Non c’è più tempo per la comprensione, per la giustificazione a tutti costi, per l’attesa del ritorno del figliol prodigo che sbaglia, ma prima o poi torna all’ovile e promette di compiere fino in fondo il proprio dovere. Sono lussi che il povero Adriano non può più permettersi, almeno da quando sulla sulla panca dell’Inter è arrivato un certo mister Mou, che non guarda in faccia nessuno e se non fili diritto, ti sbatte fuori senza troppi complimenti.
Certo, Moratti continua a difendere uno dei figli preferiti, un po’ per affetto, un po’ per mestiere, volendo evitare di svendere il brasiliano, se saltasse fuori la storia della dipendenza dell’alcol e della poca affidabilità. Ma il destino dell’ex Imperatore sembra ormai segnato e, cascasse il mondo, non tornerà tanto presto a vestire la casacca nerazzurra (forse mai, a meno che non lo acquisti l’Atalanta).
Giovedì si è presentato in condizioni inaccettabili ad Appiano Gentile, tanto da essere invitato a tornare a casa per smaltire la sbornia. La fonte dell’informazione è decisamente attendibile, per quanto in società si siano affrettati a smentire, parlando di un’elongazione muscolotendinea alla coscia destra. Strano. Non ci risulta che tra i tanti danni procurati dall’alcol ci sia anche questo tipo di patologia. Scherzi a parte. Dove sta la verità?
La verità è che il tempo di Adriano all’Inter è finito da un pezzo, forse non è mai ricominciato dal suo ritorno dal Brasile. Era partito un anno fa per la sua terra d’origine, portandosi appresso una valigia piena di speranze e di buoni propositi. Il San Paolo gli ha offerto una possibilità di riscatto, che lui ha colto al volo, nonostante le notti brave, gli incidenti, i ritardi, le testate agli avversari… 19 gare giocate con la maglia del club brasiliano, 11 reti messe a segno e la (quasi) certezza di essere tornato quello di prima.
Ma l’aria di Milano non ha fatto bene alla sua salute mentale. Lui qui sta male, si sente continuamente sotto esame e non riesce a rendere per quello che potrebbe. O semplicemente non vuole. L’Adriano che abbiamo conosciuto e ammirato, l’Imperatore, quello che seminava il terrore nelle difese avversarie, ora non c’è e non ci sarà più. Non qui, non in maglia nerazzurra.
Il 21 dicembre tornerà a casa per le festività natalizie e c’è già qualcuno pronto a scomettere che acquisterà un biglietto di sola andata. Lo vuole il Flamengo, deluso dal tradimento di Ronaldo e pronto a riaccoglierlo dopo sette anni. Vai Adriano, tornatene a casa prima che le offerte si esauriscano…
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