Lotito aveva visto nella rescissione del contratto del brasiliano Breno col Bayern Monaco l’opportunità di ingaggiare un calciatore di livello internazionale senza spendere un euro. Ma la magistratura tedesca gli ha messo davanti un ostacolo insormontabile: il carcere. Breno infatti ha rescisso il suo contratto dopo l’accusa di aver incendiato volontariamente la sua abitazione vicino Monaco per ottenere il rimborso dall’assicurazione.
La vicenda è apparsa chiara sin da subito tanto che quasi nessuno metteva in dubbio la sua colpevolezza. Persino la sua difesa puntava ad una pena mite che gli avrebbe permesso di ottenere la sospensione ed evitato il carcere, piuttosto che puntare sul proscioglimento pieno. Ieri però il tribunale penale gli ha inflitto 3 anni e 9 mesi di prigione che lo costringono ad entrare in carcere e, almeno per le prossime due stagioni, dire addio al pallone.
Forse questo non è un male per la Lazio. Breno, seppur un ottimo calciatore, aveva diversi problemi comportamentali, in particolare legati all’alcool. Secondo le ultime indiscrezioni venute fuori negli ultimi tempi pare che bevesse una bottiglia di whiskey al giorno prima della sera dell’incendio, e molto probabilmente quando ha distrutto la villetta era sotto l’effetto dell’alcool. Secondo il suo psicologo inoltre era depresso, e dunque chissà quali altri problemi avrebbe potuto causare alla società biancoceleste.
Photo Credits | Getty Images
Commenti (3)