrato è stata rimandata a domani, massimo giovedì, e dunque entro questa settimana si saprà se il talento barese vedrà rescisso il suo contratto oppure no. In caso ciò non avvenisse, Garrone è stato molto chiaro: lo venderò. Il problema ora è: a chi?
L’Inter sembra essere la squadra in pole position, e secondo la modesta opinione del sottoscritto è lì che finirà. Milito o non Milito, Cassano offrirebbe l’imperdibile occasione di poter lasciare Eto’o al centro dell’attacco, come piace a lui, e far fare all’ex doriano la spalla proprio nel ruolo che al camerunense non va molto a genio, cioè quello di esterno sinistro che scende fino alla linea di centrocampo, ma si fa trovare pronto in area. Il tutto senza spendere un solo euro, tema su cui Moratti si è dimostrato fin troppo sensibile negli ultimi due anni. Cassano è poi interista di fede calcistica, e alla resa dei conti un dettaglio come questo può contare.
Al secondo posto, in questa sorta di graduatoria di possibilità, c’è il Milan, rientrato ultimamente in gioco dopo qualche settimana in cui sembrava aver abbandonato la corsa. Anche ai rossoneri Cassano serve molto, anche se meno che all’Inter. La presenza di Cassano però sbloccherebbe molte questioni: permetterebbe a Ronaldinho di partire (se si lasciasse scadere il contratto andrebbe a Los Angeles ed il Milan non vedrebbe un euro, mentre se si vendesse a gennaio al Liverpool qualche milioncino i rossoneri potrebbero incamerarlo); darebbe più tempo e calma a Pato per recuperare dall’infortunio, lascerebbe Paloschi al Parma, per la gioia del calciatore e di Ghirardi, e sostituirebbe Inzaghi senza che Galliani debba trovare i 15 milioni circa che ci vogliono per Matri. Inoltre anche qui rientra il discorso del parametro zero, che per una squadra costretta a fare i salti mortali per ingaggiare i calciatori è un aspetto non secondario.
La pista Juve sembra essersi definitivamente raffreddata. Del Piero ha deciso di rinnovare, e ci sarebbe anche Quagliarella in quel ruolo, mentre i bianconeri sono alla ricerca di una punta centrale. Il discorso del parametro zero potrebbe solleticare l’idea, ma prendere l’ennesima seconda punta sembra uno spreco, e l’unica possibilità di ingaggiarlo sarebbe a giugno, nel momento in cui si dovesse scegliere se riscattare Quagliarella o prendere Cassano. Ma a gennaio sembra proprio che la Juve sia fuori dai giochi.
E poi c’è il gruppetto di quelle che stanno a guardare. Zamparini ha detto no, finché a Palermo c’è Pastore per Cassano non c’è spazio; Lotito pure, con Zarate in crescita l’acquisto di Cassano, che peraltro avrebbe uno stipendio importante che al patron biancoceleste non va giù, sarebbe inutile; il Napoli cerca solo difensori; niente da fare nemmeno per il Genoa, nonostante il calciatore gradisca la città, non passerebbe mai agli odiati cugini. Rimangono in piedi le piste Fiorentina e Parma. Tra le due, sono questi ultimi i più interessati, specialmente se a gennaio il Milan dovesse richiamare Paloschi. Parma è relativamente vicina a Genova, dove rimarrebbero moglie e figlio di Fantantonio, e questo aspetto pare non essere secondario. Per quanto riguarda i viola, le speranze sono ridotte al lumicino, visto che tra un paio di mesi si dovrebbe rivedere Jovetic. Intanto Ljaijc sta crescendo e Mutu sta tornando ai suoi livelli, quindi accollarsi un ingaggio così oneroso diventa una possibilità molto remota. Fuori discussione, almeno per ora, la pista estera.