Quello che era stato definito correttamente “il sogno arabo” è già finito per il Malaga, il club andaluso che grazie agli investimenti dello sceicco qatariota Abdullah bin Nasser Al Thani sperava di poter interrompere il dominio targato Real Madrid-Barcellona nella Liga deve ricredersi e ora rischia di vivere un momento da incubo.
Lo sceicco ha infatti mollato tutto dopo appena due anni di proprietà per investimenti superiori rispetto quelli pianificati all’inizio: da qui la decisione di lasciare una squadra che per la prima volta nella sua storia era giunta quarta in campionato lo scorso anno, conquistando la qualificazione in Champions League. E adesso bisogna affrontare la massima competizione europee senza sicurezze e tante oscure incognite per il presente e il futuro prossimo.
IL SOGNO DIVENTA INCUBO – Difficile forse capire in questo momento cosa staranno attraversando i tifosi del Malaga, perché la decisione dello sceicco è definitiva quanto durissima: smantellare la squadra che ha centrato il quarto posto e vendere il tutto, a qualsiasi prezzo. Un vero peccato per una piccola realtà che a suon di investimenti si stava togliendo parecchie soddisfazioni.
La proprietà araba ha ufficializzato l’acquisto della società l’11 giugno 2010, ma è solo dal successivo mercato invernale che arrivano i primi giocatori di rilievo: Julio Baptista, Asenjo, Maresca, Demichelis, con Pellegrini come allenatore. Rinforzi che giungono anche nella scorsa estate con Santi Cazorla, Jeremy Toulalan e Ruud Van Nistelrooy tra gli altri. La squadra gioca un ottimo campionato e centra quarto posto e qualificazione ai preliminari di Champions League, che adesso però rischiano di diventare un incubo, quando solo qualche mese fa sembrava un sogno incredibile per i tifosi.
ADDIO MALAGA – Qualcosa non andava già qualche mese fa: stipendi non pagati, il direttore sportivo in fuga e piccoli episodi che non facevano presagire niente di buono. E così effettivamente è stato: Al Thani smantella e vende tutto, a qualsiasi prezzo. Ora il futuro del Malaga sembra appeso a un filo.
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