Dove finirà Kakà a giugno? Per ora l’unica cosa certa è che non giocherà più nel Real Madrid. Sapere dove finirà è un altro paio di maniche. Il Milan non può, o non vuole spendere tanto:
Ricardinho guadagna troppo, anche perchè in Spagna si pagano meno imposte. Mi dispiace abbia dei problemi a Madrid, ma se vuole ritornare, deve ridurre i suoi emolumenti in maniera sostanziale.
Dicendo così Adriano Galliani, dimostra ancora una volta di essere un dirigente di valore, perché rilancia i rumori di un ritorno del calciatore brasiliano, fissando indirettamente le condizioni alle quali i rossoneri sono disposti a lanciare una trattativa.
Al Real Madrid, il nazionale brasiliano ha uno stipendio di 10 milioni di euro netti all’anno, e il suo contratto scade il 30 giugno del 2015. Per di più la Casa Blanca gli ha ceduto il godimento dei diritti d’immagine.
A questi soldi bisognerebbe aggiungere i soldi da versare nelle casse del Real: finora la squadra madrilena ha ricevuto un’offerta di 45 milioni di euro dal Rubin Kazan.
In totale la somma da spendere sarebbe inaccessibile per le finanze rossonere, in particolare a causa della prossima instaurazione del fair play finanziario. Come dice Galliani:
Nel 2012, si potrà spendere solo quello che si incassa.
La sola possibilità per i rossoneri di riavere Kakà sarebbe quella di ripetere l’operazione compiuta con Ibrahimovic. E’ però molto difficile che Florentino Pérez, visto il bilancio del suo club, possa accettare.
A queste considerazioni si aggiungono quelle sull’utilizzo del giocatore. Se arrivasse Kakà, dopo aver già acquistato Robinho – e ricordando che il Milan dispone anche di Pato -, si finirebbe per avere giocatori molto simili. E’ molto più logico pensare di riscattare Kevin Prince Boateng, che può permettere di cambiare le carte in tavola.
Tutte queste logiche considerazioni potrebbero cambiare nel momento in cui scendesse in campo Silvio Berlusconi. Magari si lascia trasportare dal sentimento e apre il portafoglio…