Altro che risparmio, gli italiani si sono fatti solo più furbi. I contratti a prestazione sono stati provati in via sperimentale negli scorsi campionati e sono diventati la regola quest’anno per alcuni club come la Juventus. Il principio è semplice: per evitare di spendere tanti soldi inutilmente, ai calciatori, campioni o gregari che siano, viene concesso un ingaggio più basso (ad esempio Ibrahimovic ed Eto’o prendono molto meno di quanto percepivano in Spagna), ma a fronte di premi più alti.
Ad esempio uno come Ibra, che oggi sulla carta guadagna 8 milioni circa, in caso di un gran numero di gol segnati, approdo in Champions League e vittoria di qualche trofeo da parte del suo Milan, otterrebbe talmente tanti premi da superare anche i 12 milioni che prendeva a Barcellona. Di contro, se si dovesse infortunare e saltare tutta la stagione, i rossoneri risparmierebbero un bel po’ di quattrini. Una condizione che alla fine accontenta tutti.
Per questo, se si va ad analizzare il monte stipendi di quest’anno della serie A, sembra più basso rispetto all’Inghilterra o alla Spagna, ed anche alla stessa serie A rispetto allo scorso anno, dato che ammonta a “soli” 802,5 milioni di euro. Ma se andiamo ad aggiungere i premi, i presidenti di serie A dovranno scucire una cifra che supera il miliardo di euro.
Il club più spendaccione, considerando soltanto gli ingaggi fissi, quest’anno sarà il Milan che con l’arrivo di Ibra e Robinho ha sorpassato l’Inter, la quale invece ha risparmiato rispetto all’anno scorso gli ingaggi di Balotelli e (soprattutto) di Mourinho. I rossoneri arriveranno a spendere quest’anno ben 130 milioni di euro, appena 10 più dei cugini che 365 giorni fa avevano il primato. Al terzo gradino del podio si attesta la Juventus, che spende circa 100 milioni. Le romane seguono al quarto e sesto posto, con la Roma che spende 83 milioni e la Lazio circa una quarantina, mentre tra le due si inserisce la Fiorentina che supera di poco i 41 milioni di ingaggi.
Il resto della classifica vede le genovesi (Genoa 36,7, Samp 34,7), il Napoli (28,3) ed il Bologna a chiudere la top 10 con 22,6 milioni. Paradossalmente i bolognesi hanno un monte stipendi superiore a quello del Palermo che lotta per la zona Champions di mezzo milione di euro. A seguire troviamo il Parma (20,7), Bari (19,6), Catania (18,7), Udinese (18,5), Cagliari (14,8), Lecce (13,8), Brescia (13,5), Chievo (13,2) ed a chiudere la Cenerentola Cesena che per quest’anno sborserà “soltanto” 8,3 milioni di euro.