Francesco Totti ha festeggiato i suoi primi 38 anni e non ha ancora appeso le scarpette al chiodo, anzi, in un’interessante intervista in occasione del Premio Facchetti dice di voler giocare ancora un po’ prima di sedersi sulla panchina della sua squadra di sempre.
Il Premio Facchetti, quest’anno, è andato al Capitano della Roma Francesco Totti che è andato fino a Milano per ritirarlo. Nel viaggio in aereo, questa è una chicca che non aggiunge sale alla storia, il suo velivolo è entrato in una turbolenza, un minuto di paura e poi fine.
Fine della turbolenza e non della sua storia. Totti è un giocatore, una persona semplice e i suoi dilemmi sono anche quelli dei tifosi. Gli è stato chiesto se ha visto la partita della Nazionale di cui ha fatto parte negli anni d’oro e se ha temuto per gli scontri. Secondo Totti che ormai il calcio in tv non se lo vuole più permettere, andrebbero riportate le famiglie allo stadio arginando gli episodi di violenza.
Ma il giornalista non è soddisfatto di questo buonismo e gli chiede di Balo, uomo simbolo della Nazionale in Brasile, giocatore qualunque adesso che i riflettori si sono spenti. Anche qui Totti è comprensivo: le cose nel calcio cambiano in fretta e bisogna stargli dietro.
E allora si passa al futuro: Totti sogna un altro scudetto con la Roma e possibilmente anche una Champions League. Potrebbe addirittura entrare nel libro dei record superando il giocatore più anziano in campionato che è stato Costacurta con i suoi 41 anni e 25 giorni. Eppure nel cassetto il sogno di Totti è quello di allenare la Roma, tanto lo stanno facendo tutti i suoi ex colleghi e ad imparare non ci vuole molto. Potrebbe così curare anche la crescita di Jovetic che a Trigoria considerano il suo erede naturale.