Calciomercato Juventus, Drogba a gennaio, Llorente a giugno: quasi fatta?

di Redazione 1

Secondo alcuni quotidiani internazionali, primo su tutti la Gazzetta dello Sport, la Juventus ha quasi preso Drogba per gennaio e Llorente per giugno. Il motivo è semplice: la Serie A attira ancora molti campioni e la Juve sembra l’unico club che gli garantisce di giocare ad alti livelli. Prendiamo Drogba ad esempio. Il suo addio allo Shanghai è ormai cosa fatta, sia per i problemi economici del club che per la scarsità del campionato cinese. Ma non vuole il Chelsea perché è “retrocesso” in Europa League e vede a rischio anche la partecipazione in Champions per il prossimo anno.

Secondo i ben informati l’ivoriano sarebbe ad un passo dalla firma con la Juventus. L’offerta dei bianconeri è 5,5 milioni per 18 mesi (gennaio 2013-giugno 2014), la richiesta del giocatore è di prolungare fino al 2015, a cifre più o meno simili. In ogni caso i bianconeri andrebbero a risparmiare sul costo del cartellino visto che arriverebbe gratis, il che non è un male di questi tempi. Inoltre non ci sono altri club che possono soffiare l’ivoriano alla Juve, e questo fa pensare che all’accordo ormai manchi poco.

INCOGNITA COPPA D’AFRICA – L’unico dubbio semmai c’è sulla Coppa d’Africa. Se la Costa d’Avorio arrivasse in finale, sicuramente Drogba salterebbe gli ottavi di Champions. E Conte vuole un attaccante di peso proprio per il torno continentale. Se non si dovesse chiudere in fretta si potrebbe pensare ad Osvaldo, che secondo molti è in rotta con Zeman che gli preferisce Destro, anche se qui ci sarebbero da pagare una quindicina di milioni per il cartellino, oppure a Sanchez, ma anche lui non viene via per meno di 20 milioni.

 CAPITOLO LLORENTE – Intanto per Llorente è ormai fatta. Bielsa ha deciso che l’attaccante a gennaio non parte, e Marotta ha già raggiunto l’accordo con il calciatore per un quadriennale da 4 milioni a stagione dal prossimo anno. Insomma, si aspetta solo la data del 1° febbraio per la firma, ma il più è fatto.

Photo Credits | Getty Images

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