Anche il Milan piomba su Verratti. Dopo Juventus, Napoli e Roma, anche i rossoneri potrebbero ora entrare nella folta schiera di società interessate al giovane regista del PSG. Le parole del dopo gara con la nazionale (“mi piacerebbe tornare a giocare in Italia”) hanno prodotto un terremoto in Serie A, ed una scossa è arrivata fino a Parigi dove il suo allenatore Ancelotti non l’ha presa benissimo. Ma cerchiamo di capire meglio la situazione.
Al momento, se ci fosse una graduatoria delle squadre che hanno più probabilità di ingaggiarlo, sarebbe la Juve in vetta, seguita nell’ordine da Milan, Napoli e Roma. I bianconeri avevano già un mezzo accordo col calciatore l’estate scorsa, e quindi lui già aveva cominciato ad entrare nell’ottica di vestire il bianconero. Il PSG, si sa, non ha bisogno di soldi, e preferirebbe perciò una contropartita tecnica.
GLI SCAMBI – La Juve potrebbe offrire Lichtsteiner più una decina di milioni per Verratti, o in alternativa Vidal, ma stavolta i 10 milioni sarebbero i francesi a doverli sborsare. Il Milan sfrutterebbe i buoni rapporti con Leonardo e la società che la scorsa estate ingaggiò Ibrahimovic e Thiago Silva, e questo potrebbe far pendere l’ago della bilancia verso i rossoneri. I 20-25 milioni che gli emiri chiedono non sono in discussione, ma i rossoneri potrebbero proporre uno scambio alla pari con Boateng e Abate. Più distaccato il Napoli che non ha giocatori che interessano al PSG e che quindi pagherebbe cash il cartellino, mentre è quasi impossibile l’accordo con la Roma dato che l’unico modo che ha di prendere Verratti è cedere De Rossi, ed ora che Zeman non c’è più questa eventualità sembra scartata.
Ma attenzione ad un aspetto: Verratti non ha mai detto di volersene andare la prossima stagione. Il suo procuratore infatti ha specificato che lui sta bene a Parigi e vuol rimanerci ancora per qualche anno, e che in futuro gli piacerebbe tornare in Italia. Anche lui stesso ieri in conferenza ha chiarito le sue dichiarazioni, rimandando di fatto il suo ritorno in Serie A, a meno di eventi eccezionali, a data da destinarsi.
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