Giuseppe Marotta, ha rilasciato un’intervista al Secolo XIX in cui racconta molti dei retroscena che lo hanno coinvolto negli ultimi anni.
Il suo rapporto con la Samp, ad esempio, è finito perché
La proprietà voleva intervenire in maniera diretta nella gestione della società. Sottolineo: giustamente voleva intervenire. Ma a quel punto è anche giusto che un manager faccia un passo indietro.
Antonio Cassano invece non è arrivato alla Juventus
perché in quel momento non c’erano le condizioni. In attacco eravamo coperti, Quaglierella non si era infortunato e stava facendo benissimo.
Marotta racconta anche che Tosi non lo ho mai chiamato per Pazzini. E’ stato chiamato dal commercialista della famiglia Garrone che
è anche nel comitato strategico della società blucerchiata.
La Samp voleva sapere se a giugno la Juventus era disposta a prendere Pazzini alle stesse condizioni proposte a gennaio dall’Inter.
E Marotta disse no. Al di là dei motivi “strategici” – e del fatto che sia sicuro che Matri non farà rimpiangere Pazzini, anzi -, il dirigente bianconero lascia trasparire tra le righe che in fondo c’era dell’altro. L’amarezza per le dichiarazioni fatte a giugno da Garrone che non avrebbe mai venduto i suoi giocatori alla Juventus di Marotta.
Un’amarezza che Marotta non nasconde, visto che poi lui ha dato tutto alla società blucerchiata, visto che per ha lasciato la serie A:
Ero all’Atalanta, in serie A, ho accettato una nuova sfida con entusiasmo, sono arrivato a Genova il giorno dopo Samp-Crotone 0-3, eravamo con un piede in serie C. Sono rimasto alla Sampdoria 8 anni, sono stati meravigliosi. A Genova ho conosciuto la madre dei miei figli, a Genova tornerò a vivere.
Detto questo però l’ex-dirigente blucerchiato difende la sua ex-squadra, nonostante le partenze di Pazzini e Cassano, dice che
la Sampdoria ha ancora un importante patrimonio giocatori.
Dopo un po’ di pretattica sulla partita di stasera:
Non credo che il risultato di una partita, anche così importante, sarà determinante ai fini del risultato finale. Un risultato positivo aumenterà ancora la convinzione nei nostri mezzi. E ci caricherà per il rush finale.
Un’ultima domanda dedicata all’ormai ex allenatore dell’Inter Rafa Benitez. Marotta smentisce che la Juve non lo abbia ingaggiato perché chiedeva tutto:
No. Abbiamo scelto Del Neri. Per ragioni tattiche, umane e perché era l’allenatore giusto per far ripartire un ciclo. Ed è esattamente quello che sta facendo.