Difficile trovare un attacco più fornito di quello dell’Inter: a David Suazo, Samuel Eto’o, Goran Pandev, Diego Milito e Philippe Coutinho, a gennaio si è aggiunto – come tutti sanno – Giampaolo Pazzini per 12 milioni più il francese Biabiany.
A giugno molte cose potrebbero cambiare. Sicuro partente sarà David Suazo, legato ai nerazzurri fino a dicembre dell’anno prossimo – finora non è mai entrato in campo e difficilmente lo vedremo ancora con la maglia dell’Inter.
Dovrebbe seguire le sue orme il macedone Goran Pandev. Arrivato solo un anno fa, l’ex laziale ha giocato finora diciotto partite e segnato una sola rete. L’attaccante è corteggiato dal Tottenham e dal Bayern Monaco. Chiuso da Eto’o e Pazzini nell’undici titolare, a ventisette anni sa di non avere più tanto tempo da perdere.
Ma i cambiamenti potrebbero anche non finire qui. Diego Milito ha 32 anni e probabilmente oggi i dirigenti nerazzurri hanno rimpianto l’occasione persa. Lo avessero venduto in estate sarebbero riusciti a monetizzare al massimo un giocatore che oggi appare sul viale del tramonto.
E la scelta di Pazzini sembra mostrare che ormai non credono più che si possa contare su di lui nel lungo periodo. E poi c’è Eto’o. Guadagna oltre dieci milioni di euro netti all’anno, uno stipendio incompatibile con la necessità di pareggiare i conti.
La società nerazzurra ha chiuso l’ultimo bilancio – il 30 giugno 2010 – con perdite di poco superiori ai 69 milioni di euro. E il fair play finanziario dovrebbe iniziare ad essere applicato a partire dalla stagione 2012/2013.
Ovviamente i ricavi ottenuti dalla vendita di uno o più giocatori verrebbero utilizzati per acquistare nuovi calciatori. Più che Didier Drogba, Carlos Tevez – vorrebbero uno stipendio del peso di Samuel Eto’o -, o Diego Forlan, è facile pensare che verrebbero investiti su giocatori giovani. Magari nel breve non ripeteranno i risultati degli ultimi anni, ma permetterebbero nel giro di pochi anni di ricominciare un nuovo ciclo.