Luther Blisset, chi era costui? Silenzio generale immaginiamo.
Eppure è ricordato come il più grande bidone della storia del calcio. Arrivato al Milan dall’Inghilterra, preceduto da una fama di strepitoso goleador, ci ritrovammo ad osservare la sua controfigura collezionista di papere e gag comiche. Naturalmente in campo.
E’ lui il primo in questa speciale classifica, arricchita negli anni da fior di giocatori, arrivati in Italia per insegnare calcio e tornati a casa con la coda tra le gambe, senza lasciare traccia alcuna.
Vogliamo parlare della Juventus del dopo Platinì e dello zar portato del vento dell’est Alexander Zavarov? O di Socrates, il “dottore”, protagonista del mondiale ’82, venuto a curare i mali della Fiorentina? Per non parlare poi dei tanti troppi bidoni presi dall’Inter: da Bergkamp a Pancev ad Aaltonen. Tutti trasformati da fenomeni a scarti appena messo piede nel nostro campionato.
Bidoni dunque. E pagati pure a peso d’oro, tanto che Catersport (Radio2) ha pensato bene di farne una divertente classifica dove gli ascoltatori possono votare ogni anno il bidone più bidone.
Ed eccolo qui il vincitore del Premio tanto ambito: Adriano Leite Ribeiro. E’ riuscito finalmente a vincere qualcosa e per ben due anni consecutivi (un po’ come Cruijff col Pallone d’oro). Gli fanno compagnia sul podio i connazionali Dida e Ronaldo, quasi a volerci ricordare che bel calcio e Brasile sono la stessa cosa. E meno male che c’è Kaka a riscattare i verdeoro!
Chissà come avrà preso la notizia il povero Adriano, confinato nel lontano Brasile a curarsi le ferite del corpo e dell’anima. Prevediamo festeggiamenti tipo Carnevale di Rio per la conquista dell’ambito premio.
Tranquillo Adriano, prenditi tutto il tempo che vuoi: sei ancora l’Imperatore. Come vedi la gente ti vuole lassù, in cima a quella classifica.
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