Fino ad una settimana fa la Fiorentina era una delle squadre più promettenti della serie A. Un ottimo allenatore emergente, pochi acquisti ma buoni, un gruppo niente male. Poi si è rotto Jovetic e tutto è stato messo in discussione. E’ vero che un calciatore non fa una squadra, ma considerando che Mihajlovic aveva costruito per tutta l’estate la squadra intorno al montenegrino, mancando lui per gran parte del campionato a causa di un infortunio, i piani vengono scombinati.
Fino a quel maledetto 4 agosto, Corvino si era mosso come al solito molto bene, riuscendo prima di tutto nell’impresa di mantenere a Firenze i “pezzi grossi” come Vargas e Gilardino, e facendo arrivare calciatori di ottimo livello come Boruc e D’Agostino che andavano a completare una rosa già molto buona. Sono partiti solo Savio e ‘Nsereko, ma di certo non se ne sentirà la mancanza. Ora però tutto viene rimesso in discussione, e bisognerà vedere se i Della Valle saranno disposti a sborsare altri milioni per ingaggiare il sostituto di Jovetic. L’alternativa è puntare su chi c’è già.
Non che le alternative siano male. Ljajic è molto forte ma ha il solo difetto di essere giovane ed inesperto, Mutu è ancora meglio, ma rimarrà squalificato per doping ancora per due mesi e mezzo, e così ora Mihajlovic dovrà inventarsi qualcosa. La scelta dell’ex difensore come allenatore del dopo-Prandelli è stata una mossa azzeccata, visto che sostituire il neo-tecnico della nazionale non è un’impresa facile per nessuno, ma lui dopo le esperienze sulle panchine di Bologna e Catania ha accumulato l’esperienza giusta per un compito così gravoso. Inoltre è una di quelle personalità che piacciono subito ai tifosi, tanto da aver trovato immediatamente il feeling giusto.
La formazione con cui i viola dovevano scendere in campo prima dell’infortunio di Jovetic era il 4-4-1-1, ma a seguito della lesione non sarà così sicuro che tale modulo venga riproposto. Le alternative in attacco non sono molte, visto che l’unico arruolabile, a parte Gilardino, è Babacar, dunque è probabile che la formazione che scenderà in campo nelle prime giornate, almeno fino al rientro di Mutu, sarà un 4-5-1 con un vertice alto di centrocampo come Montolivo o D’Agostino, giocando così: Frey; Gamberini, Felipe, De Silvestri, Comotto; Marchionni, Zanetti, D’Agostino, Vargas, Montolivo; Gilardino.
L’obiettivo della Fiorentina di quest’anno è l’approdo alla Champions League dopo il mezzo fallimento della scorsa stagione che l’ha portata fuori da tutte le competizioni internazionali. Il fatto di non dover giocare le coppe, Tim cup esclusa, può rivelarsi un vantaggio per apparire più freschi nei periodi molto intensi rispetto alle dirette concorrenti, che quest’anno sono davvero tante. Le possibilità di raggiungere la Champions League ci sono tutte, e se questo obiettivo dovesse essere mancato, difficilmente i viola mancheranno l’approdo almeno in Europa League. Sempre che non capitino altri infortuni come quello a Jovetic. A questo punto, con la rosa così corta, potrebbe essere un problema.